Il Gruppo Gedi ha ricevuto, lunedì 27 marzo 2023, da Banca Finint, nelle vesti di promotore e sottoscrittore diretto, un'offerta finalizzata all'acquisto delle testate il Corriere delle Alpi, il Mattino di Padova, il Messaggero Veneto, la Nuova di Venezia e Mestre, Il Piccolo, la Tribuna di Treviso e Nordest Economia.
Le parti entreranno ora in negoziazioni in esclusiva per consentire lo svolgimento della due diligence e, parallelamente, procederanno alla predisposizione e discussione dei documenti contrattuali che disciplineranno l'operazione. La stipula dell'accordo, condizionata al buon esito delle trattative, è prevista entro il mese di giugno. «L'accordo diverrà definitivo al soddisfacimento delle usuali condizioni sospensive per operazioni di questa natura e delle procedure previste dalle vigenti disposizioni», spiega Gedi.
La cordata che ha presentato l'offerta annovera diversi nomi dell'imprenditoria locale veneta. Come spiega una nota di Banca Finint, l'istituto ha presentato l'offerta per conto di una Newco appositamente costituita della quale in questa prima fase fanno parte, oltre a Finint, Alessandro Banzato (Acciaierie Venete), Enrico Carraro (Gruppo Carraro), Federico De' Stefani (Sit Group), le famiglie Nalini (Gruppo Carel) e Zanatta (Tecnica Group), Videomedia (società attiva nel campo televisivo con TvA e TeleChiara).
«Sono particolarmente lieto di questa iniziativa concepita insieme a una compagine azionaria estremamente qualificata. Contiamo nelle prossime settimane di coinvolgere anche rappresentanti della miglior imprenditoria del Friuli Venezia Giulia», dice Enrico Marchi, presidente di Banca Finint.
«Le testate in questione – aggiunge – sono un asset di straordinaria importanza per la comunità triveneta, cui ci proponiamo di dar voce sempre più estesa e autorevole anche sul piano nazionale, con un Gruppo improntato all'informazione multimediale. Le redazioni giornalistiche, dunque, con competenze ed esperienze che costituiscono un unicum su scala Nord-Est, di questo progetto di sviluppo sono il fulcro fondamentale, da valorizzare e integrare nel lungo periodo. E le relazioni con le comunità dei diversi territori sono il massimo patrimonio da coltivare».
In una nota congiunta, i Comitati di redazione delle testate interessate auspicano che le intenzioni della cordata di industriali capeggiata da Banca Finint «siano confermate, qualora la Newco appena costituita decida davvero di rilevare le sei testate oggetto della trattativa». Per i Cdr è «positivo che l'annuncio metta un argine alle indiscrezioni sull'esistenza di tre diverse cordate interessate all'acquisto, ma preoccupa che i tempi indicati dai vertici di Gedi prevedano un percorso di almeno sei mesi di sospensione, che segnerà la vita e il lavoro delle redazioni e dei giornalisti che vi operano».
I giornalisti ricordano poi che «l'attuale editore ha assicurato che l'iter comprenderà i dovuti confronti sindacali sul mantenimento dei livelli occupazionali, rimandando tuttavia ogni garanzia alle decisioni della società che subentrerà nel controllo delle testate, a cui i Cdr si appellano affinché venga presentato un piano industriale ed editoriale solido, capace di mantenere i livelli occupazionali attuali e di puntare in prospettiva a un rafforzamento delle redazioni e dunque della qualità dell'informazione».
I Comitati di redazione sono «pronti fin da ora a incontrare il presidente di Banca Finint Enrico Marchi, per ascoltare le intenzioni della cordata da lui rappresentata e auspicano che questo passaggio possa avvenire il prima possibile. Resta forte la perplessità - concludono - per l'approccio editoriale del gruppo Gedi, che dopo aver negato ogni volontà di cessione a dicembre ha repentinamente mutato i propri piani e che ora ufficializza l'entrata nel vivo della cessione».
Al fianco dei colleghi delle testate interessate dell'operazione torna a schierarsi la Federazione nazionale della Stampa italiana.
«La Fnsi chiederà con forza il mantenimento dei livelli occupazionali che sono anche garanzia di una informazione professionale e libera», rileva la segretaria generale Alessandra Costante. «Il sindacato – incalza – auspica che nella trattativa tra le parti la salvaguardia delle redazioni, delle particolarità territoriali e del pluralismo sia parte integrante dell'accordo».
E il Sindacato giornalisti Veneto anticipa che vigilerà, «per quanto di competenza», con i Cdr sulla cessione di ramo d'azienda «per scongiurare soluzioni traumatiche, sia per i dipendenti che per i collaboratori», e allo stesso tempo tutelare l'informazione locale, «irrinunciabile presidio per dare voce al territorio e alla sua gente».