Bufera sulle parole della direttrice dell'ufficio stampa della Rai, Incoronata Boccia, che partecipando ad un convegno su Gaza organizzato domenica 12 ottobre 2025 al Cnel, in occasione dell'anniversario del 7 ottobre 2023, ha affermato, fra l'altro, che non esite «una sola prova» che Israele abbia «sventagliato mitragliate contro civili inermi. Eppure, questo è stato detto senza nessuna verifica delle fonti».
Affermazioni rispetto alle quali l'Usigrai chiede direttamente all'amministratore delegato della Rai, Giampaolo Rossi: «Ciò che ha espresso la direttrice dell'ufficio stampa è la posizione dell'azienda? Secondo Rossi i colleghi del giornalismo 'mainstream', e quindi anche quelli Rai, dovrebbero vergognarsi per come hanno raccontato la guerra tra Israele e Hamas? Di fatto - rileva il sindacato dei giornalisti del servizio pubblico - la capo ufficio stampa della Rai attacca i giornalisti Rai e non si rende neanche conto che ha attaccato anche i direttori nominati dall'attuale vertice, compreso quello del suo precedente tg».
La direttrice «parla di inchieste che non sono state fatte: sta dicendo che anche i direttori Rai attuali sono vittime dell'ufficio di propaganda di Hamas?», incalza l'Usigrai, che poi ricorda: «Noi c'eravamo in piazza contro il regime di Putin, per Anna Politkovskaja, contro il regime iraniano, per Masha Amini e le donne coraggiosa di Donna Vita Libertà, per le donne afghane. Ci dispiace, ma lei non la ricordiamo in piazza con noi».
L'Usigrai si sofferma quindi «sulle parole contro la Fnsi» pronunciate dal presidente dell'associazione Setteottobre nell'ambito del medesimo convegno cui ha partecipato Boccia. E infine rileva: «Informiamo la capo ufficio stampa Rai che non ci sono altri teatri di guerra dove viene impedito ai giornalisti internazionali di esserci; non ci sono altre guerre dove sono morti oltre 250 giornalisti. Infine, una rassicurazione alla direttrice: Usigrai con Fnsi sono tra i promotori di Illuminare le Periferie, rapporto di Cospe e Osservatorio di Pavia, dedicato proprio alle periferie e quindi anche alle guerre dimenticate. Siamo certi che da capo ufficio stampa solleciterà i direttori di tutte le testate Rai a parlare di quel rapporto nelle edizioni principali di tg, gr e programmi».
Sulle accuse rivolte alla Federazione nazionale della Stampa interviene anche la segretaria generale Alessandra Costante. «La Fnsi - rimarca - non è mai stata né cieca né complice. La Fnsi ha a cuore la libertà di informazione, la dignità dei colleghi. Sostenere che la Fnsi è complice di Hamas perché non condivide posizioni lobbistiche è, questa sì, una replica stizzita. Per il resto è dal giorno del massacro del 7 ottobre che la Fnsi condanna l'azione di Hamas: sarebbe bastato leggere i documenti del sindacato dei giornalisti. La libertà di informazione, autorevole e indipendente, è stata garantita con determinazione dai media italiani e dai 270 giornalisti di Gaza caduti durante i due anni di guerra. Guerra che i giornalisti italiani avevano chiesto di poter raccontare, ma ai quali è stato negato l'accesso a Gaza». (mf)