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Forze armate israeliane in azione a Gaza (Foto: ImagoEconomica via Idf Us)
Internazionale 09 Ott 2024

Gaza, Fnsi: «Profonda preoccupazione per le condizioni dei giornalisti palestinesi arrestati»

In un report anticipato dall'Espresso lunedì 7 ottobre 2024, il Palestinian Journalists Syndicate denuncia «gravi violazioni» a cui sono stati sottoposti i cronisti fermati. Nei 12 mesi del conflitto sono stati 125 gli operatori dei media trattenuti.

La Federazione nazionale della Stampa italiana si unisce al Sindacato dei giornalisti palestinesi (Pjs) nell'esprimere «la più profonda preoccupazione e la ferma condanna» per le condizioni in cui versano i giornalisti palestinesi arrestati a partire dal 7 ottobre 2023.

Secondo i dati di un rapporto del Pjs in via di presentazione, in 12 mesi gli operatori dei media arrestati sono stati 125. Come si legge in un'anticipazione pubblicata da L'Espresso (anche online) lunedì 7 ottobre 2024, «il rapporto passa al setaccio le gravi violazioni a cui i giornalisti sono stati sottoposti una volta arrestati. I fermi sono quasi sempre brutali, con porte sfondate e case perquisite all'alba, con i giornalisti a volte picchiati davanti ai loro familiari».

Il report, che raccoglie numerose testimonianze dirette dei cronisti palestinesi, fa poi riferimento al fenomeno della 'detenzione amministrativa', «dove i detenuti - si legge - sono trattenuti senza conoscere le accuse contro di loro o la durata della loro prigionia».

Per il Sindacato palestinese, il carcere è diventato un altro modo per ridurre al silenzio la stampa. E non a caso, il titolo del rapporto è 'Silenziare le voci'.

Dai tragici fatti del 7 ottobre 2023, inoltre, stando ai dati della Federazione internazionale dei giornalisti (Ifj), sono almeno 129 i giornalisti e gli operatori dei media palestinesi uccisi.

Come scriveva la segretaria generale Fnsi, Alessandra Costante, nella lettera inviata a gennaio 2024 all'ambasciatore di Israele in Italia, Alon Bar, «a Gaza reporter, operatori e media palestinesi sono diventati obiettivi di guerra e tutto ciò è inaccettabile».

E, come già fatto in occasione dell'appello alle autorità di Tel Aviv promosso nell'estate 2024 coinvolgendo le testate italiane, la Fnsi torna a chiede a Israele «di mantenere gli impegni a tutela della libertà di informazione e di rispettare gli obblighi internazionali per la protezione dei cronisti in quanto civili».

@fnsisocial

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