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Sindacale 12 Set 2008

Futuro incerto per i giornalisti di Liberazione Butturini, Morabito e Natale: "Garanzie occupazioniali, trasparenza dei conti, fuori il quotidiano dai giochi politici in Rifondazione"

Futuro incerto per il 60 dipendenti, di cui 37 giornalisti, del quotidiano Liberazione. La mancanza di trasparenza sullo stato dei conti economici del giornale e della volontà politica del partito editore, Rifondazione comunista, sul suo futuro, sono stati i temi denunciati dal Cdr della testata, dal segretario, Paolo Butturini, e del presidente, Fabio Morabito, di Stampa romana e dal presidente della Fnsi Roberto Natale in una conferenza stampa congiunta tenuta stamattina.

Futuro incerto per il 60 dipendenti, di cui 37 giornalisti, del quotidiano Liberazione. La mancanza di trasparenza sullo stato dei conti economici del giornale e della volontà politica del partito editore, Rifondazione comunista, sul suo futuro, sono stati i temi denunciati dal Cdr della testata, dal segretario, Paolo Butturini, e del presidente, Fabio Morabito, di Stampa romana e dal presidente della Fnsi Roberto Natale in una conferenza stampa congiunta tenuta stamattina.

Ben consapevoli dei problemi sorti per il partito editore del giornale, Rifondazione comunista, in seguito ai risultati delle elezioni di aprile e del particolare momento che sta vivendo il partito dopo il congresso di Chianciano, il sindacato chiede inoltre che la società editrice, la Mrc Spa (di proprietà interamente del Prc) si comporti da società pura tenendo fuori Liberazione da qualsiasi problema politico tutto interno al partito. Il sindacato chiede inoltre garanzie immediate per il futuro dei circa 60 dipendenti, minacciati da un buco di bilancio di cui la società editrice non ha ancora fornito la precisa entità. Il Cdr ha ricordato che le preoccupazioni sono ispirate anche da uno stillicidio di tagli già avvenuti, come le pagine locali perse durante l'estate all'inserto del settimanale culturale della domenica. In seguito ai risultati elettorali e ai tagli per l'editoria di opinione contenuti nella legge Tremonti, un partito editore avrebbe dovuto subito spendersi per salvaguardare il suo organo di informazione. Ciò non è avvenuto e questo conferma e aumenta le preoccupazioni del sindacato interno e di quello nazionale.

@fnsisocial

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