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Rcs, il Cdr del Corriere della Sera: «Fusione non sia solo un artificio di bilancio»
Editoria 22 Set 2022

Fusione delle Edizioni locali in Rcs Mediagroup, il Cdr del Corriere della Sera: «Non sia solo un artificio di bilancio»

L'operazione «diventi lo strumento per un rilancio e consolidamento sul mercato», rilevano i giornalisti, che lamentano come la comunicazione sia stata data «in maniera del tutto inusuale rispetto alla storia dei rapporti sindacali» e sono pronti, se non vi sarà  chiarezza sul progetto, «a intraprendere ogni azione per la tutela dei posti di lavoro e della qualità  del giornale».

«Il Cdr del Corriere della Sera ha appreso la sera di martedì 20 settembre dall'azienda del progetto di fusione tra Rcs Mediagroup Spa e Rcs Edizioni locali. La comunicazione è stata data in maniera del tutto inusuale rispetto alla storia dei rapporti sindacali del giornale, che hanno sempre visto una condivisione preventiva, anche informale, in occasione di passaggi così importanti». È quanto si legge in un comunicato sindacale del Comitato di redazione del Corriere.

«Il Corriere della Sera – proseguono i rappresentanti dei giornalisti – ha appena superato uno stato di crisi con prepensionamenti e uscite a vario titolo e il Cdr chiederà con forza che l'ingresso annunciato di 100 giornalisti delle Edizioni locali diventi lo strumento per un rilancio e consolidamento sul mercato italiano e straniero, e non un artificio di bilancio aziendale. Il Cdr, però, non può fare a meno di stigmatizzare le mancate risposte, a tutt'oggi, sull'assunzione di due colleghe (inserite nella lista allegata allo stato di crisi), chiesta più volte negli ultimi mesi, e sulla mancata stabilizzazione di alcuni precari».

Il progetto di fusione, incalza il Cdr, «comporterà un esame congiunto dei conti sui quali il Comitato di redazione vigilerà attentamente. Il Cdr ha, intanto, chiesto un incontro urgente al Direttore per conoscere il nuovo piano editoriale della testata e per avere conferme che non sarà stravolta l'organizzazione del lavoro e all'azienda per conoscere quello industriale. Senza questi passaggi, e senza una chiara e trasparente esposizione dei motivi e dei traguardi di questa operazione, i giornalisti del Corriere della Sera – concludono i rappresentanti sindacali – sono pronti a intraprendere ogni azione per la tutela dei posti di lavoro e della qualità del giornale nel rispetto dei nostri lettori».

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