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Giudiziaria 20 Giu 2009

Fuorilegge le foto di Zappadu alla villa di Berlusconi, lo ha deciso il garante per la Privacy

Vietata qualsiasi pubblicazione - Nel frattempo anche il giudice per le indagini preliminari di Tempio Pausania ha rigettato la richiesta di archiviazione del procedimento penale per violazione di domicilio e della privacy riguardante le immagini del premier in compagnia di cinque giovani donne che nel 2007 il settimanale Oggi aveva pubblicato titolandole "L'harem di Berlusconi"

Vietata qualsiasi pubblicazione - Nel frattempo anche il giudice per le indagini preliminari di Tempio Pausania ha rigettato la richiesta di archiviazione del procedimento penale per violazione di domicilio e della privacy riguardante le immagini del premier in compagnia di cinque giovani donne che nel 2007 il settimanale Oggi aveva pubblicato titolandole "L'harem di Berlusconi"

"È illecito riprendere e diffondere immagini di persone all'interno di una privata dimora senza il loro consenso e utilizzando tecniche particolarmente invasive" questa la sintesi con la quale lo stesso Garante della privacy ha annunciato oggi di vietare la pubblicazione di tutte le immagini che negli ultimi due anni sono state scattate dal fotoreporter Antonello Zappadu a Berlusconi ed ai suoi ospiti nella tenuta di Villa Certosa a Porto Rotondo in Sardegna. Il provvedimento del Garante è stato deciso ieri dopo che in maggio lo stesso Berlusconi aveva chiesto l'intervento dell'Autorità per la privacy sottoponendogli 43 foto che gli erano state girate da Maurizio Belpietro, direttore di Panorama, al quale erano state mostrate da un suo redattore amico personale di Zappadu. "Di queste foto, 27 sono risultate realizzate, per ammissione dello stesso fotografo, da luoghi esterni al parco ma mediante particolari strumenti tecnologici - ha specificato Il Garante - Le foto, raccolte all'insaputa degli interessati, ritraggono persone all'interno del parco di Villa Certosa o delle abitazioni ivi esistenti, in situazioni ordinarie di vita privata o di normale attività di relazioni sociali o in atteggiamenti tipici del contesto di vacanza e di relax. L'Autorità ha, pertanto, dichiarato queste foto illecite perché realizzate in violazione delle garanzie poste a tutela del domicilio e dei principi stabiliti dalla normativa sulla privacy, e ne ha vietato, a chiunque ne venga in possesso, l'utilizzazione e la diffusione". "L'Autorità - aggiunge poi il comunicato - ha conseguentemente vietato, inoltre, la diffusione di ulteriori immagini riprese dal fotografo, solo limitatamente a quelle aventi oggetto e contenuto simili a quelle esaminate dal Garante, realizzate con le medesime modalità e relative al medesimo luogo". In sostanza, mettendo le mani avanti, il Garante ha imposto il "blackout" anche per tutti gli altri cinquemila scatti di feste e ospiti di Villa Certosa che lo stesso Zappadu, nei giorni scorsi, aveva annunciato di aver ceduto all'agenzia colombiana Ecoprensa che lo rappresenta. Via libera invece per le sedici foto degli arrivi in aeroporto di ospiti di Berlusconi e del soggiorno di alcuni di loro in un villaggio turistico perché - ha spiegato il Garante - "acquisite in luoghi pubblici o aperti al pubblico". Determinante nella decisione del Garante, stando ai verbali del procedimento resi pubblici per ora, è stato il fatto che il fotoreporter ha operato " mediante - scrive l'Autority - potenti mezzi di ripresa" che sono stati considerati "particolarmente invasivi". Zappadu , durante un'audizione, aveva dichiarato - sempre secondo il Garante - che le immagini erano state realizzate "con tecnica digitale e mediante un teleobiettivo e, successivamente, rielaborate con il programma Photoshop". In sostanza, tutto fa perciò pensare che l' "invasività" imputata a Zappadu sia stata determinata dal tipo di tele utilizzato dal fotoreporter. Per Zappadu non sta andando nei migliore dei modi anche l'altra "grana" che lo vede al centro di un procedimento penale per violazione di domicilio e della privacy riguardante le foto del "cavaliere", sempre a Villa Certosa, in compagnia di cinque giovani donne che nel 2007 il settimanale Oggi aveva pubblicato titolandole "L'harem di Berlusconi". Il Gip del Tribunale di Tempio Pausania,Vincenzo Cristiano, mercoledì scorso ha infatti rigettato la richiesta di archiviazione del procedimento fatta dal pubblico ministero Elisa Calligaris che non aveva ravvisato illeciti nel comportamento di Zappadu. Il giudice Cristiano ha deciso di vederci più chiaro e così, accogliendo anche le richieste dell'avvocato di Berlusconi, ha disposto ulteriori indagini.per accertare definitivamente se la postazione utilizzata per le riprese è , o non è, all'interno della proprietà del presidente del consiglio. Amedeo Vergani, presidente Gsgiv dell'Alg Milano, 19 giugno 2009

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