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Appelli 06 Dic 2013

Free press for Syria: appello contro i crimini ai media Giornalisti ed operatori dell'informazione sotto attacco

Il 1° ottobre, forze del gruppo armato chiamato “Stato Islamico dell’Iraq e del Levante” (noto con l’acronimo inglese ISIS) ha attaccato gli uffici di Radio Ana a Raqqah, poco dopo aver sequestrato ad un posto di blocco il giornalista ed attivista Rami Al-Razzouk mentre si recava a Toubqa. E’ possibile firmare l'appello o seguire la campagna attraverso un sito web ed una pagina facebook, entrambi bilingue

Il 1° ottobre, forze del gruppo armato chiamato “Stato Islamico dell’Iraq e del Levante” (noto con l’acronimo inglese ISIS) ha attaccato gli uffici di Radio Ana a Raqqah, poco dopo aver sequestrato ad un posto di blocco il giornalista ed attivista Rami Al-Razzouk mentre si recava a Toubqa. E’ possibile firmare l'appello o seguire la campagna attraverso un sito web ed una pagina facebook, entrambi bilingue

Il 15 ottobre hanno attaccato di nuovo, prendendo possesso di tutte le attrezzature radiofoniche ed informatiche. Un simile esempio di violazione ai danni della stampa non può passare sotto silenzio né va considerato come un caso isolato. Lo “Stato Islamico dell’Iraq e del Levante” sta deliberatamente attaccando la neonata stampa indipendente siriana con l’intento di sopprimere la libertà d’informazione ed imporre una rinnovata e costante censura al popolo siriano.
I firmatari di questo appello  rifiutano qualunque forma di intimidazione contro i giornalisti, i mediattivisti e le organizzazioni di media, qualunque sia il pretesto, il contesto o la fazione che la porta avanti.
Le libertà di stampa e di espressione sono diritti umani inalienabili. Qualunque violazione di questi diritti universali è da condannare e contrastare.
Ci appelliamo all’intera società civile siriana, alle istituzioni politiche, ai gruppi di media perché facciano uno sforzo tangibile per denunciare queste pratiche, per opporvici e per proteggere i media da questi pericoli. Chiediamo l’immediato rilascio di tutti i giornalisti ed i mediattivisti, che siano detenuti dal regime, da ISIS o da qualunque altro gruppo. Chiediamo inoltre ai media internazionali, ed alle organizzazioni che difendono la libertà di espressione, di unirsi a noi con iniziative rilevanti per aiutare a garantire la sicurezza dei giornalisti e la libertà d’espressione in Siria.

Per firmare l’appello: https://secure.avaaz.org/en/petition/Syrian_civil_society_international_community_Defend_freedom_of_press_in_Syria/

La campagna è stata lanciata ufficialmente il 2 dicembre,  sostenuta da un ampio cartello di organizzazioni della società civile siriana e da personalità eccellenti come Burhan Ghalioun e Moaz Al Khatib, entrambi ex leader del CNS, il presidente dell' Autorità Nazionale Palestinese Mahmoud Abbas, l'ambasciatore statunitense in Siria Robert Ford, oltre a tanti altri intellettuali siriani e non.
Le organizzazioni non governative per ora aderenti sono più di 50, tra quelle siriane ed internazionali, a partire da Reporters Without Borders, International Media Support, Free Press Unlimited, Global Editors Network, Internews, International Press Institute, CPJ (middle east desk), AMARC Europe, Amnesty Italia.
L'Italia, grazie alle tante adesioni ottenute è il primo sostenitore tra i paesi europei. Tra i firmatari Fnsi, Articolo 21, CGIL, ARCI, Associazione per la Pace, Un Ponte Per, FIOM, Sinistra Ecologia e Libertà, Corpi Civili di Pace.
E’ possibile firmare l'appello o seguire la campagna attraverso un sito web ed una pagina facebook, entrambi bilingue:

http://freepressforsyria.com/en/
https://www.facebook.com/pages/Free-Press-for-Syria/698786196808045?ref=hl

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