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Editoria 28 Giu 2010

Franco Siddi: “Lo Stato condanna le tv locali ad una fine darwiniana”

BARI - Per il segretario generale della Fnsi, Franco Siddi, ''non è accettabile che le tv locali siano sottoposte a una situazione darwiniana per mano dello Stato che, tagliando i fondi alla emittenza periferica, e facendola sparire dai primi posti del telecomando, consente che il pesce più grande mangi il più piccolo''. Ne ha parlato oggi a Bari a margine del convegno 'Il digitale e le tv locali'.

BARI - Per il segretario generale della Fnsi, Franco Siddi, ''non è accettabile che le tv locali siano sottoposte a una situazione darwiniana per mano dello Stato che, tagliando i fondi alla emittenza periferica, e facendola sparire dai primi posti del telecomando, consente che il pesce più grande mangi il più piccolo''. Ne ha parlato oggi a Bari a margine del convegno 'Il digitale e le tv locali'.

Per Siddi, ''la situazione non è molto facile perché la crisi dell'economia e dell'industria dell'informazione è drammatica per tutti. Ma a maggior ragione lo Stato non si può ritirare da questo settore come sta accadendo''. ''I tagli dei contributi e l'idea di considerare il digitale lo strumento attraverso il quale si va a soluzioni darwiniane - ha spiegato - per le quali il pesce più grande mangia il più piccolo, non lo possiamo accettare''. ''Questo sistema - ha rilevato il segretario Fnsi - ha bisogno ancora di sostegno pubblico elargito attraverso regole chiare e trasparenti che devono essere rispettate. Ma non può sopportare i tagli che vengono fatti''. ''Il primo taglio, apparentemente minore - ha aggiunto - per i rimborsi Enel e abbonamenti agenzie e telefoni, ammonta a circa 20 milioni di euro. Il secondo, quello del contributo a valere sul canone, che è nettamente inferiore a quanto previsto, viene ulteriormente sacrificato''. ''Nel momento in cui occorre fare delle trasformazioni industriali - ha precisato - questo taglio significa accelerare la situazione darwiniana per mano di Stato''. ''C'è bisogno - ha sottolineato Siddi - nella transizione al digitale, che si faccia tesoro delle esperienze, e anche delle criticità e negatività emerse in altre regioni. Che si eviti di considerare il sistema televisivo locale subordinato ai grandi network nazionali, facendolo quindi sparire dai primi posti del telecomando o destinandolo a frequenze deboli e di bassa qualità''. Le imprese, dal canto loro - ha concluso - devono fare la loro parte: valorizzando il lavoro qualificato dei giornalisti, dei programmisti e registi.

Cercando che il mercato assecondi i costi di queste operazioni''. (ANSA)

@fnsisocial

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