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Sindacale 30 Set 2010

Franco Siddi e Carlo Parisi: “L’operazione ‘Epilogo’ apre importanti squarci in quella zona grigia che in Calabria ha permesso gravi intimidazioni anche ai danni dei giornalisti”

“L’operazione “Epilogo” conferma, ammesso ce ne fosse bisogno, che la condizione principale per riaffermare la legalità è quella di smascherare i responsabili ed assicurarli alla giustizia. Per farlo, naturalmente, sono necessari il coraggio di ribellarsi alla sopraffazione ed al sopruso e la denuncia, senza se e senza ma, come ha fatto il giornalista Antonino Monteleone, il quale vede ora una prima risposta dalla legge. Per dare fiducia ai cittadini, insomma, occorre affermare lo stato di diritto e la certezza della pena e della lotta all’impunità.

“L’operazione “Epilogo” conferma, ammesso ce ne fosse bisogno, che la condizione principale per riaffermare la legalità è quella di smascherare i responsabili ed assicurarli alla giustizia. Per farlo, naturalmente, sono necessari il coraggio di ribellarsi alla sopraffazione ed al sopruso e la denuncia, senza se e senza ma, come ha fatto il giornalista Antonino Monteleone, il quale vede ora una prima risposta dalla legge. Per dare fiducia ai cittadini, insomma, occorre affermare lo stato di diritto e la certezza della pena e della lotta all’impunità.

Lo affermano il segretario generale della Fnsi, Franco Siddi, ed il segretario del Sindacato dei Giornalisti della Calabria, Carlo Parisi, componente della Giunta Esecutiva Fnsi, evidenziando che gli sviluppi dell’operazione “Epilogo”, nella sua gravissima drammaticità, aprono ora importanti squarci in quella “zona grigia” che per tanto, troppo tempo, ha finito per favorire taluno che, a parole, ha sempre dichiarato di combattere la ‘ndrangheta. Lo abbiamo sempre detto e non ci stanchiamo di ripeterl in una regione, come la Calabria, dove le buste contenenti proiettili e lettere minatorie sono, ormai, all’ordine del giorno in tutte le categorie sociali e professionali, si rischia di far cadere l’attenzione e di confondere le acque.
Marce, manifestazioni da sole non bastano, anche se sono importanti e tengono viva la coscienza civile. Solidarietà, affetto e impegno civile sono linee guida che hanno forza, anche se c’è, talvolta, chi si infila in queste manifestazioni pubbliche per cercare di sbandierare improbabili candori e verginità perdute da un pezzo. Inquieta ancora, infatti, lo striscione di denuncia “oggi la mafia sfila insieme a noi” esibito nel corteo di Reggio Calabria. Come ha ammonito mons. Salvatore Nunnari, arcivescovo di Cosenza e reggino doc, la Calabria ha bisogno di rompere l’omertà e le collusioni, di chiara lotta all’impunità di minacce, intimidazioni, ricatti e violenzeche vanno duramente repressi con serie ed intense attività investigative ed esemplari condanne.
Per rispetto della memoria di quanti, come Giancarlo Siani, sono stati ammazzati per svolgere il loro onesto mestiere di cronisti attentati, violenze, emarginazioni, che hanno colpito e colpiscono tanti giornalisti e tanti onesti cittadini, vanno esaminati caso per caso e combattuti con efficacia nello specifico e nella dimensione di fenomeno complesso quando si evidenzia un disegno criminoso organizzato.
Il caso dell’attentato ai danni di Nino Monteleone, assieme agli altri che i diretti interessati scelgono di non pubblicizzare, ne rappresenta un esempio.
Il Sindacato dei Giornalisti della Calabria e la Federazione Nazionale della Stampa Italiana, nel corso degli incontri avuti nel Palazzo del Governo di Reggio Calabria ed al Viminale, hanno più volte chiesto al prefetto, Luigi Varratta, e al capo della Polizia, Antonio Manganelli, di andare a fondo alle vicende che rendono pericoloso per tanti colleghi che fanno lealmente e correttamente il loro lavoro di ristabilire con nettezza la legalità e la presenza dello Stato di diritto. Il successo dell’attività investigativa di oggi indica che quando lo Stato decide di impegnarsi seriamente, impiegando uomini e mezzi adeguati alla sfida criminale, i risultati si vedono ed i cittadini possono ritrovare fiducia. Il sindacato dei giornalisti contro ogni mafia e ogni violenza alla libertà delle persone è e sarà sempre, concretamente, impegnato per il libero circuito dell’informazione e contro l’impunità”.

@fnsisocial

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