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Giudiziaria 27 Dic 2008

Fnsi:"Il ddl Alfano limita pesantemente il diritto-dovere dei giornalisti di fare cronaca delle vicende giudiziarie. Governo e partiti sappiano distinguere tra privacy e informazione"

"C’è un aspetto totalmente rimosso nel gran parlare di una nuova disciplina delle intercettazioni. E’ la limitazione pesantissima che il disegno di legge Alfano pone al diritto-dovere dei giornalisti di fare cronaca delle vicende giudiziarie". E' quanto si afferma in una nota della Federazione nazionale della Stampa Italiana

"C’è un aspetto totalmente rimosso nel gran parlare di una nuova disciplina delle intercettazioni. E’ la limitazione pesantissima che il disegno di legge Alfano pone al diritto-dovere dei giornalisti di fare cronaca delle vicende giudiziarie". E' quanto si afferma in una nota della Federazione nazionale della Stampa Italiana

"Non è in questione la necessità di tutelare meglio la riservatezza di persone estranee alle indagini e coinvolte nelle intercettazioni - prosegue la nota della Fnsi - o di impedire la pubblicazione di fatti attinenti alla vita privata: le rappresentanze dei giornalisti si sono dette da tempo favorevoli a un miglioramento delle norme in vigore. Ma il ddl in discussione alla Camera fa ben altro: dispone la secretazione vera e propria, fino al momento del processo, di vicende di assoluta rilevanza sociale. Il suo effetto sarebbe quello di occultare per anni storie giudiziarie che invece i cittadini hanno il diritto di conoscere. Senza il controllo dell’opinione pubblica che solo l’informazione può consentire, queste vicende diventerebbero strumento di oscure manovre e ricatti; i politici e gli amministratori si sentirebbero sottratti al giudizio dei loro elettori; anche gli atti della magistratura non verrebbero più sottoposti a quella pubblica discussione che oggi consente anche di individuare e correggere eventuali errori nelle decisioni di un procuratore o di un giudice. Tutto ciò non ha niente a che vedere con il rispetto della privacy. Per questo la Fnsi torna a chiedere con decisione che, alla ripresa dell’attività parlamentare, governo e partiti sappiano distinguere chiaramente tra la riservatezza da tutelare e il diritto-dovere di cronaca da non intaccare. Altrimenti i giornalisti sapranno spiegare efficacemente all’opinione pubblica quale truffa le si stia preparando nel nobile nome della riservatezza".

@fnsisocial

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