«Ospite della rassegna Euromediterranea, ha fatto tappa a Firenze l’attivista, giornalista bielorussa Olga Karatch, candidata al Nobel per la pace 2024, vincitrice del premio Langer per i diritti umani del 2023». Lo ha reso noto L’Associazione Stampa toscana in una nota diffusa giovedì 29 febbraio 2024.
Il comunicato prosegue raccontando che «l’incontro fiorentino, organizzato da Anna Meli, presidente del Cospe, con Florence Must Act e Love My Way, nell’ambito del progetto europeo Youth Care, ha visto la partecipazione di molte realtà toscane della società civile: Oxfam Italia, Fridays for Future Firenze, Un ponte per, Comitato Fiorentino Fermiamo la Guerra. Anche il presidente di Assostampa Toscana, Sandro Bennucci, ha voluto portare la sua solidarietà e il suo sostegno alla collega bielorussa a nome dei giornalisti toscani e della Federazione Nazionale della Stampa, con un saluto particolare della segretaria generale, Alessandra Costante e del presidente, Vittorio Di Trapani. "È un grande piacere, cara Olga - ha detto Bennucci - averti qui a Firenze e poterti esprimere tutta la nostra vicinanza in una battaglia per la libertà che vede il sindacato italiano dei giornalisti sempre in prima fila"».
La nota ripercorre poi la storia di Olga Karatch: «Direttrice del centro internazionale per le iniziative civili Our House/Nash Dom (La nostra casa) e vive a Vilnius in Lituania, è stata a lungo perseguitata dal regime di Alexander Lukashenko a causa del suo lavoro in difesa dei diritti civili e umani, tra cui il diritto all’obiezione di coscienza al servizio militare, che è al centro della campagna ‘No means no’. Tuttora Olga vive in costante pericolo per le sue attività: “Abbiamo iniziato questa campagna in sostegno degli obiettori – ha raccontato - perché se Lukashenko e Putin non hanno soldati non possono portare avanti la guerra. Insieme possiamo fermare la guerra se riusciamo a non far andare nessuno in guerra. Quindi vi prego non mollate!”. Per le sue attività Olga è candidata al premio Nobel per la Pace 2024 insieme al Movimento russo degli obiettori di coscienza e il Movimento pacifista ucraino».