Si è aperto con un flash mob contro la legge bavaglio, quella nata dall'emendamento Costa, l'ultimo incontro dedicato al decennale del Sindacato unitario giornalisti della Campania, mercoledì 28 febbraio 2024, a Napoli. «Su questa battaglia non ci fermeremo – ha detto la segretaria generale della Fnsi, Alessandra Costante – Chiederemo all'Europa di intervenire su quanto sta accadendo in Italia dove la politica sta facendo a pezzi l'articolo 21 della nostra Costituzione».
Il convegno dal titolo 'Nuove frontiere del giornalismo: deontologia, Ai e tutela della professione', moderato da Pier Paolo Petino, si è tenuto all'Archivio di Stato con la partecipazione di tantissimi giornalisti. «Siamo molto soddisfatti per la partecipazione di oltre 300 colleghi alla tre giorni di incontri e corsi, organizzati in occasione dei 10 anni del Sugc – ha detto la segretaria del sindacato regionale, Geppina Landolfo – Per noi è importante partire da quello che abbiamo fatto ma è ancora più rilevante guardare avanti, alle nuove sfide che ci attendono. In dieci anni questo sindacato è diventato un punto di riferimento per la categoria, merito della tenacia di Claudio Silvestri e degli altri fondatori».
Claudio Silvestri, segretario aggiunto della Fnsi, ha ripercorso la storia del sindacato campano dalla sua fondazione e ha lanciato l'allarme sulla situazione dell'editoria nel Mezzogiorno: «Le criticità che ci sono per l'editoria in Campania e al Sud sono moltiplicate. C'è una vertenza nella vertenza, ed è quella che riguarda il Meridione per il quale sarebbero necessari provvedimenti ad hoc e interventi speciali. Per quanto riguarda l'editoria cartacea, i giornali sono alla canna del gas. In Campania, la maggior parte dei quotidiani sono gestiti da cooperative di giornalisti che resistono solo grazie ai sacrifici dei colleghi. È una forma di resistenza in un territorio che, invece, ha un bisogno incredibile di informazione qualificata. Quando questi giornali non ci saranno più, chi racconterà dei legami tra istituzioni e malaffare in territori completamente governati dalla camorra? C'è un'emergenza, va affrontata. Ma la politica in questo Paese è più interessata ai bavagli che alle tutele».
«Non dobbiamo mai perdere di vista due concetti: diritti e libertà di stampa – ha affermato il presidente della Fnsi, Vittorio di Trapani – Il Sugc in questi anni ha scelto di stare sempre e comunque dalla parte dei deboli. Bisogna continuare a lottare per garantire l'informazione in tutti i territori, specie nel Sud. Perché se alcuni territori, penso al Casertano o a altre regioni, sono totalmente scoperti non è un danno che si fa al giornalista ma è un danno che si procura innanzitutto ai cittadini».
Il responsabile della formazione del Sugc ed ex segretario Fabrizio Cappella ha introdotto la ricercatrice Maria Pia Di Buono che ha tenuto una relazione su giornalismo e intelligenza artificiale. Il presidente del Sugc Pietro Treccagnoli ha poi dialogato con lo scrittore Maurizio de Giovanni su 'Scrittura narrativa e scrittura giornalistica'. Sono intervenuti la presidente dell'Inpgi, Marina Macelloni, il vicepresidente della Casagit, Gianfranco Summo, la presidente del Fondo di previdenza complementare dei giornalisti, Alessia Marani, accompagnata dal direttore Fabio Porcelli. Erano presenti i segretari generali aggiunti della Fnsi Domenico Affinito e Matteo Naccari, i segretari delle Associazioni di stampa di Lazio e Trentino Alto Adige, Stefano Ferrante e Rocco Cerone, e il direttore della Fnsi, Tommaso Daquanno.
Presso l'Emeroteca Tucci, alla presenza del presidente Salvatore Maffei e dei presidenti nazionali di Ordine e sindacato, Carlo Bartoli e Vittorio di Trapani, è stata scoperta una targa celebrativa del decennale sulla libertà di stampa. (Da: sindacatogiornalisti.it)