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Vertenze 11 Feb 2021

Fnsi: «Depotenziare Euronews scelta insensata e grave. Intervenga la Rai»

Il piano di tagli penalizza le trasmissioni in lingua italiana e mette a rischio decine di posti di lavoro. Decisioni che il sindacato dei giornalisti contrasterà  insieme con i colleghi francesi e con la Efj. «Con l'Usigrai - incalza - torneremo a sollecitare il vertice di viale Mazzini perché si attivi per trovare con gli azionisti di maggioranza una soluzione di massima tutela per i lavoratori».

«In un momento in cui l'Europa torna al centro della politica come fronte comune per sconfiggere la pandemia e costruire il futuro, qualcuno vuole spegnere la prima esperienza di informazione paneuropea. È una scelta insensata: il depotenziamento di Euronews è una decisione grave, che contrasteremo insieme con i colleghi francesi e con la Federazione europea dei giornalisti». Così, in una nota, la Federazione nazionale della Stampa italiana.

«A chi vuole chiudere la redazione italiana, ricordiamo – prosegue la Fnsi – che Euronews ha le sue radici proprio in Italia. In particolare nella Rai Servizio Pubblico. Ed è proprio la Rai - anche nel suo ruolo di azionista - che deve diventare protagonista di questa vertenza e trovare con gli azionisti di maggioranza una soluzione di massima tutela per i dipendenti della struttura di lingua italiana. Per questo, insieme con l'Usigrai, torneremo a sollecitare in questo senso il vertice di viale Mazzini».

Contro il piano di ristrutturazione che mette nel mirino la redazione italiana e pone a rischio decine di posti di lavoro, i lavoratori della televisione all news europea con sede a Lione hanno incrociato le braccia martedì 9 febbraio. Si oppongono ai licenziamenti che la direzione sta attuando per la seconda volta in quattro anni, contestano il deteriorarsi delle condizioni di lavoro che il piano non potrà che aggravare e il peggioramento della loro salute che potrebbe derivarne.

Al fianco di giornalisti, tecnici e personale amministrativo in sciopero anche i sindacati francesi Snrt-Cgt, Snj-Cgt, Snj e Cfe-Cgc. «Si parla di abolire il servizio in lingua turca e un significativo indebolimento del servizio in lingua italiana, una delle lingue fondatrici di questo canale multilingue europeo. Una situazione inaccettabile. La portata della mobilitazione dimostra, ancora una volta, l'esasperazione dei lavoratori», scrivono in una nota congiunta.

@fnsisocial

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