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Rai 30 Giu 2010

Fnsi: “Ascoltare Garante dati personali su modalità pubblicazione compensi Rai”

“La propaganda, come la bugia, ha le gambe corte. E con i dispetti non si fa nulla di buono né di corretto. Le parole del Presidente del Garante per la protezione dei dati personali sulla pubblicità degli emolumenti di giornalisti e artisti della Rai occupano un piccolo capitolo della sua relazione annuale ma sono di particolare significato.

“La propaganda, come la bugia, ha le gambe corte. E con i dispetti non si fa nulla di buono né di corretto. Le parole del Presidente del Garante per la protezione dei dati personali sulla pubblicità degli emolumenti di giornalisti e artisti della Rai occupano un piccolo capitolo della sua relazione annuale ma sono di particolare significato.

La diffusione della misura di compensi e di stipendi degli artisti e dei giornalisti della Rai inseriti nei titoli di coda non corrisponde ad alcuna esigenza di serietà e di trasparenza ed anzi viola le norme sulla privacy. Nessuno ostacolo, come noi sosteniamo, alla conoscibilità dei dati sull’impiego delle risorse pubbliche, ma le modalità di diffusione di queste informazioni “sono previste dalla legge solo attraverso la pubblicazione sul sito dell’azienda”.

Sul resto – per quanti lavorano con contratti di lavoro dipendente nulla di più pubblico c’è già: risiede nei contratti collettivi.

E’ tempo che una politica,  che spesso fa scandalo e si innervosisce cercando vendette improbabili quando di questo si parla, torni al pieno rispetto della legalità.

La trasparenza è una sfida di tutti i giorni. Non c’è nulla da nascondere per i giornalisti. Ma la trasparenza anche sugli stipendi non è uno spettacolo. Ascoltare il Garante è una cosa buona e giusta.”

@fnsisocial

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