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Sindacale 25 Set 2008

Fnsi a Fieg: "Dopo un lavoro intenso ed approfondito tra le parti si può andare responsabilmente verso un nuovo contratto" Le prese di posizione dei Cdr

La Segreteria della Federazione Nazionale della Stampa Italiana ha esaminato stamani gli sviluppi del confronto contrattuale con gli editori. Alla luce di un lavoro intenso e approfondito sui temi di fondo che richiedono responsabili atteggiamenti in ordine alle trasformazioni del settore e alle garanzie del lavoro giornalistico e dell’occupazione in tutti i media, la Fnsi ritiene che sia giunto il momento di fare tesoro comune con la controparte editoriale delle significative verifiche sin qui compiute.

La Segreteria della Federazione Nazionale della Stampa Italiana ha esaminato stamani gli sviluppi del confronto contrattuale con gli editori. Alla luce di un lavoro intenso e approfondito sui temi di fondo che richiedono responsabili atteggiamenti in ordine alle trasformazioni del settore e alle garanzie del lavoro giornalistico e dell’occupazione in tutti i media, la Fnsi ritiene che sia giunto il momento di fare tesoro comune con la controparte editoriale delle significative verifiche sin qui compiute.

Un particolare apprezzamento è stato espresso dalla Segreteria del Sindacato dei Giornalisti per il lavoro compiuto, insieme, dalle delegazioni tecniche Fnsi e Fieg incaricate di registrare nei testi le convergenze sin qui raggiunte. Con tutte queste considerazioni, la Segreteria della Fnsi ritiene che si possa in tempi brevi andare ad un confronto stringente e conclusivo sulle parti non ancora affrontate (come le compatibilità economiche) per la definizione del nuovo contratto di lavoro dei giornalisti e auspica che con altrettanta responsabilità risponda la Fieg. LE PRESE DI POSIZIONE DEI CDR Il comitato di redazione di Repubblica esprime la sua piena solidarietà ai colleghi di La 7, che protestano contro la decisione aziendale di allontanare dal lavoro 25 giornalisti a tempo indeterminato e bloccare i contratti a termine, e ai colleghi della Gruner und Jahr che hanno scioperato contro il piano aziendale di riduzione degli organici delle testate Geo e Top girl e contro il licenziamento arbitrario di un collega senza giusta causa e senza ricorrere alle procedure previste dal contratto. Il Cdr di Repubblica ritiene che l'attuale situazione critica della categoria sia aggravata dalla mancanza di un contratto nazionale. È compito della Federazione nazionale della Stampa difendere i presupposti economici e normativi che garantiscono la libertà di stampa e l'autonomia della categoria e continuare nel tentativo di costruire con un nuovo contratto un quadro di riferimento che confermi il ruolo dei giornalisti e rilanci la professione. Il comitato di redazione di Repubblica Il Comitato di redazione del Sole 24 Ore esprime la sua piena solidarietà ai colleghi di La 7, che protestano contro la decisione aziendale di allontanare dal lavoro 25 giornalisti a tempo indeterminato e bloccare i contratti a termine, e ai colleghi del gruppo Gruner und Jahr che hanno scioperato contro il piano aziendale di riduzione degli organici e contro il licenziamento arbitrario di un collega senza giusta causa e senza ricorrere alle procedure previste dal contratto. Il Cdr del Sole 24 Ore ritiene che l'attuale situazione critica della categoria sia aggravata dalla mancanza di un contratto nazionale. Quello attuale, infatti, è scaduto da quasi quattro anni ed essendo stato firmato nel 2001 non è più assolutamente adatto a regolamentare una realtà che nel frattempo è cambiata e continua a mutare velocemente. L'assenza di regole contrattuali adeguate, assieme all'attuale situazione economica, pone i comitati di redazione e i colleghi – sia assunti che precari - nella situazione di non avere più gli opportuni strumenti per difendersi, anche di fronte al comportamento di alcuni editori. E compito della Fnsi continuare nel tentativo di costruire con un nuovo contratto un quadro di riferimento normativo che confermi il ruolo dei giornalisti e rilanci la professione. Il Comitato di redazione de La Stampa esprime la sua piena solidarietà ai colleghi de La 7, che protestano contro la decisione aziendale di allontanare dal lavoro 25 giornalisti a tempo indeterminato e bloccare i contratti a termine. Il Cdr de La Stampa ritiene che l'attuale situazione critica della categoria sia aggravata dalla mancanza di un contratto nazionale. Quello attuale, infatti, è scaduto da quasi quattro anni ed essendo stato firmato nel 2001 non è più adatto a regolamentare una realtà che nel frattempo è cambiata e continua a mutare. Anche alla luce della gravissima situazione creatasi a La 7, il Cdr de La Stampa invita la Fnsi a compiere ogni sforzo per ottenere, con il nuovo contratto, un quadro di riferimento normativo che confermi il ruolo dei giornalisti e rilanci la professione. Il Comitato di redazione del Messaggero esprime la sua piena solidarietà ai colleghi di La 7, che protestano contro la decisione aziendale di allontanare dal lavoro 25 giornalisti a tempo indeterminato e bloccare i contratti a termine, e ai colleghi del gruppo Gruner und Jahr che hanno scioperato contro il piano aziendale di riduzione degli organici e contro il licenziamento arbitrario di un collega senza giusta causa e senza ricorrere alle procedure previste dal contratto. Il Cdr ritiene che l'attuale situazione critica della categoria 'sia aggravata dalla mancanza di un contratto nazionale. Quello attuale, infatti, è scaduto da quasi quattro anni, ed essendo stato firmato nel 2001 non è più adatto a regolamentare una realtà che nel frattempo è cambiata e continua a mutare. L'assenza di regole contrattuali adeguate, assieme all'attuale situazione economica, pone i comitati di redazione e i colleghi - sia assunti che precari - nella situazione di non avere più gli opportuni strumenti per difendersi, anche di fronte al comportamento di alcuni editori. È compito della Federazione nazionale della Stampa continuare nel tentativo di costruire con un nuovo contratto un quadro di riferimento normativo che confermi il ruolo dei giornalisti e rilanci la professione. Il Comitato di Redazione del Corriere della Sera esprime piena solidarietà ai colleghi de ”La 7” che, con l’astensione dalle prestazioni video-audio, hanno protestato contro la decisione dell’azienda di procedere a forme di licenziamento collettivo che prevedono l’allontanamento di 25 giornalisti con contratto a tempo indeterminato e il blocco dei contratti a termine. Il CdR del Corriere chiede alla Fnsi e alle Associazioni regionali di Stampa che la risposta nei confronti di Telecom Italia Media, anche se non aderente alla Fieg, non si limiti a una denuncia formale nei confronti del piano di riorganizzazione interna. Il CdR del Corriere della Sera ha intanto chiesto un incontro urgente alla Fnsi e alle Associazioni regionali di Stampa per motivare tutti i propri dubbi sul fatto che sia utile e opportuno proseguire, sotto il ricatto dei licenziamenti, nella trattativa sul Contratto nazionale di lavoro giornalistico. Non è accettabile che alcuni editori possano distruggere posti di lavoro, mentre altri fisicamente presenti ai tavoli negoziali pensano di firmare accordi che servano a favorire i loro interessi. E certamente non sono in discussione, sul tavolo del negoziato, nuove garanzie a tutela dell’occupazione. Anzi, è emersa chiaramente da parte degli editori l’intenzione di privilegiare sempre e solo le diverse forme di lavoro precario. Così come appaiono pesantissime le altre richieste che la Federazione degli editori ha presentato e più volte reiterato al tavolo del negoziato sul Contratto nazionale, dopo che per oltre tre anni avevano rifiutato qualsiasi confronto. Non si può pensare che l’annuncio dei massici licenziamenti a “La 7”, con i quali si scaricano sulla redazione gli errori della gestione aziendale, sia il caso di un interlocutore sciolto e isolato e non invece un ulteriore pesantissimo segnale della strategia alla quale guarda da tempo l’intera categoria degli editori, unita senza distinzioni fra carta stampata e televisioni o altri media, per colpire tutti i giornalisti in quei diritti fondamentali, maturati negli anni, che assicurano la libertà e l’indipendenza nel lavoro, nonché la separazione dell’attività professionale, diretta unicamente a informare il pubblico dei lettori o degli spettatori, da ogni condizionamento di poteri forti, politici, economici, finanziari. Non è casuale la coincidenza con il progetto di ingabbiare i giornalisti con nuove norme sull’uso delle intercettazioni, come non lo è il crescente ricorso a perquisizioni e sequestri dei loro strumenti di lavoro. I licenziamenti si aggiungono, con il carattere di una autentica provocazione, a un quadro complessivo nel quale risulta aggredito il pluralismo dell’informazione e messa a rischio l’uscita stessa di alcune o molte testate. Gli editori hanno fiutato il vento e colpiscono là dove pensano di poterlo fare più duramente, togliendo lavoro e dignità professionale. Sta ai giornalisti valutare e decidere come rispondere. Il CdR del Corriere della Sera Il Cdr della Quadratum a nome di tutti i colleghi della casa editrice esprimono la loro totale solidarietà ai giornalisti della Gruner/Jahr Mondadori in sciopero per i gravi fatti accaduti: il licenziamento llegittimo del vice direttore di Geo, il mancato rispetto del contratto giornalistico e della legislazione in merito alle riorganizzazioni di testata. Stupisce, forse nemmeno tanto, vista la congiuntura politica in Italia, che editori del calibro di Mondadori e della tedesca Gruner agiscano al di fuori delle norme sindacali e delle leggi che disciplinano il mondo del lavoro. Chiediamo con forza ai colleghi della Fnsi e dell'Alg di intervenire in tutti i modi e in ogni sede per vedere riaffermata la dignità dei colleghi e tutelata l'occupazione. Il CdR della Quadratum Il Cdr de Il Secolo XIX esprime e ribadisce la totale solidarietà e appoggio ai colleghi de La7. La decisione aziendale di privare del lavoro 25 giornalisti a tempo indeterminato e bloccare i contratti a termine è inaccettabile e lesiva della dignità del lavoro e della professione, priva di ogni logica che pone ancora una volta sulle spalle dei colleghi, responsabilità di gestione e scelte aziendali errate. La stessa solidarietà va ai colleghi della Gruner und Jahr che hanno scioperato contro il piano aziendale di riduzione degli organici delle testate Geo e Top girl e contro il licenziamento arbitrario di un collega senza giusta causa e senza ricorrere alle procedure previste dal contratto. Un contratto aperto da oltre tre anni il cui rinnovo, a fronte dell'attuale situazione critica della categoria e dell’editoria, è fondamentale per i dirititti di tutti i giornalisti di tutti i giornalismi, la loro tutela normativa ed economica a fronte di una situazione generale che penalizza ulteriormente il precariato, i colleghi più giovani, ponendo anche in seria difficoltà istituzioni della categoria come l’Inpgi e la Casagit che pagano doppiamente gli stati di crisi aziendali i cui costi ricadono sulla categoria e sull’istituto di previdenza. Ed è fondamentale che la Fnsi difenda questi aspetti economi e normativi per l'autonomia della categoria proseguendo nella difficile trattativa per la costruzione di un nuovo contratto che ribadisca e rafforzi il ruolo centrale dei giornalisti con un rilancio della professione, anche alla luce dei mutamenti in corso e già avvenuti, sul fronte dell’organizzazione del lavoro, della multimedialità e altri punti, al cui interno le redazioni hanno dovuto farsi carico di scelte difficili, responsabili e non sempre facili a tutela di tutti i colleghi come accaduto nel gruppo editoriale Perrone che edita il Secolo XIX, il Secolo XIX.IT, Radio 19, Ttm e Avvisatore Marittimo. Essere solidali con chi sta subendo una pesante e unilaterale, offensiva ristrutturazione nel disprezzo delle più elementari regole del confronto sindacale, del contratto e dei diritti doveri di editori e giornalisti non contraddice, ma anzi aumenta la responsabilità della trattativa contrattuale e l’esigenza del rinnovo del contratto, senza tentennamenti: senza contratto si è tutti più deboli. Giusto lottare con i colleghi de La7 della Gruner und Jahr e con chi si trova in situazione di difficoltà e ancora più giusto con queste iniziative continuare a confrontarsi per non gettare, come si suol dire, il bambino con l’acqua sporca. I COMITATI DI REDAZIONE DE IL SECOLO XIX, IL SECOLO XIX.IT, TTM, L’AVVISATORE MARITTIMO E LA RAPPRESENTANZA SINDACALE DI RADIO 19 DE L’ASSOCIAZIONE LIGURE DEI GIORNALISTI Comunicato dal Cdr del Mattino 29 settembre - Il Cdr del Mattino di Napoli esprime solidarietà ai colleghi de La 7 impegnati in una dura vertenza sindacale in seguito all'annuncio del licenziamento di 25 redattori. In un momento decisivo della trattativa nazionale sul contratto, si tratta di serrare i ranghi e mantenere una posizione ferma, nella difesa di uno strumento che rappresenta la volontà dei giornalisti italiani di non chiudere gli occhi davanti ai cambiamenti della professione e dell'intero settore. Si chiedono sacrifici e responsabilità ai giornalisti, ma oggi si impone la stessa richiesta di chiarezza e impegno agli editori. E' già sufficiente a rendere complicato il quadro il clima di queste settimane (norme sulle intecettazioni, perquisizioni ai giornalisiti, azzeramento della dialettica sindacale nelle aziende); qualsiasi sfaldamento interno alla categoria rischierebbe di minare il percorso fin qui seguito dall'Fnsi. Comunicato del cdr di Libero 30 settembre - Il Comitato di redazione di Libero esprime la sua piena solidarietà ai colleghi di La 7, che protestano contro la decisione aziendale di allontanare dal lavoro 25 giornalisti a tempo indeterminato e bloccare i contratti a termine, e ai colleghi del gruppo Gruner und Jahr che hanno scioperato contro il piano aziendale di riduzione degli organici e contro il licenziamento arbitrario di un collega senza giusta causa e senza ricorrere alle procedure previste dal contratto. Il Cdr di Libero ritiene che l'attuale situazione critica della categoria sia aggravata dalla mancanza di un contratto nazionale. Quello attuale è scaduto da quasi quattro anni e, firmato nel 2001, non è più adatto a regolamentare una realtà molto cambiata e in continua mutazione. L'assenza di regole contrattuali adeguate, assieme all'attuale situazione economica, pone i Comitati di redazione e i colleghi - sia assunti che precari - nella situazione di non avere più gli opportuni strumenti per difendersi, anche di fronte al comportamento di alcuni editori. È compito della Fnsi continuare nel tentativo di costruire con un nuovo contratto un quadro di riferimento normativo che confermi il molo dei giornalisti e rilanci la professione.

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