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Uffici Stampa 30 Apr 2009

Firmati gli integrativi per i giornalisti degli uffici stampa della Regione Marche

Sarà un Primo Maggio più gradevole quello dei giornalisti in forza agli Uffici Stampa della Regione Marche. Al termine di una trattativa durata complessivamente 14 mesi si è chiusa la partita per il rinnovo dell’integrativo.

Sarà un Primo Maggio più gradevole quello dei giornalisti in forza agli Uffici Stampa della Regione Marche. Al termine di una trattativa durata complessivamente 14 mesi si è chiusa la partita per il rinnovo dell’integrativo.

Era il febbraio 2008 quando il Sigim, su istanza delle rappresentanze sindacali, denunciò al presidente della Giunta regionale delle Marche, Gian Mario Spacca, e al presidente dell’Assemblea legislativa delle Marche, Raffaele Bucciarelli, l’insostenibilità della situazione negoziale (in stallo da 26 mesi) e le gravi ripercussioni della stessa sul lavoro delle due redazioni. Numerosi incontri sindacali e con i vertici istituzionali hanno creato le condizioni prima per una lenta ripartenza, poi per una progressiva accelerazione. Il 23 marzo è arrivata la firma dell’integrativo in Giunta, stamattina – 30 aprile – è stata perfezionata anche la sottoscrizione all’Assemblea legislativa con una nota a verbale della redazione che ha contestualmente chiesto all’editore il pieno rispetto della pianta organica e una migliore organizzazione della redazione con l’adozione delle qualifiche contrattuali del Cnlg. Il precedente integrativo, scaduto il 31 dicembre 2005, non era stato infatti più rinnovato a causa di forti contrasti tra redazioni e amministrazione, acuiti dalla particolare condizione – un unicum nel panorama del pubblico impiego italiano – di inquadramento giornalistico solo per la parte economica del Cnlg e non per la parte giuridica. Il nuovo integrativo con vigenza 1 gennaio 2006-31 dicembre 2009 interrompe la prolungata fase di criticità nei rapporti tra giornalisti degli Uffici stampa di Giunta e Assemblea legislativa (14 colleghi complessivamente assunti, 4 co.co.co., 1 fotografo, 1 videooperatore) e la Regione Marche, rilanciando le relazioni del sindacato con il quarto editore del territorio dopo Gruppo Caltagirone, Poligrafici Editoriale e Rai. L’accordo firmato pone fine a numerose contraddizioni sul lavoro straordinario (si passa da 230 ore “obbligatorie” a 130 forfettizzate organizzate dal caporedattore); remunera flessibilità e turnazioni secondo le differenti specificità organizzative dei due uffici; assicura (grazie a una parte fissa e a una parte variabile) una maggiorazione stipendiale da 100 a 200 euro mensili a seconda di incarichi e qualifiche con una progressione media dell’integrativo attorno al 20%; prevede esplicito pagamento degli eventuali superfestivi lavorati con aggiunta di riposo compensativo; esplicita il principio che la valutazione del lavoro giornalistico delle redazioni sia di competenza del capo della redazione e non della dirigenza di comparto (cui spetta solo la valutazione dei caporedattori); soprattutto, certifica e convalida la qualità del lavoro svolto nei 40 mesi trascorsi dalla fine del precedente accordo con arretrati in pagamento al 30 giugno 2009; infine assicura adeguate garanzie anche ai precari, con la piena corresponsione integrativa ai giornalisti della Giunta assunti a tempo determinato, mentre un provvedimento legislativo a latere – in precedenza sollecitato e datato marzo – aveva prorogato sino a fine legislatura l’incarico dei quattro giornalisti precari dell’ufficio stampa dell’Assemblea legislativa inquadrati come co.co.co. Recuperando il pieno valore economico e sindacale della contrattazione decentrata, la firma dell’integrativo dei giornalisti della Regione Marche riafferma la centralità del lavoro giornalistico anche nel pubblico impiego e crea le condizioni di dialogo perché un’amministrazione regionale tra le più dinamiche del Paese colmi il residuo vuoto normativo applicando in toto il Cnlg dei giornalisti anche per la parte giuridica. Il Sigim, che ha già trasmesso all’amministrazione le soluzioni adottate in regioni limitrofe quali Emilia Romagna e Toscana (simili alle Marche per sensibilità istituzionale e prassi amministrativa), opererà – in pieno raccordo con la Fnsi e secondo le linee già discusse con il Dipartimento federale uffici stampa – per raggiungere al più presto anche questo traguardo.

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