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Il Manifesto di Venezia per il rispetto e la parità  di genere nell'informazione
Cpo-Fnsi 31 Mar 2022

Femminicidio di Carol Maltesi, Cpo Fnsi: «No alla pornografia del dolore»

La Commissione pari opportunità  del sindacato, insieme con quelle di Usigrai e Cnog e con l'associazione Giulia Giornaliste segnaleranno le testate e gli autori e le autrici degli articoli «tossici» agli Odg di competenza, «perché il diritto di cronaca non può trasformarsi in abuso».

«Carol Maltesi era una ragazza e una mamma. Carol aveva già conosciuto la violenza e l'aveva combattuta. Carol è stata uccisa; il suo corpo fatto a pezzi, messo in un congelatore, buttato giù per un pendio dentro sacchi neri, quelli che si  utilizzano per l'immondizia. Una donna trattata come un rifiuto da chi l'ha ammazzata e si è accanito su di lei e dalla narrazione tossica, nelle parole e nei titoli, di questo femminicidio: Charlotte era "un'attrice porno", il carnefice "un impiegato di banca e food blogger", lei vittima di "un raptus". Questa non è informazione; è pregiudizio sotto forma di giornalismo, è il pericoloso, reiterato approccio che cerca giustificazioni per il femminicida e colpe per la vittima». È quanto denunciano, in una nota congiunta, Cpo Fnsi, Cpo Usigrai, Coordinamento Cpo Cnog e Gi.U.Li.A. Giornaliste.

«Così – rilevano – si cestinano la deontologia, il Manifesto di Venezia, il rispetto per la persona: tutto ciò per qualche visualizzazione o copia venduta in più. Le Commissioni pari opportunità Fnsi e Usigrai, il Coordinamento Cpo Cnog e l'associazione Giulia Giornaliste denunciano e condannano la spettacolarizzazione, il voyerismo, la pornografia del dolore e segnaleranno le testate e gli autori e le autrici degli articoli agli Ordini regionali di competenza, chiedendo un'azione disciplinare, perché il diritto di cronaca non può mai trasformarsi in un abuso».

Le Cpo Fnsi e Usigrai, il Coordinamento Cpo Cnog e  Giulia Giornaliste «invieranno oggi una richiesta di incontro urgente alla ministra per le Pari Opportunità, Elena Bonetti, alla presidente della commissione d'inchiesta sul Femminicidio, Valeria Valente, e alla presidente dell'intergruppo della Camera per le Donne, i diritti e le pari opportunità, Laura Boldrini, perché l'istituzione di un Osservatorio permanente sull'applicazione dell'articolo 5 del testo unico deontologico e del Manifesto di Venezia non è più differibile».

@fnsisocial

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