L'insegnamento di democrazia di Ezio Cesarini, giornalista de il Resto del Carlino fucilato dai fascisti il 27 gennaio 1944, è stato riportato di attualità nella sua Bologna con un convegno organizzato nell'ottantesimo anniversario della morte. L'iniziativa, per rendere omaggio a chi si è battuto per la libertà di stampa sempre con la schiena dritta, è stata promossa dall'Aser, Associazione della stampa Emilia-Romagna, nell'aula magna del Complesso di Santa Cristina, in piazzetta Morandi 2, che ospita non solo il Master in giornalismo dell'Università di Bologna, ma anche la lapide in ricordo di Cesarini realizzata dal sindacato e recuperata dai giornalisti del Carlino, quindi donata, attraverso l'Ordine, alla scuola di giornalismo.
All'incontro, moderato da Andrea Fontana (già giornalista del Carlino) e organizzato da Matteo Naccari, segretario aggiunto della Fnsi, Silvia Minelli e Nicola Bianchi, componenti del direttivo Aser e dei Comitati di redazione – rispettivamente – di Quotidiano.net e de il Resto del Carlino, hanno partecipato anche Anna Cesarini, nipote di Ezio; Paolo Maria Amadasi, presidente dell'Aser; Silvestro Ramunno, presidente dell'Ordine dei giornalisti dell'Emilia-Romagna; Claudio Santini, presidente del Consiglio di disciplina dell'Ordine regionale e autore di un libro sul giornalista assassinato dai fascisti; Giampiero Moscato, direttore del Master in giornalismo dell'Alma Mater; Agnese Pini, direttrice di Qn, il Resto del Carlino, la Nazione, il Giorno e Luce.