“La vicenda di EPolis, che coinvolge centoquarantasei lavoratori, la gran parte dei quali giornalisti (118), ha avuto sviluppi drammatici. L’azienda non ha rispettato le intese relative alle retribuzioni pregresse limitandosi a pagare, in ritardo, la prima rata prevista dagli accordi siglati al Ministero. I colleghi oggi sono senza reddito e vantano ancora il pagamento di tre mensilità (luglio, agosto e settembre) senza contare che EPolis spa è debitrice di considerevoli cifre nei confronti degli istituti di categoria, come l’Inpgi, la Casagit ed il Fondo complementare. Altro denaro di cui sono titolari i colleghi e che a loro viene sottratto. Per non parlare dei collaboratori, pagati a singhiozzo o non pagati del tutto.
La Federazione nazionale della stampa italiana, d’intesa con le Associazioni regionali di stampa di Campania, Emilia-Romagna, Sardegna, Puglia, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Piemonte, Sicilia, Toscana e Veneto, nei cui territori erano editate le 19 testate locali facenti capo ad EPolis, sta cercando di arrivare a capo di questa intricata vicenda con l’obiettivo primario di garantire ai colleghi un reddito. La Fnsi è intervenuta presso il ministero del Lavoro affinchè siano rese le più rapide e spedite possibili le procedure per l’attivazione della cassa integrazione guadagni straordinaria prevista dall’intesa sottoscritta il 7 ottobre al Ministero.
L’editore Rigotti aveva ipotizzato l’avvio di nuove iniziative locali ad opera di gruppi d’imprenditori locali. Vengono accreditate date ed ipotesi, ma, al momento, nulla è ancora avvenuto. Il Sindacato dei giornalisti ribadisce che queste eventuali nuove iniziative devono ridare prioritariamente lavoro ai colleghi in cassa integrazione e riattivare la rete delle collaborazioni giornalistiche che sono state utilizzate nel corso di questi anni da EPolis”.