La Federazione nazionale della Stampa italiana e l'Ordine nazionale dei giornalisti esprimono solidarietà al giornalista Paolo Berizzi finito ancora una volta, alla vigilia di una presentazione del libro "NazItalia", nel mirino delle formazioni neofasciste, che hanno anche rivendicato l'atto con un comunicato stampa inviato alle redazioni di alcuni giornali online di Crema.
"I militanti di Forza Nuova hanno affisso uno striscione recante la scritta 'Berizzi: infamitalia!' davanti all'entrata della Sala Bottesini a Crema dove in serata il pennivendolo Berizzi presenterà il suo libro 'nazitalia'", scrive il gruppo di estrema destra, recriminando fra l'altro che "tutte le sedi sono autofinanziate e che Forza Nuova non ha bisogno di scrivere falsi scoop (vedi Repubblica e Gruppo Espresso) o libri pieni di dicerie e falsità per fare soldi vendendo fumo".
«Ancora una volta ci schieriamo al fianco del collega Berizzi e lo appoggeremo in tutte le iniziative che deciderà di intraprendere. Chiediamo alle forze dell'ordine e alle autorità di identificare i responsabili del gesto e di fare in modo che cessino le minacce ad un giornalista la cui unica "colpa" è quella di voler raccontare ai cittadini, documenti alla mano, cosa accade nelle loro città», affermano Fnsi e Ordine.
Insieme con Federazione Nazionale della Stampa e Ordine nazionale dei giornalisti, esprime piena solidarietà al collega Berizzi anche l'Associazione Lombarda dei giornalisti. «La nostra risposta a chi offende, minaccia o cerca di intimidire i giornalisti è una sola: 'Giù Le Mani Dall'Informazione'. Non è una scelta di casta, è una scelta in difesa di un diritto fondamentale per tutti i cittadini», dichiara il presidente lombardo, Paolo Perucchini, replicando ai militanti di Forza Nuova che hanno nuovamente preso di mira il giornalista.
«Come da programma l'Alg sarà presente questa sera a Crema: sarà l'occasione per ribadire che in un Paese democratico, quale è l'Italia, un'informazione libera rappresenta il cardine attorno al quale tutta la società civile dovrebbe cominciare a ritrovarsi, perché conoscere è sapere, sapere è pensare, pensare è scegliere», conclude Perucchini.