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Fnsi 16 Nov 2004

Elezione Alg. Documenti di Impegno Sindacale Unitario e Senza Bavaglio

Elezione Alg. Documenti di Impegno Sindacale Unitario e Senza Bavaglio

Elezione Alg. Documenti di Impegno Sindacale Unitario e Senza Bavaglio

IMPEGNO SINDACALE UNITARIO Quando l'unità è solo sbandierata... L'Associazione Lombarda dei Giornalisti ha ora un governo. Il Direttivo ha infatti eletto Giovanni Negri presidente e gli esponenti in Giunta della nuova maggioranza che si è formata in viale Monte Santo, costituita da Stampa Democratica, Movimento Liberi Giornalisti, Quarto Potere e Tribuna Stampa (oltre all'unico consigliere di minoranza di Nuova Informazione). Si tratta di un'alleanza, ovviamente legittima, ma tale è. Cioè si è fatta chiarezza: c'è oggi una maggioranza e una minoranza od opposizione. Come succede alla Fnsi, anche se per alcuni (coloro che guidano l'Alg...) ciò a Roma diventa mancanza di democrazia. Da diverse parti, soprattutto da chi oggi è in maggioranza, si è sbandierata la parola unità. Tuttavia l'unità nel sindacato non basta evocarla, ma va costruita cercando quello che unisce, piuttosto che alimentare quello che divide. Registriamo che evidentemente non c'era una volontà vera di un governo unitario della Lombarda, che avrebbe rappresentato una reale svolta in un sindacato lombardo da 25 anni sulle barricate, soprattutto interne. Più semplicemente, al blocco di gestione su cui l'Alg ha ruotato negli anni corsi si è associato Quarto Potere, garantendo i due voti dei professionali necessari per supportare una situazione traballante e sbilanciata, perché altrimenti fondata sul consenso maggioritario dei collaboratori-pubblicisti. Lo si è visto nell'elezione della Giunta: la rappresentanza dei professionali (insomma di chi fa in maniera esclusiva la professione) è esattamente divisa a metà: 10 alla maggioranza e 10 all'opposizione. Impegno Sindacale Unitario, che tre anni fa aveva promosso l'esigenza di un percorso il più unitario possibile (nei fatti e non a parole!) e votato il presidente, questa volta di fronte alle due candidature ha dato il proprio consenso a Guido Besana (Nuova Informazione) per la presidenza, come segnale di un ricambio necessario, non solo generazionale. È il naturale sbocco anche di una coesione coerentemente vissuta a livello nazionale. Il neopresidente Negri ha da subito dichiarato che sarà "il presidente di tutti". Ce lo auguriamo per il bene dei colleghi, che non dimentichiamolo sono i veri destinatari del servizio che il sindacato deve svolgere. Lo verificheremo nei fatti. Oggi le cose sono state e appaiono orientate, nella sostanza, in maniera diversa. Impegno Sindacale Unitario darà il proprio contributo costruttivo, come sempre ha fatto, nella chiarezza e nella trasparenza, senza opachi accordi di potere. SENZA BAVAGLIO LOMBARDA/Negri-Gallizzi-Rho, la grande ammucchiata ha vinto la guerra delle poltrone E così, grazie ai voti di Quarto Potere che si è alleato con i Gallizzi, la Lombarda ha varato il suo governo. Presidente sarà Giovanni Negri (Stampa Democratica), vicepresidente Daniela Stigliano (Quarto Potere), altro vicepresidente Paolo Chiarelli (tornato a Stampa Democratica dopo un parcheggio con il Gruppo Gallizzi), altro vicepresidente collaboratore Massimo Cherubini (gruppo Gallizzi), segretario Pierfrancesco Gallizzi (gruppo Gallizzi, come dice il nome stesso). La grande ammucchiata ha vinto la guerra delle poltrone mentre Senza Bavaglio, che aveva realmente cercato di costruire un'alleanza sui programmi, ha vinto quella delle idee. Sappiamo che è una guerra che non finisce mai ma non ci scoraggiamo e vi informeremo sempre con grande verità. Abbiamo votato Guido Besana (Nuova Informazione) alla presidenza contro Giovanni Negri, per dare un segnale a chi ha scelto di governare solo basandosi sulle spartizioni di posti e sul cumulo delle cariche. Per la giunta esecutiva abbiamo votato Giuseppe Ceccato (Nuova Informazione) e Olga Piscitelli (Senza Bavaglio). Tutti i candidati hanno ottenuto 10 voti. Olga è stata esclusa perché la più giovane. I tre gruppi che ci governeranno nei prossimi anni non hanno la maggioranza dei professionali (10 loro e 10 le opposizioni) e si reggono solo con il contributo essenziale dei collaboratori, tra i quali nel gruppo di Gallizzi, spicca quel Domenico Tedeschi, già condannato per truffa (anche se - noi lo ricordiamo sempre - ha ottenuto la riabilitazione). Naturalmente noi di Senza Bavaglio ci chiediamo (e lo chiediamo da tempo anche agli altri, ma nessuno si è mai preoccupato di darci una risposta) se una condanna per truffa - sebbene, ripetiamo, seguita da una riabilitazione - possa essere compatibile con l'appartenenza nel direttivo dei giornalisti di chi l'ha subita (non solo. Tedeschi è anche membro del Consiglio dell'Ordine Nazionale dei Giornalisti). Cosa ne pensa il popolo delle mail? E ora alla minoranza resta il compito di rappresentare i problemi del giornalismo, al di là delle poltrone e delle poltroncine del sottogoverno del giornalismo stesso. Manca, tra l'altro, in questo sindacato, un gruppo di studio, un laboratorio di idee. Senza Bavaglio nel corso degli anni e contando solo sulle proprie forze, ha svolto un ruolo di supplenza, realizzando, per esempio l'osservatorio sui freelance. Idee, numeri, studi e progetti concreti che sono stati recepiti solo ora, a distanza di anni, dal sindacato nazionale. Un'ultima cosa: coerentemente a quanto abbiamo sempre dichiarato nei nostri programmi noi non cumuliamo cariche e incarichi e intendiamo assolvere i compiti che ci vengono assegnati con impegno e serietà. Ora, nel direttivo della Lombarda, Senza Bavaglio è rappresentato da Simona Fossati e Olga Piscitelli, per i professionali, e Nicoletta Morabito, per i collaboratori. Massimo Alberizzi si è dimesso perché è in giro per l'Africa e non reputa serio prendere un incarico e poi tenerselo stretto senza assolverlo seriamente; Luisa Espanet ha lasciato il posto perché oberata da problemi di lavoro e personali; Pino Nicotri, che pure ci sarebbe stato bene in quel direttivo lui che è combattivo e fa le pulci a tutti, è uscito perché già membro del consiglio generale dell'INPGI. Insomma con le nostre dimissioni a catena abbiamo voluto lanciare dalla Lombarda, la più grande associazione regionale d'Italia, un segnale chiaro e positivo ai colleghi che chiedono a chi si occupa di sindacato un po' più di serietà. Vedremo se altri seguiranno il nostro comportamento, ad esempio Giovanni Negri, che è già presidente della Commissione acquisti e dismissioni immobiliari dell'INPGI. Si dimetterà? Naturalmente Luisa, Massimo e Pino continueranno a lavorare per la crescita di Senza Bavaglio contro il malcostume e i capibastone.

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