Edmondo Rho è il nuovo segretario generale del Circolo della Stampa di Milano. La nomina è stata decisa oggi dal Consiglio direttivo dell'Associazione lombarda dei giornalisti, che ha confermato Giuseppe Gallizzi presidente e David Messina vicepresidente del Circolo.
Edmondo Rho è il nuovo segretario generale del Circolo della Stampa di Milano. La nomina è stata decisa oggi dal Consiglio direttivo dell'Associazione lombarda dei giornalisti, che ha confermato Giuseppe Gallizzi presidente e David Messina vicepresidente del Circolo. Nel Consiglio dell'istituzione culturale del giornalismo milanese sono invece entrati Fabio Benati, Franco Cianflone, Isotta Gaeta, Elena Golino e Domenico Tedeschi. Probiviri sono stati nominati Camillo Albanese, Franco Marelli Coppola e Walter Meloni, mentre Revisori dei Conti sono Sandro Bianchi e Rino Felappi, con Paolo Pirovano supplente. Edmondo Rho, inviato speciale di Panorama, è tra i fondatori di Quarto Potere e responsabile del servizio di consulenza ai colleghi del sito www.quartopotere.org. Rho è consigliere della Lombarda, della Fnsi e dell'Inpgi. (Adnkronos) GALLIZZI PRESIDENTE DEL CIRCOLO DELLA STAMPA, ATTESTATI DI STIMA DA CASINI, FORMIGONI E PENATI L’intervento del consigliere nazionale della FNSI, Attilio Ruosi, e del vicepresidente della Lombarda, Massimo Cherubini Milano - “Salutiamo con soddisfazione la conferma di Giuseppe Gallizzi alla Presidenza del Circolo della Stampa di Milano. Un presidente preparato, con una carriera trentennale al Corriere della Sera, culminata nella nomina caporedattore centrale del quotidiano di via Solforino, un giornalista capace di mettere in atto scelte manageriali vincenti che hanno permesso al Circolo della Stampa di raggiungere anche a livello economico-finanziario risultati eccezionali”. Massimo Cherubini, vicepresidente dell’Associazione Lombarda dei Giornalisti e Attilio Ruosi, consigliere nazionale della FNSI, entrambi del Movimento Liberi Giornalisti, commentano così la riconferma di Giuseppe Gallizzi alla Presidenza di Palazzo Serbelloni. “Il Circolo – aggiunge Cherubini – è riconosciuto da tutti come sede di un’alta attività culturale e come un punto nodale di chi vuole comunicare. E ciò non solo a Milano, in Lombardia ma in tutto il Paese. Gli attestati di stima inviati al Presidente Giuseppe Gallizzi, come illustrato da Giovanni Negri nell’ultimo Direttivo della Lombarda, dal Presidente della Camera dei Deputati, onorevole Pierferdinando Casini, dal Presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, dal Presidente della Provincia, Filippo Penati e dall’intera Amministrazione Comunale di Milano, sono solo un esempio di come le Istituzioni, valutino e apprezzino il lavoro svolto dal Circolo della Stampa. Un lavoro svolto, dal Presidente Gallizzi, con impegno e professionalità per far sì che il Circolo sia sempre più la ‘Casa dei Giornalisti lombardi’ e un punto di riferimento attivo e vivace della cultura e dei vari ambiti sociali milanesi e non solo”. All'insegna del motto “occupiamo le poltrone, occupiamole tutte” la maggioranza del direttivo dell' Associazione Lombarda dei Giornalisti, che fa capo a Negri, Gallizzi e Rho, ha conquistato di nuovo il Circolo della Stampa. Che all'interno del nuovo direttivo ci sia gente che si occupi di cultura è irrilevante; che ci siano persone che accumulano cariche su cariche inopinatamente, non ha alcuna importanza. Conta soltanto sedersi, appoggiare il culo, nella migliore tradizione dei politicanti. A nulla sono valsi gli appelli di Simona Fossati (Senza Bavaglio), Michelino Crosti (Sindacato di Base) e Guido Besana (Nuova Informazione) per una gestione unitaria. Il presidente Negri che continua a parlare di "collegialità", collaborazione con le minoranze, in realtà persegue solo fini di puro potere. La coalizione si regge sulla genuina e semplice spartizione di poltrone e per continuare a esistere deve continuare a spartire. E' un circolo vizioso che non tiene conto né delle esigenze dei colleghi, né di quelle del sindacato, che in Lombardia è ormai ridotto al lumicino. Né di quelle del Circolo della Stampa per il quale Senza Bavaglio chiede da sempre una gestione superpartes, fatta da colleghi di prestigio, autorevoli e indipendenti. Si è ripetuta la farsa della Commissione Sindacale, dove un gruppetto nominato coordinatore in violazione a tutte le regole dello statuto gestisce, convoca e insabbia. Lo spettacolo cui abbiamo assistito è mortificante. Il presidente Negri ha detto praticamente che ci dobbiamo tenere Giuseppe Gallizzi, perché è l'unico candidato. Ha fatto il gioco delle tre tavolette dicendo che nessuno gli ha mai fatto proposte di scelte unitarie. Noi ancora nel lontano ottobre 2004 avevamo inviato a tutte le componenti una lettera in cui chiedevamo di discutere il futuro del Circolo. Scrivevamo in quel documento: “Il Circolo della Stampa non deve essere vissuto come un centro di potere, né come una mera compagnia di affittacamere ma come un istituto ad alto potenziale culturale all'avanguardia nel dibattito intellettuale di Milano”. Come sempre (anche sulla Casagit chiedevamo una lista unitaria) il presidente della Lombarda non ci ha mai risposto. Evidentemente non ha mai pensato ai Murialdi, ai Carrubba, ai Fini, alle Aspesi, ai Travaglio, ai Bocca. E neppure ai Caruso, ai Mentana, ai Cannavò. Nella loro furia prendi-prendi generale, con una gran faccia di bronzo, i comandanti della Lombarda hanno anche riesumato un loro vecchio amico condannato per truffa con una sentenza passata in giudicato (un collega che poi ha avuto la riabilitazione). Un posticino anche per lui nel consiglio del Circolo è stato trovato. Errare è umano, perseverare diabolico. Bene bene, colleghi che leggete questo nostro comunicato e che non amate giochini da sottogoverno, ricordatevi di questo disastro, ricordatevi di questi metodi e comportamenti in ottobre, al momento del rinnovo della Casagit. Guardate le biografie dei candidati: Senza Bavaglio vi propone giornalisti competenti. Noi non occupiamo posti e poltrone. Noi non vogliamo cariche, noi prendiamo incarichi. E se volete collaborare con noi siete i benvenuti. Questa generazione sindacale ci sta portando al disastro in Lombardia. Senza Bavaglio