Editoria, la Federazione Europea dei Giornalisti condivide la denuncia dell'Europarlamento sull'anomalia italiana
La Federazione Europea dei Giornalisti ha espresso un giudizio positivo sulla decisione del Parlamento Europeo di denunciare la situazione della libertà di stampa in Europa ed in particolare in Italia, nonostante i tentativi di boicottaggio di alcuni parlamentari, fedeli al magnate delle comunicazioni nonché Primo Ministro, Silvio Berlusconi. La denuncia della parlamentare Johanna Boogerd-Quaak ha richiesto un’azione delle istituzioni per promuovere il pluralismo dei media ed ha rilevato “una violazione dei diritti di espressione e di informazione in Europa ed in Italia” e l’”anomalia” dovuta al conflitto di interessi di Berlusconi, Primo Ministro e proprietario del maggior network televisivo del paese. “L’approvazione di questa denuncia è un grosso successo per tutti i difensori della libertà di stampa e del pluralismo dei media in Europa”, ha detto il neo-presidente dell’EFJ, il finlandese Arne Konig. “Essa invia un forte messaggio alla nuova ed allargata Unione Europea: i governi e le corporazioni dei media devono rispettare l’indipendenza editoriale, limitare la concentrazione dei media e migliorare il pluralismo dei mezzi di comunicazione”. L’adozione della denuncia è stata rinviata di alcuni giorni a causa dell’enorme numero di emendamenti (oltre 300) e della richiesta al Presidente del Parlamento Pat Cox, ex giornalista, di non menzionare i nomi di alcuni politici, compreso quello di Berlusconi. Alla fine, gli emendamenti non sono stati posti in votazione, e i parlamentari hanno approvato la denuncia votando sul suo contenuto, paragrafo per paragrafo. “Ci rallegriamo per la votazione, nonostante i tentativi di alcuni parlamentari di impedire il processo di votazione”, ha detto Konig. “Tutte le istituzioni dell’Unione Europea e specialmente la Commissione sono adesso obbligate a prendere atto che esiste una crisi nel pluralismo dei media in Europa. Non possono fingere di non vedere il problema e continuare ad opporre deboli scuse politiche per non agire”. La denuncia ha toccato le maggiori minacce al pluralismo ed alla libertà di stampa, citando in particolare la pressione esercitata sulle emittenti pubbliche, l’eccessiva concentrazione dei media e la violazione della protezione delle fonti. La crisi in Italia, che è stata l’argomento di un incriminante rapporto dell’EFJ della fine dello scorso anno, è stato un tema predominante. L’EFJ, che rappresenta 250.000 giornalisti in Europa, ha promosso delle indagini sulla concentrazione dei media in Europa e pubblicato, nel novembre 2003, un rapporto sulla situazione dei media in Italia, dal titolo “Crisi dei media in Italia: come una politica debole ed una legislazione sbagliata hanno messo il giornalismo sotto pressione”.