Il Consiglio generale della Fieg esprime «preoccupazione» per il ritardo del decreto di assegnazione delle risorse del "Fondo straordinario per gli interventi di sostegno all'editoria" per il 2023 - che doveva essere emanato entro il 31 marzo - e per la ripartizione delle risorse.
Nella riunione di giovedì 20 aprile 2023, «il presidente della Fieg Andrea Riffeser Monti – recita una nota degli editori – ha riferito al Consiglio di avere ricevuto rassicurazioni dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alberto Barachini, sui tempi e sulle modalità dell'emanazione del decreto, compatibilmente con la procedura di concertazione prevista».
Gli editori, prosegue la nota della Fieg, «prendono atto che il sottosegretario ha più volte affermato la necessità di reperire risorse significative per interventi per l'evoluzione ed il sostegno del settore per il triennio 2024-2026. La grave crisi del settore, sia in ambito nazionale sia in ambito internazionale, ha determinato la necessità di drastici interventi di riduzione dei costi, in particolare del lavoro, che possono essere attenuati dalle misure che prevedono liquidità necessaria per la sostenibilità delle imprese».
Immediata la replica del sottosegretario all'Editoria. «Pur comprendendo le preoccupazioni di un settore che attraversa una fase di contrazione – spiega Barachini – voglio rassicurare gli editori che sul decreto di ripartizione delle risorse del Fondo straordinario per gli interventi di sostegno all'editoria 2023 non c'è nessun ritardo. Abbiamo correttamente atteso oltre il termine non tassativo previsto perché, come gli editori sanno bene, vogliamo avere il quadro preciso delle domande presentate per le due misure già attive del Fondo straordinario 2022 ai fini di una eventuale rimodulazione delle risorse, anche in considerazione della maggiore capienza del Fondo 2023».
Inoltre, aggiunge il sottosegretario Barachini, «siamo ancora in attesa dell'esito della procedura europea in materia di aiuti di Stato richiesta per le altre due misure del fondo 2022 che intendiamo confermare. Due questioni su cui gli stessi editori ci hanno sollecitato nelle numerose interlocuzioni avvenute in questi mesi. Il dialogo con le categorie – conclude – proseguirà con l'intento di procedere velocemente all'emanazione del decreto».