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Editoria 07 Apr 2014

Editoria e legge stabilità: risorse per lavoro, non assistenza "Ora governo sia operativo e concreto per l’informazione"

“Gli interventi per l’informazione e l’editoria previsti dalla legge di stabilità sono strumenti di politica industriale e per il lavoro che debbono trovare coerente attuazione già a partire dalle prossime settimane. Le risorse pubbliche previste, in questo quadro, non possono essere perciò considerate alla stregua degli aiuti impropri di Stato o delle spese superflue o meramente assistenziali. Ora che il Governo Renzi ha superato la fase di rodaggio, sarà bene perciò sia presto operativo e concreto in materia di politica economica e sociale e, in questo caso, anche per la pluralità e la qualità del bene informazione.

“Gli interventi per l’informazione e l’editoria previsti dalla legge di stabilità sono strumenti di politica industriale e per il lavoro che debbono trovare coerente attuazione già a partire dalle prossime settimane. Le risorse pubbliche previste, in questo quadro, non possono essere perciò considerate alla stregua degli aiuti impropri di Stato o delle spese superflue o meramente assistenziali. Ora che il Governo Renzi ha superato la fase di rodaggio, sarà bene perciò sia presto operativo e concreto in materia di politica economica e sociale e, in questo caso, anche per la pluralità e la qualità del bene informazione.

 Le recenti dichiarazioni del Presidente del Consiglio tese a risolvere le incertezze generate dalla ricognizione per una revisione della spesa pubblica fatta dal Commissario Cottarelli, con l’affermazione che gli stanziamenti produttivi per l’occupazione non si possono comprimere, non potranno perciò che avere puntuale riscontro.  Nella lunga stagione della crisi e delle trasformazioni che investono l’editoria, cambiare senso di marcia, come ha indicato la legge di stabilità, è oltremodo necessario e urgente. Si tratta di incentivare gli investimenti per l’innovazione e la nuova occupazione professionale nel settore dei media, accompagnando nel contempo con gli ammortizzatori sociali le  sofferenze che si aprono con le ristrutturazioni. Alimentare progettualità e speranza, soprattutto verso il lavoro per l’informazione qualificata anche nei vecchi media che cambiano, e nei new media, è un’operazione indispensabile per l’ammodernamento complessivo della vita del Paese. La Fnsi ha già fatto presente al Sottosegretario all’Editoria, Luca Lotti, la piena disponibilità a fare la sua parte, sia lavorando intensamente per cercare di pervenire con la Federazione Editori (Fieg) al rinnovo del contratto di lavoro giornalistico come atto dinamico in termini di inclusione, di “avanzamento” e di rilancio, sia assicurando il suo rigoroso contributo per la più efficace individuazione delle scelte per la destinazione delle risorse previste dalla legge di stabilità.” 7 aprile 2014

 

IL 16 APRILE LA PRESENTAZIONE DEI DATI DEL SETTORE
FIEG: SUBITO RISORSE PER SUPERARE LA CRISI

''L'intesa col precedente governo per un aiuto -definito nei tempi e nell'oggetto- all'editoria giornalistica per superare l'emergenza congiunturale e sostenere il passaggio all'era della multimedialità non deve restare allo stadio delle buone intenzioni''. È quanto ha dichiarato il Presidente della Fieg, Giulio Anselmi, annunciando, per mercoledì 16 aprile la presentazione dello studio su ''La Stampa in Italia 2011-2013'' con le cifre della pesante crisi che attraversa il settore.
''La legge di stabilità 2014 con il 'Fondo straordinario per gli interventi di sostegno all'editoria' ha stanziato 120 milioni di euro in tre anni (2014-2016) volti ad incentivare gli investimenti delle imprese editoriali in innovazione tecnologica e digitale, l'ingresso di giovani professionisti nel campo dei nuovi media e a sostenere le ristrutturazioni aziendali e gli ammortizzatori sociali.
Ma il decreto attuativo che doveva essere emanato entro il 31 marzo scorso non ha visto ancora la luce, mentre il Commissario straordinario per la revisione della spesa ha inserito questi fondi tra i 'trasferimenti aggredibili'.
La speranza -ha affermato Anselmi- è che il maldestro proposito di aggredire i fondi per l'editoria rientri tra le proposte di revisione della spesa che il premier Renzi ha manifestato l'intenzione di disattendere''.
''Piuttosto che aggredire tali trasferimenti -ha concluso il Presidente della Fieg- occorre destinare al meglio le risorse previste, e -soprattutto- in fretta: ogni tentennamento o ritardo aggraverebbe ulteriormente una situazione già drammatica, maggiore e peggiore di quella più generale che coinvolge l'Italia, come dimostrano i dati sull'andamento della stampa quotidiana e periodica che il 16 aprile prossimo porteremo all'attenzione di Governo, Parlamento e Paese''. (ROMA, 7 APRILE - ADNKRONOS)

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