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Lutto 02 Giu 2013

È scomparso Giuliano Zincone all’età di 73 anni

Alla fine la lunga malattia ha avuto la meglio su un grande inviato speciale del giornalismo italiano. È morto ieri Giuliano Zincone, 73 anni, per quasi 40 anni inviato-editorialista e grande firma del Corriere della Sera. Ma nella sua carriera anche la direzione de 'Il Lavoro' di Genova e negli ultimi anni la collaborazione con il Foglio e il Sole 24 Ore., oltre che essere stato autore di più libri d'inchiesta, romanzi ed anche testi teatrali.

Alla fine la lunga malattia ha avuto la meglio su un grande inviato speciale del giornalismo italiano. È morto ieri Giuliano Zincone, 73 anni, per quasi 40 anni inviato-editorialista e grande firma del Corriere della Sera. Ma nella sua carriera anche la direzione de 'Il Lavoro' di Genova e negli ultimi anni la collaborazione con il Foglio e il Sole 24 Ore., oltre che essere stato autore di più libri d'inchiesta, romanzi ed anche testi teatrali.

Tra le sue inchieste, quelle sui boat-people vietnamiti o sulla vita nelle fabbriche.
In un lungo articolo subito apparso sul sito web del Corriere della Sera e a firma di Paolo Conti è sottolineato che "se la tempra di un uomo si vede dal rapporto con la malattia e, in prospettiva, con la morte, allora si può dire che Giuliano Zincone è stato un inviato veramente speciale, anzi unico, nel viaggio attraverso i suoi ultimi mesi di vita". E da grande cronista fuori del comune aveva anche scelto a gennaio di affidare allo stesso CorSera una cronaca tipicamente sua della scoperta del tumore ai polmoni e della successiva fase: "ironia, angoscia, distacco, analisi fredda del dettaglio. Un mix indicibile. C'era tutto Giuliano, in quella paginata", è scritto oggi sul sito. Quasi un racconto di morte annunciata. "Se non fosse banalmente retorico (categoria dello spirito da lui ferocemente detestata) si potrebbe parlare di un piccolo capolavoro di autocoscienza e di eccellente giornalismo". Viene anche citato un breve passaggio di quella singolare cronaca di morte annunciata: "Nella mia radiografia compare un'ombra, serve la Tac. Sì, c'è qualcosa.
Per essere più precisi ci vuole la Pet. Verdetto finale: cancro al polmone. Grande, cioè piccolo come una moneta. 'Che moneta?'. Falsa, da buttare".
Per molti del Corriere della Sera Zincone è stato un maestro - "che per insegnare si limitava a scrivere e a leggere ciò che gli altri scrivevano, esprimendo solo a richiesta pareri profondi, motivati, mai inutilmente crudeli" - ed anche un punto di riferimento. Legatissimo alla compagna di vita Mimmi, padre molto attento di Caterina e Vittorio, e nonno di quattro nipoti. "La pelle di chi lavora" è stato il libro-inchiesta sulle fabbriche nel 1977, mentre "Gente alla deriva" quello sui boatpeople vietnamiti nel 1980.
Poi cinque romanzi: "Edizione straordinaria" (Mazzotta 1979), "Vita, vita, vita!" (Rizzoli, 1985), "Il miele delle foglie" (Marsilio 1995), "Ci vediamo al Bar Biturico" (2006, firmato Paolo Doni) e infine "Niente lupi" (Rizzoli, 2009). Quindi i testi teatrali "Lo stivaletto malese" (1996), il poemetto "Giovanni Foppa vuole cambiar vita"(1997) e i racconti di "Palazzo Cuccumo" (2002). Scompare davvero un pezzo importante del giornalismo e dello sguardo curioso e attento sull'Italia e sul mondo. (ROMA, 2 GIUGNO - AGI)

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