E' morto il telecronista sportivo Nando Martellini. Siddi (Fnsi) e Capone (Ussi), Martellini voce rassicurante del cuore a garanzia certificata. Il cordoglio dell'Usigrai
Si è spento questa mattina, nell'ospedale romano 'Agostino Gemelli', il telecronista Nando Martellini, voce degli azzurri ai campionati mondiali del 1982. Rimasto famoso per il modo in cui raccontò il grande trionfo della nazionale contro la Germania allo stadio Bernabeu di Madrid. Celebre il modo in cui ripetè, per tre volte, la frase 'campioni del mondo'. Il prossimo 7 agosto Martellini, che aveva continuato ad essere protagonista di numerose trasmissioni sportive, avrebbe compiuto 83 anni. “Con Nando Martellini si è spenta una voce dello sport, sobria, che scaturiva da un cuore a ritmo regolare e offriva al pubblico contenuti doc: una voce e un giornalismo a garanzia certificata”. Così Franco Siddi, presidente della FNSI, e Antonello Capone, presidente dell’USSI (Unione Stampa Sportiva Italiana) ricordano “il grande cronista radiotelevisivo che ha accompagnato per decenni con la sua voce sicura le immagini più belle e quelle più sofferte dello sport, segnatamente del calcio italiano. Nando Martellini è stato un grande interprete del giornalismo italiano, un perfezionista rigorosamente attento all’essenza dei fatti e degli avvenimenti, protagonista di un’epoca sportiva in cui contavano soprattutto gli uomini, la loro vigoria e fantasia piuttosto che le fredde leggi del business. Dopo Ciotti e Ameri, con Martellini si chiude una bella stagione. E’ un'altra grande perdita che ci fa sentire più poveri, ma che nello stesso tempo ci lascia un esempio permanente, riferimento sicuro per un giornalismo sportivo di qualità e per la formazione responsabile dei giovani che si affacciano alla professione. E’ davvero una stagione che farà scuola ancora per molti anni per tutto il giornalismo italiano”. Anche l’Usigrai ricorda con grande commozione e affetto Nando Martellini: un maestro nella professione ed un esempio di stile per tutti i giornalisti del servizio pubblico. La competenza e la sobrietà, lontana da ogni protagonismo, con le quali ha raccontato per anni e anni i grandi fatti dello sport rappresentano una lezione ancor oggi attualissima contro le tentazioni dell’informazione urlata. Martellini è stato realmente parte della storia migliore della Rai: è il servizio pubblico che sa farsi percepire dal Paese con simpatia e sa diventare elemento di unificazione.