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Lutto 14 Dic 2009

E’ morto Gianni Pennacchi. Franco Siddi: “Giornalista dalla forte identità, cordoglio della Fnsi”

E' morto questa notte a Roma il giornalista Gianni Pennacchi. Aveva 64 anni e lascia la moglie Anna e le figlie Barbara e Larissa. Giornalista parlamentare di lungo corso, aveva cominciato la sua esperienza professionale nella rivista 'Fiera letteraria'. Negli anni '70 era stato una colonna di 'Stampa sera' e successivamente, sotto la direzione di Carlo Rossella, è stato inviato di punta de 'La Stampa'.

E' morto questa notte a Roma il giornalista Gianni Pennacchi. Aveva 64 anni e lascia la moglie Anna e le figlie Barbara e Larissa. Giornalista parlamentare di lungo corso, aveva cominciato la sua esperienza professionale nella rivista 'Fiera letteraria'. Negli anni '70 era stato una colonna di 'Stampa sera' e successivamente, sotto la direzione di Carlo Rossella, è stato inviato di punta de 'La Stampa'.

Negli anni '90, fu chiamato da Ricky Levi a 'L'Indipendente', giornale nel quale successivamente incontro' Vittorio Feltri. E proprio Feltri lo volle con sé a 'Il Giornale', dopo le dimissioni di Indro Montanelli.
Assiduo frequentatore del Transatlantico di Montecitorio, di lui i giornalisti parlamentari ricordano il tratto umano, la sincerità e la simpatia. Per molti anni è stato un punto di riferimento per i giovani che muovevano i primi passi come cronisti politici.
Insieme a Bobo Craxi, Pennacchi scrisse la storia degli ultimi anni di Bettino Craxi, da Tangentopoli alla morte in Tunisia.
Pennacchi è salito alla ribalta recentemente anche per il film 'Mio fratello è figlio unico', tratto da un romanzo scritto dal fratello Antonio, nel quale si narrano le vicende familiari dei due, intrecciate con la militanza politica degli anni '70.
La sorella Laura, più volte eletta in Parlamento, è stata sottosegretario al Tesoro con Ciampi nel primo governo Prodi. (ANSA)


Il Segretario Generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Franco Siddi, ha dichiarato:

“L’improvvisa scomparsa di Gianni Pennacchi ci lascia attoniti. La tristezza si accompagna al dolore, per la perdita di un giornalista mai contento dell’ordinario, attento ai fatti meritevoli di attenzione pubblica, vigoroso nella proposizione e nel sostegno trasparente del proprio punto di vista. Giornalista di inesauribili risorse, uomo di forti passioni e di straordinarie sensibilità umane; Gianni Pennacchi si è distinto, nella professione come nell’impegno sindacale, per combattività, sempre accompagnata dal suo bagaglio culturale e da una naturale propensione all’ironia. Con questo ricordo vivo, lo salutiamo, esprimendo profondo cordoglio e le più sentite condoglianze ai suoi familiari.”

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