12 luglio - È morto Gaspare Barbiellini Amidei. Era stato direttore del Tempo e vice direttore del Corriere della Sera. Aveva 72 anni. Barbiellini Amidei era editorialista del Quotidiano Nazionale, de Il Giorno, de La Nazione e de Il Resto del Carlino. Collaborava da molti anni con il settimanale Oggi.
Barbiellini Amidei è morto in una clinica romana per complicazioni improvvise dovute ad un intervento chirurgico considerato di routine. I funerali dovrebbero svolgersi sabato 14 luglio a Roma e la salma dovrebbe essere tumulata nella sua terra d'origine, all'Isola dell'Elba. (ANSA) Se ne è andato all'improvviso Gaspare Barbiellini Amidei e il mondo politico e il mondo giornalistico piangono il maestro e l'amico. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha espresso tutta la propria tristezza e il sindaco di Roma Walter Veltroni ha ricordato la persona splendida che era. Giancarlo Mazzucca, direttore di QN con cui Barbiellini collaborava, ha parlato delle telefonate di mattina per ricevere critiche e consigli: ''L'ho sempre considerato prima di tutto un uomo di cultura, tanto che lo chiamavamo professore, ma era anche un grande giornalista con il senso della notizia''. La morte del giornalista e scrittore, nato a Marciana all'Isola dell'Elba il 26 novembre 1934, ha colto tutti di sorpresa: sempre pronto a prendere posizione (l'ultimo editoriale di due giorni fa è stato in favore del referendum), Barbiellini Amidei è stato costantemente schierato in difesa di quell'insieme dei valori tradizionalmente cristiani. Il suo essere profondamente liberale lo ha anche spinto, agli inizi degli anni '70, su mandato del direttore del Corriere della Sera Piero Ottone, a vincere le riserve di Pier Paolo Pasolini per avviare la collaborazione con il quotidiano di via Solferino. Lo stesso ruolo ha avuto con Goffredo Parise, Alberto Moravia, Natalia Ginzburg. ''Ho convinto molti artisti, musicisti, scienziati e filosofi a farsi in qualche modo giornalisti nei reportage, in articoli di fondo e commenti di prima pagina - ha ricordato una volta - Non solo affrontavano argomenti di attualità ma trasformavano in fatti, per il grande pubblico delle edicole, temi culturali di solito destinati a una ristretta area di lettori''. Era un intellettuale moderno che non aveva perso il contatto con l'ultima generazione, portando avanti quel discorso sui giovani intrapreso anche da scrittore con alcuni saggi, da I nostri ragazzi (1982) a Ragazzo dove vai? (1990). E infatti il grande critico Carlo Bo, proprio per questa sua attenzione, rivendico' per lui, il ruolo di guida e di suggeritore, proprio in quanto giornalista: ''Guida puo' sembrare eccessivo, tanta è ormai la nostra abitudine al superficiale, al gratuito, al rifiuto di responsabilità appena maggiori. Ma in questo caso significa soltanto rispettare quelli che sono i proposito di Barbiellini... richiamare e restituire la funzione di giornalismo ai suoi veri compiti, ai suoi veri doveri''. Questa sua visione illuminata del giornalismo lo ha portato alla vice direzione del Corsera, poi alla direzione del Tempo dove è succeduto a Gianni Letta, conquistandosi nel tempo un ruolo di opinionista sulla terza pagina del Corriere, autore di articoli di fondo (l'ultimo è di due giorni fa su QN), partecipando alle più popolari rubriche e trasmissioni in radio e in televisione. Tanti i saggi legati spesso alla sua esperienza di professore ordinario fuori ruolo di sociologia della comunicazione. Si misuro' anche con la narrativa, come dimostra il romanzo Storia di Lei (1986) il cui protagonista, Francesco, non a caso redattore del Corriere della Sera, cerca di riconquistare l'amore della sua donna, Cecilia e per farlo riesamina anche i rapporti con le donne con cui la ha tradita. (ANSA) La Federazione Nazionale della Stampa Italiana comunica: “Con Gaspare Barbiellini Amidei è scomparso un giornalista testimone di valori e del suo tempo. Espressione della cultura cattolico liberale, fine letterato, ha vissuto la professione del giornalista (dal Corriere della Sera a Il Tempo, al Qn, a contributi televisivi, ad un’intensa attività di scrittore) con profondo radicamento etico ai principi della sua formazione. Mai sopra le righe ma rispettoso delle voci plurali e fermo su i principi e i valori essenziali e della convivenza, nitidamente si impegnò, nei suoi articoli e nei suoi ragionamenti, a contrastare, con una mitezza pari alla determinazione, il terrorismo tra gli anni Settanta e Ottanta. Uomo che non si è sottratto mai alla ricerca più profonda dei valori religiosi, ha saputo misurarsi con stile e moderazione con diverse visioni del mondo e della vita. La Federazione della Stampa, nel ricordarne la figura, partecipa al lutto del giornalismo italiano ed esprime il proprio cordoglio alla famiglia di Gaspare Barbiellini Amidei”.