È scomparso sabato 30 luglio a Roma il giornalista della RAI, Carlo Cavaglià, 84 anni, già caporedattore della redazione Cultura del Tg2.
Laureato in filosofia e assistente di Nicola Abbagnano, il caposcuola dell'esistenzialismo italiano, iniziò l'attività nel campo dell'editoria alla Zanichelli, per passare poi alla Olivetti. Dopo aver collaborato al quotidiano La Stampa, entrò in RAI per curare la rivista aziendale, ''La nostra RAI''.
Successivamente focalizzò il suo impegno nel giornalismo culturale: prima al Telegiornale unificato e poi al Tg2 curando programmi, dibattiti, servizi speciali e rubriche: da ''Ne stiamo parlando'' a ''Pro e contro'' e ancora ''Dai nostri studi'', ''I libri'' e ''Amico libro''. È stato vicedirettore della rivista Tempo presente.
Autore di vari volumi tra i quali: ''Vogliamo vivere'' che, sulla base di una inchiesta televisiva, anticipò le problematiche della contestazione giovanile del '68; ''Fuoripagina. Percorsi della cultura del '900''; ''Donne e politica''; ''La Sinistra si interroga''; ''Parliamo di educazione'' e ''Il pozzo di Babele. Il disagio psichico e le sue cure''. (ANSA)