“Nell’esprimere cordoglio per la scomparsa di Oriana Fallaci, ricordo la grande giornalista, coraggiosa e attenta, ma anche l’intellettuale le cui più recenti opinioni giudico non condivisibili e per molti versi pericolose.
Oriana Fallaci ha rischiato di persona per raccontare da inviata alcuni degli episodi più significativi della storia contemporanea. Una carriera giornalistica brillante e aggressiva, mai banale e disinformata. Occorre anche ricordare la sensibilità umana della Fallaci, i drammi di madre mancata e la grave malattia. Non ho condiviso però il giudizio radicale, sbagliato e pericoloso, che ha raffigurato un debole occidente vittima dell’aggressione delle altre culture, specie dell’Islam. Una difesa talvolta violenta della civiltà occidentale che non ha aiutato a combattere il terrorismo e gli integralismi. Il rifiuto della tolleranza e del rispetto reciproco tra culture diverse, valori allo stesso tempo laici e religiosi, ha portato Oriana Fallaci a concepire l’informazione come un veicolo per l’affermazione delle opinioni più radicalmente filo occidentali. Una posizione non omogenea all’esigenza di pluralismo e di libera circolazione delle notizie che la gran parte delle donne e degli uomini di tutto il mondo esprimono con sempre maggiore convinzione”.