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David Sassoli con Raffaele Lorusso, Laura Delli Colli e Andrea Purgatori a Venezia il 30 agosto 2019
Un momento dell'iniziativa a Venezia il 30 agosto 2019
Un momento dell'iniziativa a Venezia il 30 agosto 2019
Da sinistra: Andrea Purgatori, David Sassoli, Raffaele Lorusso, Giuseppe Giulietti e Paola Spadari
Un momento dell'iniziativa a Venezia il 30 agosto 2019
David Sassoli e Giuseppe Giulietti con i genitori e fidanzata di Antonio Megalizzi
Lutto 11 Gen 2022

«È dovere delle istituzioni proteggere i cronisti», il messaggio di David Sassoli al premio Caruana Galizia

«Siamo orgogliosi di essere una democrazia e dobbiamo essere consapevoli che democrazia e libertà  non sono indistruttibili e dati per sempre: i diritti vanno difesi ogni giorno». Con queste parole il presidente del Parlamento Ue celebrava, a ottobre 2021, la prima edizione del concorso.

«Siamo orgogliosi di essere una democrazia e dobbiamo essere consapevoli che democrazia e libertà non sono indistruttibili e dati per sempre: i diritti non sono scolpiti nella pietra, ma vanno difesi ogni giorno». Bastano queste parole, pronunciate durante la consegna del premio Daphne Caruana Galizia per il giornalismo investigativo del Parlamento europeo, lo scorso ottobre, a sunteggiare il carattere di David Sassoli, giornalista, presidente dell'Eurocamera, che si è spento oggi, martedì 11 gennaio 2022.

Una vita dalla parte della democrazia, della libertà di informazione, dei giornalisti e dei loro diritti, che ha difeso impegnandosi nell'Usigrai e come presidente dell'Associazione Stampa Romana. «Noi siamo un modello perché abbiamo delle regole – aggiunse consegnando il riconoscimento dedicato alla memoria della cronista maltese uccisa nel 2017 – e queste regole prevedono anche che chi esercita il potere debba essere controllato. Questa è la funzione del giornalismo indipendente e del giornalismo investigativo di cui Daphne Caruana Galizia è stata interprete».

Poi il ricordo dei colleghi assassinati in Europa per via del loro lavoro di inchiesta, da Jan Kuciak a Peter de Vries, al greco Giorgos Karaivaz. «È inaccettabile – disse – che i giornalisti siano attaccati e uccisi per il loro lavoro. I reporter subiscono minacce, vengono intimiditi, subiscono futili cause giudiziarie con l'obiettivo di bloccare la loro attività e il Covid ha aggravato questa situazione. La pandemia ha evidenziato l'importanza di avere media liberi e indipendenti, però ha anche esacerbato minacce preesistenti nei confronti della stampa».

Una dichiarazione d'amore per una professione resa sempre più difficile dalla violenza delle organizzazioni criminali e dei regimi, dalla prepotenza di chi non accetta di essere controllato dai "cani da guardia della democrazia", dal rancore che alimenta le reti social e inquina la convivenza civile.

«Proteggere i giornalisti – fu il monito di Sassoli – è un dovere delle società democratiche. Siamo preoccupati per alcune situazioni che rischiano di far declinare il pluralismo dell'informazione e aumentare le concentrazioni nelle proprietà dei media, ma il Parlamento europeo è il primo a parlare quando si vogliono mettere a tacere le voci critiche e di recente ha anche emanato una raccomandazione per proteggere giornaliste e giornalisti dalle minacce online. Ora dobbiamo fare di più per sanzionare chi colpisce minaccia o attacca i giornalisti».

Fra le battaglie al fianco della Fnsi, anche quella per l'attuazione della direttiva sul diritto d'autore, tema che fu al centro di un incontro, a Venezia, a fine agosto 2019. Nella galleria fotografica in alto alcuni scatti di quella iniziativa.

@fnsisocial

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