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Sindacale 14 Lug 2006

Duecento giornalisti collaboratori del gruppo Donati non sono stati pagati dal dicembre dell'anno scorso. In un durissimo documento chiedono l'intervento della Fnsi

Senza stipendi dal dicembre 2005 i collaborati dell'Eq, la societa' editoriale di Alberto Donati, editrice di una catena di giornali locali in Umbria, Lazio e Toscana.

Senza stipendi dal dicembre 2005 i collaborati dell'Eq, la societa' editoriale di Alberto Donati, editrice di una catena di giornali locali in Umbria, Lazio e Toscana.

(ANSA) -La Eq e' stata posta in liquidazione dopo che, nell'aprile scorso, la Iel (Iniziative editoriali locali), dei cementieri umbri Barbetti, ha rescisso il contratto d'affitto delle testate stipulato alcuni anni prima, estromettendo dalla gestione del gruppo Alberto Donati e il fratello Antonio, rispettivamente presidente e amministratore delegato della Eq. Alla fine di giugno, il liquidare della societa' aveva raggiunto un accordo con l'Assostampa Umbra, con il quale s'impegnava a pagare gli arretrati dal 1 gennaio al 27 aprile scorso, data in cui il controllo del gruppo e' passato alla Iel, ma proprio questa mattina i collaboratori (giornalisti, fotografi, corrispondenti eccetera), circa 200 tra Perugia, Terni, Rieti, Viterbo, Siena e Grosseto, sono stati informati che non riceveranno nemmeno un acconto su quanto spetta loro. Nel corso di un'incontro informale tenuto oggi a Viterbo hanno cosi' deciso di redigere un documento con il quale chiedere alla Finsi di ''intraprendere tutte le azioni possibili a tutela dei loro diritti'' nonche' di ''pretendere l'estromizzione di Alberto Donati dalla delegazione Fieg impegnata nelle trattative per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro della categoria''. Il documento da inviare alla Finsi sara' messo a punto entro lunedi'. Nei prossimi giorni, tra l'altro, i collaboratori dell'Eq invieranno una nota a tutte le amministrazioni locali delle province in cui vengono pubblicati i quotidiani del gruppo, chiedendo loro ''di sospendere ogni inserzione pubblicitaria sulle testate finche' non saranno completamente rispettati i diritti dei lavoratori''. (ANSA).

@fnsisocial

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