Solidarietà ai colleghi del Gazzettino di Padova, Egle Luca Cocco, e del Corriere del Veneto, Luca Barbieri, finiti sotto inchiesta per aver rivelato la dinamica della rapina avvenuta ad Abano Terme lo scorso luglio, costata la vita al gioielliere Gianfranco Piras, viene espressa dal Consiglio dell'Ordine dei giornalisti del Veneto.
Solidarietà ai colleghi del Gazzettino di Padova, Egle Luca Cocco, e del Corriere del Veneto, Luca Barbieri, finiti sotto inchiesta per aver rivelato la dinamica della rapina avvenuta ad Abano Terme lo scorso luglio, costata la vita al gioielliere Gianfranco Piras, viene espressa dal Consiglio dell'Ordine dei giornalisti del Veneto. La Procura della Repubblica di Padova - viene detto in una nota - contesta al collega il reato di favoreggiamento, in relazione ad una presunta violazione del segreto istruttorio per essersi avvalsi del segreto professionale, rifiutando legittimamente di rivelare la loro fonte d'informazione. Ancora una volta, per l'Ordine, i magistrati si accaniscono contro i giornalisti che fanno il proprio lavoro con coraggio e scrupolo professionale: le norme deontologiche impongono ai giornalisti di dare le notizie di cui vengono a conoscenza, anche quelle scomode. La protezione delle fonti giornalistiche - si ricorda - è uno dei pilastri della libertà di stampa e della democrazia, come indicato dall'articolo 2 della legge professionale 69 del 1963, dall'articolo 138 del codice della Privacy e ribadito altresì dalla Convenzione europea dei diritti dell'uomo. (ANSA).