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Vertenze 19 Set 2013

Domus: dall’azienda risposte vaghe e non circostanziate

Si è svolto mercoledì 18 settembre, nella sede milanese della Fieg, il terzo incontro fra Editoriale Domus/Fieg e CdR/fiduciari/Fnsi/Alg sul terzo piano di crisi presentato dall'azienda in quattro anni.Alle osservazioni e proposte contenute nel corposo documento elaborato da tutte le redazioni e consegnato ai rappresentanti della casa editrice lo scorso 10 settembre - che mirano a stimolare la ridefinizione del perimetro di business per recuperare redditività attraverso lo sviluppo delle iniziative editoriali invece che ricorrendo a una mera operazione di tagli, dimostratasi già due volte fallimentare - l'azienda non ha risposto in prima persona, scaricando invece l'onere di illustrare aree di intervento, compiti e obiettivi generali (prerogative squisitamente aziendali) sui direttori.

Si è svolto mercoledì 18 settembre, nella sede milanese della Fieg, il terzo incontro fra Editoriale Domus/Fieg e CdR/fiduciari/Fnsi/Alg sul terzo piano di crisi presentato dall'azienda in quattro anni.
Alle osservazioni e proposte contenute nel corposo documento elaborato da tutte le redazioni e consegnato ai rappresentanti della casa editrice lo scorso 10 settembre - che mirano a stimolare la ridefinizione del perimetro di business per recuperare redditività attraverso lo sviluppo delle iniziative editoriali invece che ricorrendo a una mera operazione di tagli, dimostratasi già due volte fallimentare - l'azienda non ha risposto in prima persona, scaricando invece l'onere di illustrare aree di intervento, compiti e obiettivi generali (prerogative squisitamente aziendali) sui direttori.

 L'equivoco sui ruoli, funzionale alla volontà di non rendere immediatamente chiara la disponibilità o meno ad accogliere l'invito a rilanciare invece di arretrare nuovamente, ha portato a lunghe e "personalistiche" esposizioni da parte dei direttori che, senza concrete verifiche di fattibilità e per dichiarata incompetenza sui media digitali (aspetto centrale delle proposte dei giornalisti), hanno liquidato ogni punto con superficialità, perché "non rientra nel progetto", "non ci sono i soldi", "è già stato fatto una volta e non ha funzionato". Con toni spesso gratuitamente e ingiustificatamente insultanti nei confronti di tutti i colleghi che per lunghi anni hanno lavorato con professionalità seguendo gli input delle direzioni e che oggi dovrebbero pagare per l'insuccesso o il ridimensionamento dei prodotti editoriali che ne sono derivati. Purtroppo si sono anche registrati passaggi che nessuno avrebbe mai immaginato di dover ascoltare, relativi al genere, all'età e all'aspetto fisico indispensabili per essere "qualificati" ad andare in video.
L'azienda ha quindi confermato in toto il suo piano, che CdR e Fnsi (su mandato dell'assemblea) hanno fin dall'inizio ritenuto inaccettabile perché manca completamente di progettualità e salva i collaboratori (specie pensionati e non giornalisti) falcidiando le redazioni. A fronte delle risposte ricevute, superficiali e non circostanziate, i giornalisti - che per agevolare il proseguimento del confronto hanno scelto (con fatica) di non replicare alle provocazioni - ritengono che le loro proposte (fra cui alcune "low cost") siano ancora in campo e che vadano considerate con serietà. Hanno quindi riproposto la necessità di un percorso di collaborazione che eviti di aprire la strada della conflittualità.
Le parti hanno quindi concordato di continuare la discussione la prossima settimana.

Il CdR di Editoriale Domus

@fnsisocial

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