Discriminazione e limitazioni al lavoro dei fotogiornalisti
Esposto all’Antitrust contro Juventus e Lazio
La Federazione Nazionale della Stampa Italiana comunica: Un esposto al Garante della Concorrenza e una doppia diffida alle società di calcio Juventus e Lazio sono le estreme e clamorose iniziative di una cinquantina di fotogiornalisti, sostenuti dalla Fnsi, per garantire diritti al lavoro e i meccanismi del libero mercato fortemente penalizzati, quando non negati. In alcuni casi si può ipotizzare la configurazione dell’abuso di posizione dominante. Per queste ragioni circa 50 giornalisti fotografi, con il sostegno sindacale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana e l’apporto dell’Ussi, hanno deciso di ricorrere a tutte le forme di tutela possibili e hanno inviato un esposto e due formali diffide alla Juventus, alla Lazio e a due agenzie fotogiornalistiche perché interrompano immediatamente comportamenti in atto. Nei due esposti, redatti dall’avv. Bruno Del Vecchio, si contesta alle due società calcistiche di aver stipulato con le agenzie fotogiornalistiche “Grazia Neri” (la Lazio) e “La Presse” (la Juve e, per un certo periodo, La Lazio) intese aventi “per oggetto e per effetto di impedire o quanto meno di restringere in maniera consistente il meccanismo della concorrenza all’interno del mercato, della produzione e vendita del materiale fotografico e di configurare l’abuso di posizione dominante”. Alle due società sportive si contesta inoltre di impedire ai fotogiornalisti ricorrenti (titolari di proprie agenzie fotografiche) di partecipare agli eventi, in quanto gli unici fotografi ammessi agli eventi stessi che le vedono protagoniste sono quelli delle agenzie sotto accordo con Lazio Juve. Ne deriva un danno evidente per tutti i fotogiornalisti non occupati in queste agenzie, impediti di fatto di svolgere il proprio lavoro, in regime concorrenziale. Sul piano generale c’è inoltre un evidente restringimento del diritto di cronaca. Si denuncia infatti l’impedimento o una forte limitazione all’accesso dei liberi giornalisti fotografi alle conferenze stampa, alle presentazioni dei giocatori e delle squadre, agli allenamenti. Ripetute prese di posizione e una precedente diffida predisposta dall’Unione Stampa Sportiva Italiana, gruppo di specializzazione della Fnsi, non hanno prodotto correzioni di rotta significative. Di qui la nuova diffida collettiva e la denuncia dei fatti all’Autorità della Concorrenza del Mercato (Antitrust). E’ giunto il tempo di porre definitivamente ordine e di fare chiarezza in un mondo troppo piegato alle leggi del business.