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Sindacale 28 Lug 2008

Ddl intercettazioni: Fnsi e Ordine oggi incontrano la Presidente della Commissione Giustizia della Camera, Giulia Bongiorno

“I giornalisti sono pronti a presentare al Parlamento le proprie ragioni a sostegno del diritto di cronaca anche su come procedono le inchieste giudiziarie. Per queste ragioni la Federazione Nazionale della Stampa Italiana con l’Ordine dei Giornalisti e con la partecipazione del Gruppo federale dei Cronisti Italiani (Unci), ha chiesto nei giorni scorsi ed ottenuto per mercoledì 30 un incontro con la Presidente della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati, l’Onorevole Giulia Bongiorno, per un'audizione delle rappresentanze unitarie della categoria nel quadro della discussione aperta in Parlamento sul cosiddetto disegno di legge “intercettazioni”.

“I giornalisti sono pronti a presentare al Parlamento le proprie ragioni a sostegno del diritto di cronaca anche su come procedono le inchieste giudiziarie. Per queste ragioni la Federazione Nazionale della Stampa Italiana con l’Ordine dei Giornalisti e con la partecipazione del Gruppo federale dei Cronisti Italiani (Unci), ha chiesto nei giorni scorsi ed ottenuto per mercoledì 30 un incontro con la Presidente della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati, l’Onorevole Giulia Bongiorno, per un'audizione delle rappresentanze unitarie della categoria nel quadro della discussione aperta in Parlamento sul cosiddetto disegno di legge “intercettazioni”.

I giornalisti apprezzano la volontà di confronto e anche l’apertura e la riflessione ampia sui temi di merito fatta nella sua relazione dell’onorevole Bongiorno. Mercoledì in sede di audizione, chiariranno una volta di più che sarebbe una grave ingiustizia per il diritto dei cittadini a conoscere fatti e misfatti che interessano la loro vita, impedire di pubblicare notizie sulle inchieste giudiziarie per anni, come prevede l’ultima parte del ddl, fino alla prima udienza preliminare. Sulla “stretta” relativa alle intercettazioni, una cosa è, infatti, provvedere a definire cosa debba essere allegato agli atti giudiziari e i tempi del segreto, altro è immaginare che il contenuto di questi atti non debba essere mai conosciuto. Se in queste carte vi sono notizie di interesse pubblico, come dicono le convenzioni internazionali e la giurisprudenza della Corte europea della convenzione dei diritti dell’uomo, vanno pubblicate. Anche qui un chiarimento netto: la privacy dei cittadini va rispettata, secondo le regole già stabilite dal Codice specifico accolto dal Garante. Se su questo versante qualche meccanismo non funziona, i giornalisti italiani potranno offrire al Parlamento un contributo leale per individuare strumenti e meccanismi più idonei. I giornalisti italiani, impegnati da settimane a sostenere le ragioni della buona e indispensabile informazione e a smascherare tentativi di imporre e determinare censure o autocensure con la minaccia di carcere e multe milionarie con la scusa impropria della privacy chiedono ai direttori e ai comitati di redazione di tenere accesa l’ attenzione su questi temi perchè siano sempre più chiari i termini reali delle questioni in gioco. Continueranno perciò, in questa fase estiva e immediatamente dopo, le iniziative promosse da Fnsi, Ordine e Unci, in tutta Italia. Dopo Venezia, Roma, Viareggio, Bolzano, Trento, Milano, Napoli e Senigallia, sono previste manifestazioni pubbliche anche a Bari, Cagliari, Genova e Trieste”.

@fnsisocial

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