L’emittenza radiotelevisiva locale piemontese è in crisi. Una crisi scatenata da molteplici fattori e che tuttavia è esplosa con il passaggio al digitale terrestre e con la riduzione degli stanziamenti governativi al settore dell’editoria. Da una parte le emittenti sono state costrette a investimenti importanti per adeguare gli apparati trasmittenti e dall’altro hanno patito un calo degli investimenti pubblicitari dovuto anche agli effetti della crisi economica.
Molte aziende del settore hanno già annunciato lo stato di crisi ricorrendo alla cassa integrazione in deroga, altre lo stanno facendo in queste settimane, ma il rischio è che il peggio debba ancora venire.
Allo scadere degli ammortizzatori sociali molte televisioni potrebbero, infatti, cessare le trasmissioni, cancellando centinaia di posti di lavoro e impoverendo il tessuto informativo e culturale della nostra
regione. In Piemonte sono impegnate nel settore circa mille persone tra cui cento giornalisti: stiamo quindi parlando di una grande azienda diffusa sul territorio e che del territorio rappresenta spesso la voce più autorevole e ascoltata.
Salvare questo settore è un impegno che deve riguardare tutti: istituzioni, imprese e parti sociali e per questo Slc–Cgil, Fistel–Cisl, Uilcom-Uil e Associazione Stampa Subalpina chiedono un incontro urgente
all’assessore regionale al lavoro Claudia Porchietto per esaminare la situazione e per individuare interventi rapidi a difesa dell’occupazione.