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Un momento dell'assemblea dell’Associazione Stampa Valdostana
Un momento dell'assemblea dell’Associazione Stampa Valdostana
Associazioni 27 Mag 2025

Costante ad Aosta: l'attacco all'informazione, la trattativa per il contratto, l'equo compenso

La segretaria generale della Fnsi ha partecipato lunedì 26 maggio 2025 all’assemblea annuale dell’Associazione Stampa Valdostana.

«C’è un attacco concentrico al diritto di informazione». A dirlo è la segretaria generale della Federazione nazionale della stampa italiana, Alessandra Costante, intervenuta ieri sera ad Aosta per partecipare all’assemblea annuale dell’Associazione Stampa Valdostana, il sindacato unitario dei giornalisti valdostani. Costante ha partecipato con Matteo Naccari, segretario generale aggiunto della Fnsi e coordinatore di ControCorrente. Per Costante, l’attacco arriva da più fronti. Con la riforma Cartabia e la norma Costa, che ha riscritto l’articolo 114 del codice penale stabilendo che gli atti del processo sono coperti da segreto, «per la prima volta nella storia del giornalismo in Italia si trova direttamente nel codice di procedura penale un divieto non rivolto agli attori del processo ma ai giornalisti – ha spiegato la segretaria -. Una follia per cui siamo scesi in piazza e continueremo a chiedere l’aiuto di tutti».

Parlando di diritto all’informazione, Costante ha bollato come «ridicolo» il decreto legge con cui il governo inserisce la figura del social media manager nella Pubblica amministrazione: «Perché i politici e gli amministratori preferiscono il social media manager al giornalista? Perché i giornalisti portano nella Pa la loro legge professionale, che prevede l’aderenza alla verità sostanziale dei fatti, la libertà e la verifica delle notizie. Il giornalista può fare il comunicatore, ma il comunicatore non può fare il giornalista perché non è mediatore di notizie, non è iscritto ad un Ordine professionale e non ha obblighi deontologici».

Costante si è soffermata sulle trattative per il rinnovo del contratto Fieg-Fnsi, «rimasto fermo 10 anni e ormai vecchio» non solo per le retribuzioni «che hanno perso quasi il 20 per cento del potere d’acquisto», ma anche per la parte normativa. «Oggi parliamo di intelligenza artificiale e di come fare pagare i contenuti giornalistici dalle piattaforme web, ma nel nostro contratto non ce n’è traccia», ha detto. Altro tema toccato è la proposta di liquidazione giudiziale dei compensi per i lavoratori autonomi, definito dalla segretaria «l’anticamera dell’equo compenso» perché «permette ai lavoratori facendo vertenza nei confronti dell’azienda, di avere delle tabelle di riferimento». Il provvedimento è fermo in un cassetto del ministero della Giustizia. «Ho scritto al Ministro Nordio – ha concluso Costante -, vediamo se risponde, ho qualche dubbio. Il prossimo passo sarà andare ad accamparci sotto il ministero».

A ricordare l’importanza delle associazioni di stampa medio-piccole è stato il segretario aggiunto Naccari. «Sono importanti oggi ancora di più rispetto al passato, perché si è in prima linea, ci si sporca le mani e quotidianamente ci si ritrova ad affrontare qualsiasi tipo di problema». In un mondo dell’editoria in veloce trasformazione, «il problema non è più la grande vertenza di 150, 200, 250 dipendenti, quando ce ne sono ancora, ma il singolo caso del collega che ha un problema nell’ufficio stampa e quindi è solo o perché collabora con più testate senza contratti».

Sul precariato e, in particolare sulle «paghe da fame», ha insistito anche il presidente dell’Asva, Alessandro Mano. L’appello del sindacato, alla vigilia delle elezioni regionali che si terranno a settembre, è di rivedere la legge regionale di sostegno all’editoria. «Serve un provvedimento aggiornato, che sostenga l’innovazione, il giornalismo di qualità, le redazioni locali solo e soltanto a patto che si applichino contratti giornalistici – ha spiegato -. L’Ai è uno strumento per lavorare diversamente rispetto a prima, ma la mediazione giornalistica e la verifica delle fonti e della qualità del prodotto resta in capo al cervello umano. Per questo, serve un sostegno a chi fa giornalismo di qualità, dando lavoro a giornalisti che mettono il servizio al lettore al primo posto, non a editori capaci di pubblicare notizie con l’obiettivo unico di creare utili per imprese fittizie in cui editore, direttore e redattori coincidono in un’unica figura».

All’assemblea, convocata per l’approvazione dei bilanci preventivo e consuntivo, sono intervenute anche la fiduciaria della Casagit, Fulvia Ferrero, e la delegata regionale dell’Inpgi, Cristina Porta. (Da stampavaldostana.it)

@fnsisocial

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