Nella notte ignoti hanno dato alle fiamme l'auto del direttore del quotidiano on line Altrepagine. L'incendio è divampato intorno alle 00:45, a Corigliano in provincia di Cosenza, nei pressi dell'abitazione di Fabio Buonofiglio che da anni si occupa di documentare le vicende della Sibaritide focalizzandosi sulle attività della criminalità organizzata. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco che hanno spento il rogo ed evitato che il fuoco si propagasse ulteriormente. La Fiat Punto del giornalista è andata distrutta insieme a quella parcheggiata al suo fianco di proprietà di una vicina di casa. Sul caso indagano i carabinieri di Corigliano, al lavoro per risalire ai responsabili dell'atto di verosimile natura intimidatoria.
«Il fatto accaduto –scrive Buonofiglio sul quotidiano online – fa parte del nostro lavoro. E il dovere dei cronisti è quello di raccontare i fatti. Non è affatto un bel giorno per nessuno di quanti, qui, possono ascriversi alla società civile. Per la nostra testata, per noi giornalisti, per noi stessi come persone appartenenti alle nostre famiglie, ai nostri affetti più cari, alla nostra comunità civile della città di Corigliano-Rossano e del comprensorio della Sibaritide, la nostra terra. Dove abbiamo deciso di continuare a vivere e dove noi persone perbene lavoriamo onestamente, in condizioni assai difficili, per creare ognuno il proprio personale sano progresso e tutti insieme il sano progresso della nostra comunità. Se ci uniamo e restiamo uniti ce la faremo. AltrePagine e il suo direttore non si lasciano intimidire: continueremo a lavorare e ad informare, come abbiamo sempre fatto». (Adnkronos – Corigliano Rossano, 22 aprile 2020)
Sindacato e Ordine al fianco del cronista «"colpevole" di fare solo (e bene) il suo mestiere»
A Fabio Buonofiglio, 46 anni, giornalista pubblicista iscritto all'Ordine della Calabria dal 18 gennaio 2008, che già in passato è stato protagonista di altri episodi criminosi legati alla sua attività di cronista, arriva la solidarietà del sindacato e dell'Ordine dei giornalisti della Calabria.
«Come se la situazione non fosse già abbastanza drammatica per l'intera comunità e per i giornalisti, che continuano a raccontarla, ci ritroviamo a dover fare i conti con l'ennesima mano criminale che neppure l'emergenza di una pandemia mai vista riesce a fermare», osservano Carlo Parisi, segretario generale aggiunto della Fnsi e segretario del Sindacato Giornalisti della Calabria, e Giuseppe Soluri, presidente dell'Ordine dei giornalisti della Calabria.
«Quanto accaduto la scorsa notte a Fabio Buonofiglio – aggiungono – è un atto vergognoso, un'intimidazione inaccettabile sulla quale chiediamo alle forze dell'ordine di far luce quanto prima per riportare la doverosa tranquillità nell'animo e nella vita privata e professionale di un giornalista che, ancora una volta, è "colpevole" di fare, evidentemente bene, il proprio mestiere. In Calabria. Dove la realtà è spesso amara e certamente più difficile che altrove, anche senza virus».
«A Fabio e al suo giornale – concludono Parisi e Soluri a nome di tutti gli istituti di categoria – va la sincera vicinanza e la piena solidarietà dei giornalisti calabresi, pronti a battersi al suo fianco in nome di un diritto, quello di informare, che non può essere soppresso né eliminato, tantomeno con un'azione violenta e, ripetiamolo, criminale, come quella perpetrata ai danni del collega».
Piena solidarietà a Fabio Buonofiglio, si legge infine sul quotidiano online Giornalistitalia.it, viene espressa anche da Anna Russo, componente della Giunta Esecutiva Fnsi; Michele Albanese, responsabile Fnsi per la legalità; Lucio Musolino, rappresentante della Calabria nell'Osservatorio nazionale sulla legalità della Fnsi; Mario Alvaro, presidente del Circolo della Stampa "Pollino-Sibaritide".