CERCA
Cerca nelle notizie
Dal
Al
Cerca nel sito
Messina, giornalisti insultati via social. La solidarietà  dell'Assostampa
Associazioni 14 Apr 2020

Corteo funebre a Messina, giornalisti insultati via social. L'Assostampa: «Solidarietà  ai colleghi»

La colpa dei cronisti: aver raccontato l'anomalo assembramento al funerale del fratello di un boss. La vicenda al vaglio degli investigatori. Il sindacato territoriale: «Attenzione a reazioni minacciose, intolleranti e offensive contro i colleghi». Il Cdr della Gazzetta del Sud: «Inquietudine e indignazione».

«In tempi difficili come quelli che stiamo vivendo, impegnati in prima linea per assicurare la migliore informazione possibile sull'emergenza, c'è chi definisce i giornalisti bugiardi e "pezzi di merda", condividendo attraverso Facebook pesanti insulti e intimidazioni, sol perché scrivono e raccontano l'anomalo assembramento al corteo funebre del fratello del boss Luigi Sparacio». Lo scrive in una nota l'Assostampa Messina.

«Nessuno giudica il dolore per la perdita di un proprio caro, né il desiderio di voler porgere l'ultimo saluto. In questi giorni, sempre più spesso negli ospedali si muore da soli, con o senza coronavirus, a causa delle stringenti regole imposte per contenere la diffusione del virus – aggiunge la segreteria provinciale Assostampa -. A tanti, non è negato soltanto il funerale, ma anche il momento prima della morte. Tutti elementi del dolore umano a cui è innaturale rinunciare, che riguardano tutti noi e che abbiamo raccontato con partecipazione. Da qui l'attenzione che si è alzata su un corteo in cui nessuno sembra essere intervenuto per fare rispettare regole imposte indistintamente a tutti».

L'Assostampa di Messina, conclude la nota, «nel ribadire il diritto dei colleghi a rappresentare la vicenda che è ora al vaglio degli investigatori, esprime solidarietà ai colleghi e chiede che si ponga attenzione a reazioni minacciose, intolleranti e offensive che sempre più spesso dilagano attraverso i social e che vedono come destinatari i cronisti che raccontano i fatti».

Il Cdr della Gazzetta del Sud: «Inquietudine e indignazione»
Il Comitato di redazione della Gazzetta del Sud di Messina in una nota esprime «inquietudine e indignazione rispetto all'ennesima aggressione ai giornalisti, 'colpevoli' di raccontare un episodio sconcertante senza omissioni, nel solco del senso del dovere e della deontologia professionale» in relazione «alla cronaca puntuale dei funerali del fratello del boss Gino Sparacio».
«Pretendiamo, non chiediamo - prosegue il Cdr - risposte chiare dal prefetto, dai vertici delle forze dell'ordine e dall'autorità giudiziaria. Ma la preoccupazione diventa sgomento di fronte alla deriva che ha amplificato insulti e intimidazioni legittimati da un irresponsabile, dissennato e pericoloso cortocircuito mediatico-istituzionale che ha trovato nutrimento negli abissi tossici dei social».
Per il Cdr «l'episodio è il frutto marcio di un clima che ha trasformato la città di Messina in una sorta di 'zona franca', nella quale si è sfibrata la rete connettiva degli anticorpi sociali e dei corpi intermedi. Ma ancora più grave è la diserzione della classe politica che oscilla tra ignavia e complicità, espressione della più ignobile acquiescenza alla degenerazione che sta dilagando in città».
«Non è la prima volta - ricorda il Cdr - che Gazzetta del Sud e i giornalisti sono costretti a fronteggiare minacce solo per aver correttamente interpretato il senso del dovere. Ma è la prima volta che avvertiamo un ritardo istituzionale, un calo di tensione, una incomprensibile sottovalutazione preventiva degli elementi deflagranti che allignano in certi comportamenti».
«Ecco perché - conclude la nota - abbiamo deciso di rappresentare la nostra forte preoccupazione ai più alti livelli istituzionali regionali e nazionali. Vogliamo esercitare i nostri diritti professionali, rispettando i doveri, nella cornice di una coscienza civile, politica e istituzionale capace di garantire le libertà costituzionali, valori ai quali non rinunceremo mai». (Ansa)

@fnsisocial

Articoli correlati