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Fnsi 14 Mar 2003

Corriere dello Sport-Stadio: Serventi, piano inaccettabile Due giorni di sciopero contro l’editore

Corriere dello Sport-Stadio: Serventi, piano inaccettabileDue giorni di sciopero contro l’editore

Corriere dello Sport-Stadio: Serventi, piano inaccettabile
Due giorni di sciopero contro l’editore

Il Segretario Generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Paolo Serventi Longhi, ha dichiarato: “Il piano di crisi presentato dal Corriere dello Sport al Sindacato dei giornalisti è inaccettabile e sorprende l’inconsistenza degli argomenti a sostegno della presunta situazione di difficoltà. Il corriere dello Sport è un grande giornale sportivo che fa parte di un gruppo che negli ultimi anni si è sviluppato non soltanto nel settore dei quotidiani ma anche nel multimediale. Il taglio di un terzo della redazione, di numerosi corrispondenti e di collaboratori prefigura una caduta della qualità del prodotto e meraviglia in un gruppo la cui solidità non è stata finora in discussione. Sono convinto che la Federazione della Stampa insieme alle Associazioni di Stampa di Roma e Milano, Napoli, Cagliari, Firenze, Bari e Palermo, e al Cdr, dovrà valutare con grande severità le proposte aziendali che fanno di questa vertenza un ulteriore elemento di preoccupazione per le relazioni sindacali nel settore editoriale proprio mentre si avvia la stagione della rinnovazione economica biennale. Il confronto nella sede Fieg dovrà anche consentire alla Fnsi di verificare se la vertenza del Corriere dello Sport è sostenuta dagli editori come elemento emblematico di una nuova escalation di crisi occupazionale nel settore.” La Federazione Nazionale della Stampa Italiana, le Associazioni stampa di Roma, Milano, Bologna, Firenze, Napoli, Cagliari, Bari e Palermo comunicano: “La società editrice del quotidiano il Corriere dello Sport ha trasmesso tramite la Fieg alle organizzazioni sindacali dei giornalisti un improponibile documento di crisi che prevede un esubero strutturale di 35 colleghi che rappresentano più di un terzo del corpo redazionale, la riduzione del 15 % della foliazione del giornale e interventi di smantellamento delle redazioni di Roma, Milano, Bologna, Napoli, Cagliari, Firenze, Bari e Palermo. Nonché la messa in discussione di diritti acquisiti dai lavoratori e l’azzeramento di tutti gli accordi aziendali con l’obiettivo di ricorrere a società di servizio esterne per la realizzazione di parti consistenti del quotidiano. Questo documento rende assolutamente impensabile l’avvio di un serio confronto sindacale. E’, infatti, incredibile che il quinto quotidiano nazionale, che vende ogni giorno oltre trecentomila copie, con un organico ridotto al minimo già da tempo, dichiari lo stato di crisi. Il testo presentato dall’azienda, infatti, non solo non evidenzia le reali motivazioni che avrebbero determinato la presupposta crisi economica, ma si limita ad un mero elenco di interventi sul costo del lavoro per aumentare i profitti a tutto discapito dell’occupazione prendendo a pretesto, con bizzarre analogie, la crisi del Coni, quella del Totocalcio, la riduzione delle retribuzioni di alcuni calciatori e i decreti emanati dal Governo sulla violenza negli stadi. La Fnsi e le Associazioni regionali di stampa sono al fianco dei colleghi del Corriere dello Sport per contrastare e respingere in ogni sede l’irresponsabile progetto dell’azienda teso unicamente ad aumentare i profitti tagliando l’occupazione giornalistica e intervenendo pesantemente sulle busta paga dei colleghi”. 12 marzo 20003. ANSA - Due giorni di sciopero, per i giornalisti del Corriere dello Sport Stadio, che protestano contro il piano di riorganizzazione presentato formalmente ieri dall'Editore, nel quale si prevede tra l'altro un esubero di 26 redattori. A decidere la proclamazione dello sciopero, si legge in una nota del comitato di redazione che verrà pubblicata sulle pagine del Corriere Sport Stadio, è stata oggi, mercoledì 12, l'assemblea dei Redattori. E i due giorni di sciopero, si precisa, «sono i primi di un pacchetto di 10 giorni affidati al Comitato di Redazione». «Si tratta - spiega il Cdr - della prima risposta al piano di riorganizzazione presentato formalmente ieri dall'Editore, e che ricalca lo schema illustrato due settimane fa. Un piano pesantissimo, che prevede l'esubero di 26 redattori su 82, la chiusura e il ridimensionamento delle Redazioni esterne, drastiche riduzioni retributive e di foliazione». «Un'operazione drammatica e inaccettabile - prosegue la nota - oltretutto giustificata in modo sommario e parziale; un attacco ai livelli occupazionali e alla qualità del giornale che la Redazione respinge con fermezza».

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