«Proseguono le iniziative per sostenere la vertenza dei giornalisti precari di Repubblica. Dopo il presidio di piazza De Ferrari, vi chiediamo ancora di darci una mano. Firmate la petizione che indirizzeremo ai vertici dell'azienda e al direttore Molinari per chiedere il riconoscimento del comitato precari e l'apertura di un negoziato sulle loro richieste». È l'appello, rilanciato sul sito web e sui canali social, oltre che da altre Assostampa, dell'Associazione Ligure dei Giornalisti, che torna a schierarsi al fianco dei giornalisti lavoratori autonomi del quotidiano del gruppo Gedi.
«Una precarietà senza orizzonte – si legge nel testo della petizione – mortifica una generazione di giovani italiani. La precarietà non è un pedaggio necessario per far crescere il Paese. Al contrario, un lavoro e un destino precario sono un ostacolo ad una crescita sostenibile, solida e duratura».
In tale situazione, «le aziende editoriali, messe di fronte ai problemi dei "loro" precari non solo rifiutano il confronto, ma talora, come accaduto a Repubblica, mettono alla porta i collaboratori che richiedono di migliorare le condizioni di lavoro», incalza l'Assostampa.
Da qui l'appello alle aziende editoriali «di ascoltare le ragioni e le proposte dei giovani giornalisti che non hanno le tutele del contratto nazionale di lavoro» e a Repubblica, in particolare, «di non contraddire la propria vocazione liberale e democratica riponendo il pugno di ferro che, intollerabilmente, ha mostrato alla parte più debole della propria comunità».
PER APPROFONDIRE
La raccolta di firme, indirizzata a Maurizio Molinari, direttore la Repubblica; John Elkann, presidente gruppo Gedi e Roberto Moro, direttore risorse umane Gedi, è online a questo link.