La free press alla ricerca dei nuovi lettori Uno stile comunicativo vicino al web, che attira il pubblico giovane - In arrivo anche i free magazine - Negli Usa comincia la distribuzione porta a porta – Alexander Koeb (Metro): ‘’Un’ altra anomalia italiana l’ esclusione dei gratuiti da Audipress e Ads’’
Su www.lsdi.it La free press alla ricerca dei nuovi lettori Uno stile comunicativo vicino al web, che attira il pubblico giovane - In arrivo anche i free magazine - Negli Usa comincia la distribuzione porta a porta – Alexander Koeb (Metro): ‘’Un’ altra anomalia italiana l’ esclusione dei gratuiti da Audipress e Ads’’ – ‘’L’ Audipress è stata costituita ed è tenuta in piedi dagli editori. Che così, paradossalmente, si autocertificano la diffusione. Ecco, un po’ di protezionismo c’ è’’, denuncia Alexander Koeb, general manager di Edizioni Metro Italia, in una intervista con cui si apre questo piccolo dossier dedicato ai quotidiani gratuiti. ‘’Noi – rileva Koeb in questa intervista - viviamo di pubblicità ed è evidente che su questo piano la mancanza di rilevazioni ufficiali ci penalizza. Cerchiamo naturalmente di difenderci ed abbiamo fiducia che anche i clienti inserzionisti sollecitino Audipress e Ads a considerarci come tutti gli altri quotidiani’’. Quanto agli aspetti qualitativi, Koeb rivendica un ruolo, anche culturale, della free-press.’’La free press sta creando dei nuovi lettori di giornali – spiega con un pizzico di orgoglio -. Il 70% dei nostri lettori non leggono altri quotidiani: non sono lettori che noi sottraiamo ai quotidiani a pagamento. Ecco, senza di noi sarebbero lettori perduti. Io li chiamo così. E questo lo ritengo un aspetto molto importante’’. ‘’Noi non siamo un fenomeno, ma un quotidiano come tutti gli altri – aggiunge -. Abbiamo giornalisti regolarmente contrattualizzati, come gli altri quotidiani, che eleggono il loro Cdr. Il contratto che seguiamo è lo stesso. Quanto all’ impostazione la differenza è solo una questione di scala: le scelte che i nostri vertici fanno sono scelte in tutto e per tutto giornalistiche’’. Lsdi ha raccolto una serie di materiali per fare il punto sul fenomeno dei giornali gratuiti, in parte sopravvalutato, in parte rimosso. In ogni caso un settore da tenere presente,soprattutto nelle sue linee di tendenza. Fra i documenti più interessanti segnaliamo una tesi di laurea, che lega il successo della free press al suo nuovo stile comunicativo,che, essendo molto vicino al web, attirerebbe in particolare il pubblico giovane. ‘’In qualche modo i neo-quotidiani – rileva fra l’ altro Micol Mazzeo, l’ autrice del lavoro – si sottraggono alla realtà dei media ‘teatrino della politica’, segnando un possibile punto di svolta, da una parte per quel che concerne la vitalità del panorama mediatico stesso, sempre più omologato sulla ripetizione dello ‘spettacolo’ politico, dall’ altro per la identità stessa della politica che, appiattendosi sulla logica dei media e del mercato, rischia di impoverire la propria progettualità a livello di visibilità pubblica’’. (p. r.)