“Tra movimenti e Sindacato non deve mai rompersi il rapporto. La polemica anche aspra fa parte della dialettica sindacale ed è inopportuno che provochi comportamenti di chiusura reciproca: alla lotta al precariato serve unità di intenti, allargamento del fronte di azione sindacale e di movimento. Senza il riconoscimento della presenza attiva sul territorio di gruppi e coordinamenti, il Sindacato rischia di isolarsi dalla sua stessa base sociale”.
Come già ribadito dal presidente della Commissione Nazionale Lavoro Autonomo, Enrico Ferri, anche i Consiglieri nazionali freelance della Fnsi Leyla Manunza, Paola Vescovi e Michele Formichella sostengono “la necessità di un processo di inclusione che porti il mondo del lavoro autonomo e del precariato all'interno del Sindacato unitario dei giornalisti nelle sue declinazioni nazionale e regionali”.
“Ci dissociamo con chiarezza e fermezza dalle dichiarazione offensive del Consigliere Fnsi Calenda, convinti che quanto accade nei territori (in questo caso la Campania) debba sempre essere osservato con attenzione e mai sottovalutato, essendo espressione delle difficoltà che ogni giorno è costretta ad affrontare metà della professione: quella non inquadrata con contratti a tempo indeterminato”.
“Per arrivare al comune obiettivo di migliorare le condizioni di lavoro dei colleghi lavoratori autonomi – concludono i Consiglieri nazionali freelance - servono capacità di ascolto e reciproco rispetto e un dialogo costate tra chi fa sindacato e chi chiede di avere tutele, diritti e dignità”.
SINDACATO E REGIONE CAMPANIA ACCORDO-QUADRO SUI PRECARI
Un accordo quadro sull’apprendistato e misure di sostegno per l’ingresso nel mercato del lavoro rivolto ai giovani fino a 29 anni.
L’intesa tra organizzazioni sindacali e Regione Campania è stata siglata anche dall’Assostampa Campania, come hanno annunciato l’assessore regionale al Lavoro, Severino Nappi, e il presidente del sindacato napoletano dei giornalisti, Enzo Colimoro, intervenendo all’incontro monotematico su precariato e disoccupazione tenutosi all’Alabardieri e organizzato da Fnsi e Assostampa.
Si tratta della prima esperienza del genere in Italia e l’ipotesi, dopo la sigla dell’accordo, è di strutturare un tavolo di lavoro che si riduca in risultati immediati, con regole da “scrivere” insieme, tra parti sociali, aziende e Regione Campania.??
L’incentivo per le aziende che vorranno, attraverso l’accordo, assumere giovani giornalisti si traduce in un contributo a fondo perduto di 5mila euro, con la garanzia di formazione e la solida possibilità di un’esperienza che dia accesso alla professione.??
“E’ un passo importante in una Regione dove scontiamo la totale mancanza di programmazione ed un’offerta non relazionata alla domanda che ha prodotto un corto circuito cui stiamo provando a porre rimedio” dice l’assessore Nappi.? All’assemblea hanno preso parte anche il presidente nazionale della Commissione Lavoro Autonomo, Enrico Ferri, il componente della Giunta Esecutiva Fnsi e vice presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania, Mimmo Falco, il segretario dell’Ordine dei Giornalisti della Campania, Gianfranco Coppola. Temi trattati nell’incontro quelli del precariato, dell’esiguità dei compensi, della mancanza di diritti. (ASCA)
COORDINAMENTO GIORNALISTI PRECARI DELLA CAMPANIA
BASTA CHIACCHIERE DI PRECARIATO SI MUORE
Pierpaolo aveva 41 anni, una vita di alti e bassi e solo il miraggio d'un lavoro.
Pierpaolo era un collega pugliese, si è ammazzato qualche giorno fa.
Oggi siamo qui anche in suo nome.
Il Coordinamento giornalisti precari oggi sceglie di non parlare.
A Napoli stamane i vertici del sindacato nazionale e locale si incontrano per parlare di precariato ma non invitano il Coordinamento. Non lo ritengono capace di portare una testimonianza, non gli riconoscono rappresentatività, storia. Non riconoscono dignità all'unica struttura di base campana che con le sue denunce e le sue assemblee sollecita la discussione sul disastroso scenario regionale. In Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, realtà analoghe alla nostra vengono ascoltate e supportate. In Campania no: prendiamo atto della frattura che si consuma tra il sindacato – oggi rappresentato anche nella sua segreteria nazionale - e i colleghi che supportano il Coordinamento giornalisti precari.
Non parliamo.
ma non rinunciamo a far sentire la nostra voce.
Le due scuole di giornalismo campane che sfornano praticanti ogni biennio in un mercato incapace di assorbirli; la ventilata ipotesi di pseudo-corsi di formazione regionali per i giornalisti; i finanziamenti pubblici non accompagnati da controlli sulle condizioni lavorative nelle redazioni, le invisibili consulte sindacali sul lavoro autonomo non possono essere la risposta all'emergenza occupazionale che ha visto nel corso di un anno morire giornali (Epolis) stati di crisi (Il Mattino); ricorso ad ammortizzatori sociali (Il Roma). Per non parlare delle emittenti televisive in crisi con l'avvento del digitale terrestre.
Attendiamo dal sindacato una mobilitazione forte, ci ritroviamo al muro contro muro tra colleghi; chiediamo al sindacato un supporto e ci troviamo a dover far fronte al silenzio.
Con la vicenda odierna solco scavato tra il sindacato e i precari campani sta diventando irrecuperabile.
CHI È E COSA HA FATTO IL COORDINAMENTO GIORNALISTI PRECARI
Nel dicembre 2009 un gruppo di giornalisti campani, professionisti, pubblicisti e giornalisti di fatto, ha cominciato a riunirsi spontaneamente per confrontarsi sulle criticità di una professione che oggi più che mai in Campania è funestata da problematiche gravissime quali abusivato, scarsità dei compensi, contratti irregolari o inesistenti, disoccupazione, precariato, estrema difficoltà di accesso alla professione e carenza di percorsi formativi. Nasce così il Coordinamento Giornalisti Precari della Campania, un’associazione che conta oltre 150 iscritti e più di 600 sostenitori su tutto il territorio regionale che ne seguono le attività attraverso il sito internet e www.cronisti.info e i social network.
In un anno e mezzo abbiamo denunciato che il 66% dei giornalisti in Campania si divide tra abusivi, free lance, collaboratori a progetto e stagisti mentre il 23% non ha un’occupazione.
Abbiamo constatato che la media delle retribuzioni si aggira tra i 300 e i 500 euro mensili, con un 37% che guadagna da 0 a 550 euro mentre il 36% non ha remunerazione alcuna.
Abbiamo denunciato la pratica illegale di realtà editoriali grandi e piccole che offrono collaborazioni ad aspiranti pubblicisti senza retribuirli, producendo ritenute d’acconto fittizie.
Abbiamo presentato un esposto in Procura, denunciando corsi truffa di giornalismo per aspiranti pubblicisti.
Abbiamo aperto uno sportello per informare i colleghi su diritti, doveri, questioni legali e contributive.
Abbiamo lavorato con gli altri coordinamenti regionali in vista di una futura assemblea nazionale.
Abbiamo esortato l’Ordine a vigilare ed intervenire su alcune realtà sospette quali il Corso di Giornalismo Enogastronomico del Suor Orsola Benincasa, equiparato al praticantato, la cui attivazione è stata sospesa.
Abbiamo denunciato che il 25% dei professionisti usciti dalle due scuole campane è disoccupato mentre il 52,7% ha un contratto a progetto o di collaborazione occasionale per un compenso che va da 0 a 500 euro.
Siamo intervenuti contro l’apertura di un terzo Master di Giornalismo ad Avellino, convinti, come il presidente dell’Ordine Nazionale, che si tratti di una fabbrica di illusioni e di disoccupati.
Abbiamo più volte sottolineato all’Ordine e al Sindacato la mancata applicazione in Campania della Legge 150 del 2000 che regola la comunicazione degli enti pubblici
Abbiamo segnalato le irregolarità nei bandi di concorso per l’assunzione di giornalisti in RAI e nella Web Tv del Comune di Napoli.
Abbiamo evidenziato la diffusa sensazione di sfiducia verso il sindacato campano: su 100 giornalisti solo 6 vi sono iscritti.
Abbiamo risposto all’invito di inoltrare proposte sia da parte dell’Ordine che del sindacato presentando cinque richieste basilari, tra cui la riduzione della quota di iscrizione all’Assostampa per i disoccupati. Nonostante le promesse, nulla di tutto ciò è stato fatto.
Abbiamo esortato i CdR delle redazioni locali e lo stesso sindacato a mobilitarsi per uno sciopero che richiami l’attenzione sulle problematiche del precariato. Richiesta inascoltata, fino a quando il sindacato ha deciso di appropriarsene.
Infine, ci è stata assegnata dal Comune di Napoli la gestione di un bene confiscato alla camorra nel quale svolgere iniziative e progetti, offrendo sostegno a tutti i giornalisti sul territorio, invitandoli a contribuire alla lotta per un sensibile miglioramento della condizione dei precari.
DICHIARAZIONE DI ENRICO FERRI, PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE NAZIONALE LAVORO AUTONOMO DELLA FNSI
“Spero che la polemica, peraltro civile e silenziosa, tra Coordinamento giornalisti precari della Campania e Associazione stampa campana sulle modalità di comunicazione dell’assemblea, aperta a iscritti e non iscritti, rappresenti solo un incidente di percorso. Avrei voluto confrontarmi con chi ha contestato il mancato invito al Coordinamento. Ma la protesta volutamente silenziosa, ce lo ha impedito. Io credo che tra movimenti e sindacato non debba mai rompersi il rapporto. La polemica anche aspra fa parte della dialettica sindacale, e non deve provocare comportamenti di chiusura reciproca: abbiamo bisogno gli uni degli altri. Alla lotta al precariato, tanto più in una fase grave come quella che viviamo, serve unità di intenti, allargamento del fronte di azione sindacale e di movimento. Ma una cosa è certa: senza il sindacato non si va da nessuna parte. E ogni occasione di dibattito perduta lo è per tutti. Ma senza una presa d’atto della presenza attiva sul territorio di gruppi e coordinamenti, il sindacato rischia di isolarsi dalla sua stessa base sociale”.
COLIMORO: “IL PRESIDENTE O NON SA LEGGERE O NON CAPISCE”
Il presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania, Ottavio Lucarelli, in perenne campagna elettorale, senza aver letto nulla dell’adesione dell’Assostampa all’accordo quadro sull’apprendistato in Campania siglato tra tutti i sindacati e quindi anche da quello dei giornalisti afferma di non volere lavoratori socialmente utili tra i giornalisti.
Che significa? Lucarelli farebbe bene, prima di prendere solitarie posizioni, ad ascoltare quanto detto sia dal vicepresidente dell’Ordine Mimmo Falco, sia dal segretario dell’Ordine Gianfranco Coppola, che hanno partecipato all’assemblea e che hanno argomentato il loro apprezzamento. Non ricordo, fino ad ora, provvedimenti concreti di Lucarelli a favore dei disoccupati o precari. Ma volendo, in questo scorcio di mandato, fino alle prossime elezioni, c’è sempre tempo. Da iscritto all’Ordine, prima ancora che come presidente del Sindacato, chiedo ai componenti del direttivo dell’Ordine, palesemente frantumato in posizioni non differenti ma divergenti, di “far luce” su quanto dichiarato da Lucarelli. Lucarelli non ha capito o non vuole capire che nell’adesione all’accordo quadro sull’apprendistato in Campania non si parla assolutamente di nuovi praticantati – come lui invece continua a sfornare da anni secondo l’equazione un praticantato fatto un voto possibile – ma di incentivo all’assunzione di chi giornalista già lo è. Un contributo all’assunzione reale e chi lo boicotta evidente boicotta irresponsabilmente la creazione di lavoro giornalistico in Campania. E se a farlo e’ il presidente dell’Ordine, evidentemente, una qualche strategia elettorale fatta sulla pelle di precari e disoccupati deve pur esserci. E se questa è la strategia cannibalesca del presidente dell’Ordine regionale che anziché fare azioni concrete per la categoria rincorre ostacolando il sindacato e il sottoscritto, il più delle volte anche sforando campi non propri della sua funzione, c’e’ da fare un’attenta riflessione. Per quanto mi riguarda ritengo che l’unica cosa positiva di tanta melma è che finalmente Lucarelli è venuto allo scoperto. I colleghi sapranno ben valutare. Per quanto mi riguarda auspico che il Consiglio della Campania sappia intervenire con forza mettendo in discussione e stigmatizzando il comportamento del proprio vertice. Precariato e disoccupazione non sono oggetto in uso strumentale a chi i disoccupati e i precari prima li sforna e se ne serve. E stia tranquillo Lucarelli che della sua firma sui praticanti non ci sarà bisogno. Potrà continuare a metterla sui praticantati delle scuole di giornalismo, quelle sì vere fabbriche di illusioni. Praticantato e apprendistato sono due cose ben diverse. Così come legge 150 e incentivo all’occupazione.
LUCARELLI: “NO AI LAVORATORI SOCIALMENTE UTILI NEL GIORNALISMO”
"No ai lavoratori socialmente utili nel giornalismo. Sì a una corretta applicazione della legge 150 sulla comunicazione pubblica". Il presidente dell'Ordine dei Giornalisti della Campania, Ottavio Lucarelli, definisce "una nuova fabbrica di illusioni e di praticantati farsa" il "cosidetto accordo sul precariato tra l'Assostampa e l'assessore regionale al lavoro Severino Nappi annunciato nel corso di una semideserta assemblea contestata dagli stessi giornalisti del Coordinamento precari".
"Come presidente dell'Ordine - ha aggiunto Lucarelli - non firmerò alcun praticantato che non rispetti le norme di legge.
L'assessore Nappi aveva chiesto alcuni mesi fa all'Ordine un sostegno alla sua proposta che assegna fondi agli editori nel campo dell'apprendistato senza alcuna garanzia di stabilizzazione per i giornalisti. Proposta che il Consiglio dell'Ordine della Campania ha respinto all'unanimità. Chiediamo pertanto al presidente della Regione Stefano Caldoro di fare luce sulla vicenda". (ANSA)
NON SIAMO APPRENDISTI STREGONI, NO AL PIANO ASSOSTAMPA-REGIONE CAMPANIA: SERVONO RISPOSTE VERE CONTRO IL PRECARIATO NON LA CUCCAGNA PER GLI EDITORI
Il Coordinamento giornalisti precari della Campania dice No all'accordo quadro presentato ieri dall'Associazione Napoletana della Stampa insieme al componente della giunta esecutiva Fnsi, Enrico Ferri, frutto di un'intesa siglata tra sindacato e assessorato al Lavoro della Regione Campania.
Appare preoccupante che questo patto - annunciato in un semideserto incontro sul precariato duramente contestato dal Coordinamento - sia stato firmato dal sindacato regionale dopo il No dell'Ordine dei Giornalisti della Campania.
L'accordo quadro, così presentato, ha molti lati oscuri per non dire preoccupanti. Le norme sull'apprendistato sono incompatibili con la professione del giornalista; il cronista non ha solo bisogno di "fare gavetta" ma anche di un'alta formazione garantita e certificata, dovendo maneggiare una materia delicata come quella dell'informazione. Chi garantirà la formazione deontologica ed etica? Gli editori-predoni cui interessa solo l'annunciato "contributo a fondo perduto" di 5mila euro? Il rischio è quello di analoghi patti scellerati stipulati negli anni passati con altre categorie: qualche mese di lavoro sottopagato e poi l'abbandono più totale senza alcuna stabilizzazione.
Per il Cgpc prioritario è invece il rispetto del contratto Fnsi-Fieg, unico strumento per garantire equità di retribuzione, diritto alla rappresentanza sindacale e imporre le responsabilità alle aziende. Altro punto debolissimo è l'età-limite per l'intesa: 29 anni. Dai nostri studi, presentati pubblicamente, ma anche da quelli dell'Ordine dei Giornalisti e di qualsiasi altro sindacato risulta che la soglia d'età del precariato si è purtroppo paurosamente alzata, arrivando ai 40 anni.
È possibile che Assostampa Campania ignori tutto ciò? Che la consulta del Lavoro autonomo giornalistico non abbia espresso una pubblica opinione sull'argomento? Al presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, chiediamo un dietrofront: la Regione e il Consiglio regionale pensino a garantire, con gli ingenti fondi stanziati per la comunicazione di gruppi consiliari e assessorati, contratti giornalistici a tutti i colleghi nella Pubblica Amministrazione.
Coordinamento giornalisti precari campani
MASSIMO CALENDA, CONSIGLIERE NAZIONALE FNSI
Il sempre silente presidente dell’Ordine regionale dei Giornalisti, Ottavio Lucarelli, in una improvvida dichiarazione, a fini elettorali interni, critica l’intesa raggiunta tra l’Assostampa napoletana e l’assessore regionale al Lavoro Nappi su un programma a favore dell’assunzione e la stabilizzazione dei colleghi nelle redazioni.
Accordo sottoscritto da tutte le parti sociali della Campania nessuna esclusa. E questo pure vorrà dire qualcosa
Un intervento - a gamba tesa - che nasconde tutto il nervosismo del Presidente dell’Ordine regionale, che vede il Sindacato essere fattivamente a fianco dei colleghi a fronte di un organismo – l’Ordine – che risulta sempre più avulso e scarsamente utile. Salvando l’impegno di pochi.
Alla assemblea dell’Alabardieri, per chi vi ha partecipato, c’è stato un utile confronto e un dibattito su quanto si è fatto è ancora c’è da fare.
A questa riunione c’erano prestigiosi rappresentanti dell’Ordine, con i quali Lucarelli avrebbe fatto bene a confrontarsi. Ma non è questo il suo costume, evidentemente.
Si apre quindi una questione di politica sindacale forte in Campania, tra chi lavora per rendere ottimali i percorsi professionali dei colleghi e chi invece punta al facile populismo. Nella logica del tanto peggio tanto meglio.
Solo che il gioco è troppo letto. I colleghi sanzioneranno con il voto questi finti rivoluzionari di professione che giocano con le speranze e i sogni dei disoccupati.
Quelli veri però.
Quanto alle proteste di uno sparuto gruppetto di autonominatesi precari, molto simile alle liste dei disoccupati che girano indisturbati per la Città di Napoli, ricordiamo che la rappresentanza è un esercizio quotidiano che va fatto nei luoghi di lavoro e nelle urne.
Il resto è solo fuffa.
Massimo Calenda, consigliere nazionale Fnsi
CHIARIELLO E RUSSO (FNSI) SU "APPRENDISTATO GIORNALISTI"
L’accordo quadro sull’apprendistato e misure di sostegno per l’ingresso nel mercato del lavoro rivolto ai giovani fino a 29 anni - intesa firmata da Assostampa e Regione Campania - è al centro di una nota firmata dai consiglieri nazionali della FNSI Annamaria Chiariello e Gianni Russo.
“Ignoriamo - affermano Chiariello e Russo - il contributo fornito dalla FNSI a questa iniziativa. Però rispetto a simili esperienze, l’orientamento emerso dal Congresso di Bergamo e dall’ultima seduta del Consiglio Nazionale, riunitosi appena una settimana fa, è stato nettamente contrario. Assegnare fondi
regionali, peraltro esigui, agli editori per avviare una sorta di apprendistato, potrebbe tradursi nella creazione di pericolosi bacini di precari “non giornalisti”.
Quindi - prosegue la nota dei due consiglieri nazionali FNSI - pur apprezzando la volontà istituzionale di un intervento teso a lenire gli effetti della crisi dell’editoria locale, sono manifesti i pericoli di un provvedimento che pare non tenere conto della normativa che regola l’accesso alla professione
giornalistica. L’invito è quello di non intraprendere questa strada che, seppur lastricata di buone intenzioni, condurrebbe solo all’ennesimo girone infernale di precari.
Auspichiamo in tempi brevi – conclude la nota firmata da Chiariello e Russo – che la possibilità di accedere a fondi pubblici, possa essere meglio concertata per allestire iniziative che vadano effettivamente a fornire un sostegno al settore giornalistico”.
CALENDA: PIENO E TOTALE IMPEGNO CONTRO IL PRECARIATO
1 luglio - Sono pienamente d'accordo sulla necessità della FNSI e delle Assostampa territoriali di lavorare nella direzione di non rompere mai il rapporto tra movimenti e sindacato. Direi che e' l'abc dell'impegno sindacale. Tuttavia credo che l'onestà intellettuale e la correttezza siano alla base di ogni relazione soprattutto all'interno di un democratico dibattito sindacale, anche quando questo diventa aspro. NO, senza se e senza ma, alla chiusura, ma sicuramente SI al rispetto reciproco e delle regole. Il comportamento dei movimenti, così come quello della FNSI e delle Assostampa deve avere come unico limite il perimetro del rispetto dei singoli e delle regole. Se le regole non ci sono allora ce le dobbiamo dare. Che il precariato sia la piaga del nostro tempo non c'e' nessuno che possa arrogarsi il diritto di insegnarlo a qualcuno. I colleghi Ferri, Manunza, Vescovi e Formichella si dissociano dalle mie dichiarazioni e fanno la loro rispettabile scelta. A loro, però, l'invito a mettere il naso a fondo e non con superficialità - piu' vicina alla politica sindacale che non al sindacato - di alcuni colleghi precari. Se lo facessero probabilmente si dissocerebbero anche da quello. Da parte mia, in linea con la Fnsi e l'Assostampa Campania che lavorano ad includendum, pieno e totale sostegno alle politiche di contrasto al precariato. Massimo Calenda, consigliere nazionale FNSI
1 LUGLIO 2011 - CONSIGLIO DIRETTIVO ASSOSTAMPA/MOZIONI E DOCUMENTI APPROVATI
Il Consiglio direttivo del Sindacato dei Giornalisti della Campania si è riunito ad horas oggi 1 luglio 2011. Di seguito le mozioni e i documenti approvati
Il Consiglio direttivo dell'Assstampa Campania, nel corso della riunione dell'1 luglio 2011, ribadisce la validità dell’adesione dell’Assostampa Campania all'accordo quadro della Regione Campania sull'apprendistato in Campania per quanto concerne il settore dell'editoria. Il Consiglio ha valutato l'accordo, firmato dal presidente Enzo Colimoro su delega dello stesso Consiglio, come una giusta iniziativa nella direzione di una riduzione del lavoro precario in Campania.Il Consiglio, alla luce di questa valutazione, dà mandato al presidente Colimoro di continuare a seguire la seconda fase dell'accordo, portando al tavolo delle trattative i rappresentanti degli editori campani. Il Consiglio, inoltre, auspica che la sigla dell'accordo costituisca l'avvio di un principio e articolato confronto sulle vertenze regionali su cultura, informazione ed editoria.
APPROVATO ALL'UNANIMITA'
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Si è concluso per molte aziende editoriali italiane il periodo di "stato di crisi" che ha consentito loro di far ricorso a cospicui fondi pubblici in funzione delle conclamate sofferenze e delle conseguenti necessità riorganizzative. Si investono, perciò, il Segretario e la giunta Fnsi affinché aprano, sul tema delle riorganizzazioni delle aziende editoriali che hanno usufruito dei contributi pubblici, un immediato confronto con i vertici della Fieg e con il ministero del Lavoro, soggetto terzo degli accordi stipulati nel periodo 2009-2010. Al Segretario e alla giunta Fnsi si chiede di verificare il reale stato delle riorganizzazioni in atto e quali garanzie esse sono in grado di attivare in termini di risollevamento dei bilanci e dei relativi livelli occupazionali, come previsto dalla normativa vigente. Il direttivo di Assostampa Campania si impegna nel contempo ad avviare al più presto a livello territoriale il confronto sui succitati temi con le aziende editoriali interessate, in un'ottica di rinnovato protagonismo rispetto alla tutela dei livelli occupazionali dei giornalisti della Campania.
APPROVATO ALL'UNANIMITA
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Il Consiglio Direttivo dell'Assostampa Campania, nell'ottica del rilancio del patto di unità d'azione tra le strutture della professione, chiede la convocazione degli Stati generali della categoria in Campania (Sindacato, Ordine, Inpgi, Casagit e Fondo) da tenersi entro e non oltre il prossimo 30 settembre. Per in Direttivo Assostampa va bene qualsiasi data. Il Consiglio dà mandato al componente di Giunta FNSI nonchè vicepresidente dell'Ordine dei Giornalisti della Campania, Mimmo Falco, di rappresentare tale istanza all'Odg Campania. Per i rapporti con Inpgi, Casagit e Fondo, il Consiglio dà mandato al presidente Enzo Colimoro.
APPROVATO ALL'UNANIMITA'
Subito dopo la chiusura dei lavori è giunta in Assostampa una nota dell'Odg Campania a firma del presidente Ottavio Lucarelli e del vicepresidente Mimmo Falco. Di seguito il testo:
"L'ordine dei Giornalisti della Campania dichiara la propria disponibilità a organizzare assieme a tutti gli organi di categoria gli Stati generali dell'informazione in Campania per il giorno 14 settembre".