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Sindacale 27 Nov 2007

Congresso Fnsi, il segretario generale IFJ, Aidan White: “Ho sempre ammirato la Fnsi, un sindacato forte guidato da persone con saldi principi”

“Prima di tutto voglio ringraziare i colleghi dell'FNSI per l'invito a tenere questo intervento. A nome della Federazione internazionale dei giornalisti, del Presidente e del Comitato esecutivo, sono qui a esprimervi i nostri auguri e i nostri sentimenti di solidarietà sindacale e di fratellanza professionale.

“Prima di tutto voglio ringraziare i colleghi dell'FNSI per l'invito a tenere questo intervento. A nome della Federazione internazionale dei giornalisti, del Presidente e del Comitato esecutivo, sono qui a esprimervi i nostri auguri e i nostri sentimenti di solidarietà sindacale e di fratellanza professionale.

Il vostro congresso si svolge in un periodo di crisi per i giornalisti e i media. Qui come nel resto del mondo i nostri giornalisti sono sottoposti a una pressione crescente - sia nel loro lavoro quotidiano sia nella loro professione in generale. Aumentano le uccisioni di giornalisti, i rapimenti e le violenze contro i media indipendenti. L'anno scorso è stato un anno da record per le uccisioni di giornalisti e il 2007 sarà anche peggio. Abbiamo un'industria oppressa dall'incertezza e dal panico circa le conseguenze dei cambiamenti di mercato e dall'impatto delle tendenze dei nuovi media. In tutta Europa si investe meno nel giornalismo. I posti di lavoro sono più precari e la qualità dei media ne soffre. I diritti sindacali e sociali sono minacciati. Il sensazionalismo televisivo e il giornalismo di basso livello nella carta stampata hanno contribuito a un nuovo dibattito sulla qualità del giornalismo. Negli ultimi giorni abbiamo letto titoli orribili su un omicidio brutale che è seguito a un reality show televisivo in Spagna. Anche reti rispettabili come la BBC sono state al centro di scandali per imbrogli e comportamenti disonesti. I media sono senpre più spesso soggetti a interferenze politiche da parte dei governi, che usano la scusa del terrorismo e della sicurezza per controllare i giornalisti ed erodere i nostri diritti fondamentali. Globalmente, abbiamo visto instaurarsi un nuovo ordine all'insegna del "siete con noi o contro di noi", un motto che ha fatto diventare il mondo più pericoloso, più pauroso e più difficile per i reporter. In Europa una rinata intolleranza sta portando a un revival di vecchie forme di razzismo e discriminazione. Politici senza scrupoli e interessi commerciali usano i media per promuovere il populismo, l'intolleranza e instillare la paura nella società. Non c'è mai stato un momento in cui sia stato tanto importante come ora che i giornalisti si battano per i nostri diritti. So che qui fra noi ci sono editori e proprietari... ho un messaggio anche per loro: non c'è mai stato un momento in cui sia stato tanto importante come ora un dialogo significativo e una collaborazione genuina per garantire il futuro del giornalismo e dell'industria mediatica. Con piacere colgo l'occasione oggi per manifestarvi il mio sostegno nel fronteggiare questa crisi e allo stesso tempo per rinnovare la mia personale amicizia con l'FNSI e i suoi iscritti. Sono segretario generale della Federazione internazionale e della Federazione europea dei giornalisti da 20 anni e in tutto questo tempo l'FNSI è sempre stata fortemente attiva nel nostro lavoro internazionale. Nel corso degli anni ci siamo fatti e abbiamo perso molti amici e non posso non citare la recente perdita di Paolo Murialdi, già vostro presidente, che ha lavorato duramente per portare l'FNSI all'interno della Federazione internazionale, è stato un sostenitore di prim'ordine della solidarietà internazionale. Tutti i vostri leader uscenti sono stati in prima linea con noi. Oggi voglio congratularmi con i colleghi dell'FNSI che hanno contribuito al lavoro della Federazione internazionale - a Marina Cosi, Antonio Velluto, Roberto Natale e tanti altri, compresa la vostra segreteria che quotidianamente ci informa sulle lotte dei giornalisti Italiani. A nome della Federazione Internazionale dei giornalisti, del suo presidente Jim Boumelha e del presidente della federazione europea Arne Konig voglio anche dire grazie a due grandi amici dei giornalisti di tutto il mondo: Franco Siddi e Paolo Serventi Longhi. Voglio esprimere loro anche il mio personale ringraziamento. Lo spirito combattivo che lo contraddistingue a livello nazionale, Franco lo ha trasferito a livello europeo dove è impegnato nella battaglia per i diritti dei giornalisti di tutto il continente. Lo ringrazio sinceramente per questo e per il suo grande impegno personale. Paolo è uno dei miei eroi. E' un esempio della forza dinamica di cui abbiamo bisogno per proteggere il giornalismo. E' all'avanguardia nel lavoro del Comitato Esecutivo della Federazione internazionale, battendosi per i giornalisti di ogni dove, dall'America Latina al Medioriente e, ovviamente, qui in prima linea in Europa. Ed è anche un grande amico personale. E al mio amico Paolo Serventi Longhi, che lascia la carica di segretario generale, cosa posso dire? Solo che provo una grande e sincera ammirazione e gratitudine per te e per tutto il lavoro che hai fatto. Paolo, ti auguro ogni bene per il futuro. Sei d'ispirazione per me e per tutti quelli che credono con passione nella causa che siamo onorati di rappresentare. Sei stato un saggio consigliere: lo apprezzo, e continuerò a fare affidamento su di te, indipendentemente da quali saranno le sfide che ti troverai ad affrontare d'ora in poi. Cari colleghi, con leader come questi l'FNSI è già forte. Può farmi solo piacere che il vostro obiettivo sia di essere ancora più forti. E mi compiaccio anche della vostro perdurante concentrazione sulla dimensione internazionale del nostro lavoro - in un mondo globalizzato, la lotta per i diritti travalica tutti i confini. E sui temi della giustizia, che riguardano i giornalisti, il vostro sindacato è tra quelli che si fanno sentire con la voce più forte e più insistente - tutti i giornalisti, ovunque nel mondo devono essere rispettati, dovunque i media devono essere liberi. Abbiamo bisogno di più sindacati come l'FNSI. Siete stati a fianco dei vostri colleghi in Iraq, in Afghanistan, nel Medioriente, in America Latina e anche in Europa - quando all'inizio di questo mese, il 5 novembre, avete aderito alla prima giornata europea di azione. Posso dirvi che è stata un tale successo che pensiamo di organizzarne un'altra il prossimo anno - anche se questa volta non una sola giornata ma una settimana intera! Ho sempre ammirato la FNSI come un sindacato forte, guidato da persone di grandi principi, che hanno fissato standard di solidarietà che sono diventati un modello per gli altri. Negli anni che verranno avremo bisogno della vostra voce e della vostra solidarietà più che prima. Vi ringrazio per il vostro lavoro di ispirazione. Abbiamo tanto da fare, e questi sono giorni bui, ma non ho alcun dubbio che vinceremo se avremo sindacati come l'FNSI”.

@fnsisocial

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