Congresso Fnsi, il Presidente dell’Inpgi, Gabriele Cescutti: "Il mancato rinnovo del contratto potrebbe mettere a rischio anche il futuro della previdenza"

«Un bilancio soddisfacente che si chiude con 87 milioni di attivo ma sul quale, anche nel 2007, gravano i pesanti effetti derivanti da 33 mesi senza rinnovo del contratto nazionale del lavoro.

A causa del mancato adeguamento delle retribuzioni rallenta ulteriormente l’afflusso contributivo all’Inpgi». «Non c’è allarme rosso - dice Gabriele Cescutti, presidente dell’Inpgi - ma preoccupazione sì. E’ doveroso, quindi, rappresentare alla categoria e alla parti sociali il pericolo che deriverebbe da un ulteriore rinvio del rinnovo del contratto di lavoro. Due le proposte che il Cda dell’Inpgi ha discusso di recente. La prima riguarda la spesa anomala, attualmente oltre 9 milioni di euro l’anno, che l’Istituto deve affrontare senza ricevere alcun contributo per il pagamento di 352 prepensionamenti anticipati fino a 7 anni rispetto alle regole generali. Si tratta – ha detto Cescutti – di un onere illegittimo dal punto di vista costizionale, come ha affermato di recente in un parere pro veritate il prof. Antonio Baldassarre, presidente emerito della Consulta. Di conseguenza l’Inpgi avrà la possibilità, ed il dovere, di porre al più presto la questione all’attenzione dell’Alta Corte affinché l’onere economico sia assunto dallo Stato, come già da tempo accade per l’Inps. Un secondo appuntamento – ha aggiunto Cescutti - che attende l’Inpgi riguarda l’aumento delle aliquote contributive, le quali oggi sono pari al 29,86 % della retribuzione per un non giornalista e del 22,54 % per un giornalista .Una differenza di 7,32 punti percentuali che potrà quindi giustificare una delibera di aumento sa parte dell’Inpgi: se non vi sarà – ha concluso Cescutti – un rapido rinnovo del contratto nazionale di categoria».