'Il Tg1 secondo Minzolini', ovvero una serie di casi, da giugno 2009 a marzo 2011, che dimostrano ''le tecniche di disinformazione raffinate che caratterizzano la direzione di Minzolini'': così il cdr uscente del Tg1, composto da Alessandra Mancuso, Alessandro Gaeta e Claudio Pistola definisce il libro bianco, ''frutto di un lavoro collettivo'', che ha presentato oggi nella sede della Federazione nazionale della stampa a Roma e che sarà consegnato dall'Usigrai ai vertici dell'azienda, attraverso la direzione Risorse umane.
''La redazione del Tg1 - ha sottolineato Alessandra Mancuso - è fatta di straordinarie professionalità e in periodi di crisi, come quello che stiamo vivendo a livello internazionale, sa dare il meglio di sé. Non a caso in questi momenti vengono richiamati in servizio fior di professionisti spesso tenuti ai margini: sono tante le storie di demansionamento''. Il libro bianco mette piuttosto nel mirino ''la linea editoriale del tg: i servizi rispondono, infatti, alle indicazioni della dirigenza''. A titolo esemplificativo, il cdr uscente ha consegnato undici cartelle con l'elenco dei casi del mese di gennaio 2011, ''uno spaccato di faziosità e di omissioni – ha aggiunto Mancuso - o, per dirla con Maria Luisa Busi (presente alla conferenza stampa, ndr) - di dirottamento del Tg1 da tg istituzionale a strumento di propaganda''.
Il testo è stato consegnato oggi alla Fnsi, rappresentata dal segretario Franco Siddi e dal presidente Roberto Natale, presenti il segretario Usigrai Carlo Verna e il segretario di Stampa romana Paolo Butturini. Oltre che all'opinione pubblica e ai vertici dell'azienda, il libro bianco viene idealmente consegnato anche al nuovo cdr della testata, appena eletto dalla redazione con una larghissima partecipazione, composto da Attilio Romita, Simona Sala e Alessio Rocchi.
Lamentando ancora ''il gioco di squadra fatto dal Tg1 con Panorama, il Giornale, Libero, Kalispera, parte della propaganda berlusconiana, accompagnato dai costanti attacchi ad altri organi di informazione di diverso orientamento, come Repubblica'', Alessandra Mancuso ha poi sintetizzato i punti essenziali del 'cahier de doleances' di gennaio. Tra questi, ''il diverso trattamento riservato al Rubygate e all'inchiesta sulla casa di Montecarlo: nel primo caso non sono state mai raccolte le indiscrezioni, nel secondo sì'', ha spiegato l'ex componente del cdr. E poi ancora ''la politica ridotta a pastone; la campagna sugli sprechi in Sicilia, dopo il passaggio del governatore Lombardo al terzo polo, e invece il silenzio sulla parentopoli di Alemanno; gli oltre 40 servizi dedicati alla trattativa Stato-mafia con l'ossessività nel ricordare che Ciampi all'epoca era premier e Scalfaro presidente della Repubblica; il silenziatore messo alle critiche contro il governo, ai precari della scuola, alla posizione della Cgil sulla vicenda Fiat, alla protesta delle donne del 13 febbraio. Tra i soggetti sui quali è stato imposto il silenziatore ci sono la Cei e il Vaticano, per esempio a proposito delle prese di posizione sul Rubygate e sull'immigrazione. E poi - ha concluso - è sparito il diritto di replica: nella campagna contro Saviano nella polemica con gli eredi di Croce, non è stato mai ascoltato lo scrittore''.
Di contro, Alessandro Gaeta ha segnalato ''la completezza del Tg2 che, per esempio, ha chiesto alla redazione di Milano servizi sull'Olgettina, mentre il Tg1 non lo ha fatto. E poi Minzolini rivendica di aver dato un'anima al Tg1: ma non credo che questo rientri nella missione del servizio pubblico''. Nel mirino anche le notizie di ''alleggerimento, come la corsa dei cocomeri in salita: siamo passati da Frajese alle previsioni del tempo'', ha detto Claudio Pistola.
''È sempre difficile per il sindacato parlare di un giornalista - ha commentato Siddi -: noi non contestiamo le opinioni di Minzolini, ma il fatto che i colleghi del Tg1 si sentano mortificati nel loro ruolo di rappresentazione della verità dei fatti e di partecipazione alla fattura del giornale''. Per Siddi, ''la libertà editoriale è chiara, ma non può essere fatta di prevaricazioni: serve un'attenzione maggiore anche da parte di chi è chiamato a governare la Rai''.
Verna ha sottolineato che i casi raccolti nel libro bianco testimoniano ''una drammatica assenza di pluralismo, elemento fondante del codice etico della Rai. Porteremo il documento in azienda: il codice non può rimanere lettera morta''. (ANSA)
RAI: USIGRAI, IN ARRIVO ALTRO GIRO DI VITE
23 marzo - "Ricordate il 'mi difenderò in tv'?. Al proclama di Berlusconi sta per seguire in Rai un ulteriore giro di vite. Il nome del successore di Mario Orfeo al Tg2 sta per uscire dal bussolotto del conflitto di interessi". Lo denuncia l'Esecutivo dell'Usigrai, secondo cui "il pluralismo è lo scopo sociale di un servizio pubblico, dunque la nostra ragione di esistenza, e va difeso con tutte le forze.
Lo scenario che si profila in Italia è quello di un 75 per cento d'informazione televisiva omologata e permeata di solo berlusconismo, con le voci di dissenso, anche di centrodestra, relegate negli scantinati. Ciò in un contesto in cui gia' ci sono tante vertenze per demansionamento". L'Usigrai parla di "situazione di eccezionale gravita', che richiede un'eccezionale assunzione di responsabilita' con conseguente iniziativa da parte delle istituzioni e della politica. Noi giornalisti manterremo la schiena dritta, ma l'appello è 'Non lasciateci soli'". (AGI)
ALLARME CDR TG2, DA STANOTTE SENZA DIRETTORE RESPONSABILE
ROMA, 27 MARZO - Il Cdr del Tg2 esprime ''viva preoccupazione per la totale assenza di risposte da parte della Azienda sul futuro immediato del nostro telegiornale che da questa notte alle 00.31 andra' in onda senza la firma di un direttore responsabile, dopo le dimissioni di Mario Orfeo''. E' quanto si legge in una nota.
''Da una lettera ricevuta dalla Direzione risorse umane della Rai - aggiunge il comitato di redazione della testata -, risulta infatti che a partire da questa notte, fino a 'nuove indicazioni' saranno i vicedirettori di 'line' a firmare di volta in volta le varie edizioni del telegiornale. Si tratta di una procedura anomala, mai verificatasi in passato, né nella azienda pubblica né in altre testate. La direzione risorse umane garantisce che tra poche ore sarà nominato un 'reggente' designato dal Direttore generale della Rai, Mauro Masi. Ipotesi che la redazione del Tg2 non intende accettare, perché l'assenza di un direttore responsabile, che indichi chiaramente la linea editoriale mette in difficolta' 120 giornalisti che lavorano per un telegiornale del servizio pubblico''.
''Questo è un ritardo inaccettabile, che la redazione legge come un ulteriore segnale di disinteresse nei confronti della nostra testata - conclude il Cdr del Tg2 -, da anni impegnata in un lungo e complesso processo di digitalizzazione del quale non si intravede la fine, che provoca pesanti disagi sulla produzione quotidiana. La redazione del tg2 compatta chiede di essere messa nelle condizioni di svolgere la sua missione di servizio pubblico''. (ANSA)
VERNA (USIGRAI), CONDIVIDO PREOCCUPAZIONI DEL CDR TG2
ROMA, 27 MARZO - ''Non può esserci soluzione di continuità in un giornale che neanche per un sol giorno può rimanere senza timoniere'', e quanto afferma il segretario Usigrai Carlo Verna che si chiede: ''A chi spetta al Tg2 da domani prendere decisioni che vanno al di là della singola edizione da mettere in onda? Di chi sarà la responsabilità ai sensi della legge sulla stampa? Perché dopo le dimissioni di Orfeo, Masi e il Cda non hanno dato un interim, in attesa di nominare un nuovo direttore?''. ''L'Usigrai condivide le preoccupazioni del comitato di redazione - conclude - e chiede un provvedimento ad horas, chiarendo naturalmente che l'atto dovuto di affidare temporaneamente una responsabilità non renderebbe in ogni caso meno urgente decidere in via definitiva la nomina di un nuovo Direttore autorevole e indipendente, che sappia ripartire da dove Orfeo ha lasciato''. (ANSA)