CERCA
Cerca nelle notizie
Dal
Al
Cerca nel sito
Sindacale 05 Ott 2010

Conferenza stampa a Palazzo Madama su finanziamenti all'editoria e tariffe postali, la Fnsi al sottosegretario Bonaiuti: “Non sia corresponsabile di un'operazione di strangolamento"

"Per l'editoria è allarme rosso assoluto. Tutti gli impegni assunti sono stati disattesi. Bonaiuti non sia corresponsabile dell'operazione di strangolamento finanziario in atto, perché garantire il pluralismo è interesse pubblico". Lo afferma il segretario della Fnsi, Franco Siddi, in una conferenza stampa a Palazzo Madama, alla quale hanno partecipato parlamentari di tutti i gruppi politici, eccetto il Pdl.Vincenzo Vita, senatore del Pd, rende noto che alla conferenza stampa avrebbe dovuto partecipare il senatore Pdl, Alessio Butti, che ha avuto un contrattempo.Siddi aggiunge: "È in atto una manovra anche contro le agenzie di stampa, per le quali siamo passati dalle convenzioni pluriennali a quelle annuali. Questo significa che il Governo vuole influenzare le scelte di chi assicura l'informazione primaria".

"Per l'editoria è allarme rosso assoluto. Tutti gli impegni assunti sono stati disattesi. Bonaiuti non sia corresponsabile dell'operazione di strangolamento finanziario in atto, perché garantire il pluralismo è interesse pubblico". Lo afferma il segretario della Fnsi, Franco Siddi, in una conferenza stampa a Palazzo Madama, alla quale hanno partecipato parlamentari di tutti i gruppi politici, eccetto il Pdl.
Vincenzo Vita, senatore del Pd, rende noto che alla conferenza stampa avrebbe dovuto partecipare il senatore Pdl, Alessio Butti, che ha avuto un contrattempo.
Siddi aggiunge: "È in atto una manovra anche contro le agenzie di stampa, per le quali siamo passati dalle convenzioni pluriennali a quelle annuali. Questo significa che il Governo vuole influenzare le scelte di chi assicura l'informazione primaria".

Per la maggioranza è però presente il senatore della Lega Roberto Mura, ex amministratore delegato della Padania: "Le problematiche dell'editoria si sono incancrenite e siamo ora ad un livello difficilmente sopportabile. Ha ragione Siddi: il pluralismo non è un interesse di parte, ma un interesse pubblico. Io non parlo a nome del Governo, ma la Lega porta avanti queste istanze con convinzione".
Giuseppe Giulietti di Articolo 21 chiede al ministro Tremonti di firmare subito il decreto ministeriale per l'applicazione delle tariffe postali agevolate. "Il neo ministro Romani - dice Giulietti - usi un centesimo della passione, adoperata per difendere le tv del Presidente del Consiglio, per garantire il pluralismo dell'informazione. L'atto sulle tariffe postali agevolate va firmato immediatamente".
Lelio Grassucci, Presidente onorario di Mediacoop (l'associazione che raggruppa le cooperative editoriali), evidenzia l'ampiezza dei problemi: "Il Governo ha ridotto drasticamente le risorse ed ha soppresso, a partire dal 2010, il carattere di diritto soggettivo dei contributi all'editoria. Rendendo incerti dimensione e tempi della loro erogazione ha impedito di appostare i contributi nei bilanci aziendali, chiuderli e certificarli ed ha determinato difficoltà, per molti insuperabili, nei rapporti con il mondo bancario. Sono a rischio chiusura 92 testate, anche storiche, con la possibile perdita di oltre 4mila posti di lavoro tra giornalisti e poligrafici".
Renzo Lusetti (Udc) auspica "una mozione parlamentare sull'editoria che vincoli il Governo. I fondi potrebbero essere trovati abolendo le province".
Vincenzo Vita, senatore Pd, chiude così la conferenza stampa: "Con il prossimo Natale rischiamo di non vedere più 90-100 testate in edicola. L'allarme è rossissimo ed il nostro è un urlo disperat Bonaiuti non sia Don Abbondio e ci ascolti. Romani smentisca di essere troppo filo Mediaset. Serve un emendamento condiviso da 100-120 milioni di euro che garantisca la soglia di galleggiamento all'editoria. Romani potrebbe reperire i fondi, facendo un'asta competitiva per l'assegnazione delle frequenze digitali. L'Italia, altrimenti, sarebbe l'unico Paese ad assegnare le frequenze senza un'asta competitiva". (AGI)   FNSI E MEDIACOOP , È ALLARME ROSSO, 90 TESTATE RISCHIANO CHIUSURA
Per l'editoria è un vero e proprio ''allarme rosso'' con una situazione di ''crisi drammatica e, in prospettiva, di impoverimento del pluralismo'' visto il rischio chiusura che aleggia su 90 testate, in gran parte di cooperative o movimenti politici. È il segretario generale della Fnsi Franco Siddi a definire così la situazione del settore per il quale ''tutti gli impegni'' assunti dal governo ''sono stati disattesi'', a partire da quello relativo al varo di un decreto che recepisca l'accordo sulle tariffe postali per l'editoria raggiunto faticosamente alla fine dello scorso marzo dopo il discusso stop a quelle agevolate.
Nel corso di una conferenza stampa convocata insieme a Mediacoop, l'associazione nazionale delle cooperative giornalistiche ed editoriali, ad Articolo 21 e al Comitato per la libertà dell'informazione e il pluralismo, alla presenza di parlamentari di vari schieramenti, Siddi ha puntato il dito contro i ''tagli ingiustificabili'' fatti, ha detto, ''dietro la coperta delle difficoltà di bilancio''.
''Penso alla manovra in atto contro le agenzie di stampa - ha osservato - che forniscono informazione primaria, tesa a mettere in crisi un impianto di impresa che vive molto di convenzioni, al cui riguardo una durata annuale non dà sicurezze e rischia di mettere in mano all'uno o l'altro governo la possibilità di influenzare le scelte e le logiche industriali''. Nella logica dei contributi all'editoria ''ci sono zone d'ombra - ha proseguito il segretario della Fnsi - ma se si vuole si può fare pulizia'' e redistribuire equamente le risorse che è giusto mantenere visto che l'informazione riveste un ''interesse pubblico''. Il decreto sulle tariffe postali ''che recepisce un accordo accolto come 'il male minore' - attende solo di essere pubblicato'', ribadisce Siddi.
Dal portavoce di Articolo 21, Giuseppe Giulietti, deputato del gruppo Misto, è giunto un appello al neoministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, perché ''dimostri che non è un ministro 'televisivo' e spenda un centesimo della passione manifestata nella battaglia contro Sky per salvare centinaia di imprese editoriali: c'è un voto delle commissioni di Camera e Senato sulle tariffe postali, il governo agisca di conseguenza'' firmando ''immediatamente'' il provvedimento su cui, insiste, ''non c'è scontro''.
''Parlare di rischio chiusura per decine di testate ormai è riduttivo -sottolinea il senatore del Pd Vincenzo Vita - perché a Natale si rischia di non vederne più molte in edicola''. L'invito al sottosegretario alla Presidenza Paolo Bonaiuti è a onorare il suo ''impegno solenne'' per la riforma dell'editoria. Ma solo rimanendo al decreto sulle tariffe postali agevolate per i giornali ''ci sono 4-5mila persone a rischio occupazione'', rileva Vita. D'accordo sulla necessità di agire, tra gli altri, i colleghi parlamentari Renzo Lusetti (Udc), Luigi Lusi e Giorgio Merlo (Pd) e anche il senatore della Lega Roberto Mura: ''la 'Padania' è nella stessa barca'', ricorda.
Per il segretario confederale della Cgil, Fulvio Fammoni, occorre ''convocare al più presto gli stati generali dell'editoria''.
Ma sotto accusa è ''la volontà del governo, che si è manifestata appena si è insediato, di tagliare sull'editoria ed è proseguita con atti successivi che portano oggi alla pesante riduzione dei fondi effettivi, alla cancellazione del diritto soggettivo e all'aumento delle tariffe postali''. Una situazione, per Fammoni, ''drammatica''.
''Con questi atti si colpisce la libertà di informazione e si aumentano - ha concluso - le difficoltà di un settore produttivo importante''. (ADNKRONOS) ROMANI: FNSI-ASSOCIAZIONI, URGE INCONTRO SU ALLARME EDITORIA
Tra le questioni più urgenti sul tavolo del neo-ministro per lo Sviluppo economico Paolo Romani c'è ''l'allarme rosso'' dell'editoria, questione da affrontare subito con il sottosegretario all'informazione Paolo Bonaiuti: è l'appello lanciato questa mattina da più parti, nel corso della conferenza stampa indetta da Federazione nazionale della stampa, Mediacoop, Articolo 21 e Comitato per la libertà d'informazione e per l'informazione. ''Il nuovo ministro delle Sviluppo Economico dimostri di non essere solo il ministro della tv e del conflitto d'interesse - dichiara il portavoce di Articolo 21 Giuseppe Giulietti -. Dimostri di non essere il guardiano di una sola azienda. Usi anche solo un centesimo della passione usata per la difesa di Retequattro e la questione Sky pure per difendere l'editoria''.
D'accordo anche Renzo Lusetti (Udc), per il quale ''visto che il nuovo ministro c'è, bisogna chiedere un tavolo politico perché si possa dare uno sviluppo risolutivo alla questione. Basta abolire qualche provincia e ente inutile, che ancora esistono, e le risorse si trovano''. E mentre Fulvio Fammoni (Cgil) esorta ''tutte le parti scoiali coinvolte a chiedere in questa settimana un incontro urgente con il neo ministro'', l'onorevole Vincenzo Vita (Pd) ricorda che ''fra le questioni urgenti che attendono Romani c'è l'assegnazione delle frequenze digitali, i cosiddetti multiplex. Perché il ricavato – domanda - non viene utilizzato almeno in parte per ovviare ai tagli all'editoria, come avviene ad esempio in Francia? Il nostro è un urlo disperat che Bonaiuti-Don Abbondio ci ascolti e Romani smentisca la sua aurea un po' troppo Mediaset''. (ANSA) ASSOCIAZIONE STAMPA ROMANA: MOBILITAZIONE CONTRO I TAGLIA ALL’EDITORIA E PER IL RIPRISTINO DELLE TARIFFE POSTALI AGEVOLATE
L’Associazione Stampa Romana aderisce alla mobilitazione indetta dalla Fnsi sulla questione dei finanziamenti pubblici all’editoria e delle tariffe postali. La posta in gioco è altissima: 92 testate a rischio di chiusura, oltre 4000 posti di lavoro in pericolo (tra giornalisti e altre maestranze). Da notare che la gran parte di questi colleghi non rientra nemmeno negli ammortizzatori sociali previsti dalla legge 416 e sue modificazioni. In altre parole la chiusura per loro significa direttamente disoccupazione.
“Siamo al paradosso - afferma il segretario dell’Asr, Paolo Butturini - che un Governo con a capo il più grande editore privato televisivo e non solo, si segnala come il peggior esecutivo in tema di politiche di sostegno ed espansione per l’editoria. Ma forse non è un caso. Da oltre un anno e mezzo aspettiamo che il sottosegretario Bonaiuti convochi gli Stati Generali del settore, riceviamo invece segnali che vanno esattamente nella direzione opposta: dalla cancellazione del diritto soggettivo a quella delle tariffe postali agevolate. Anche questo è un modo per imbavagliare la libertà di informazione e strangolare il pluralismo nel nostro Paese. Ma questa miope politica ha già avuto e rischia di avere sempre più un impatto negativo sull’occupazione e, per noi giornalisti, sulla tenuta dell’Inpgi. Faccio appello a tutta la categoria perché si mobiliti a sostegno della battaglia della Fnsi che, per le implicazioni politiche e sindacali, è da mettere sullo stesso piano della lotta contro il DDL sulle intercettazioni”.

@fnsisocial

Articoli correlati