Le cancellerie occidentali devono cessare di proteggere il regime del presidente tunisino Zine Abidine Ben Ali. L'appello è stato lanciato oggi da Reporters sans Frontieres (Rsf) dopo la condanna a sei mesi di prigione decretata da un tribunale di Tunisi contro il giornalista Taoufik Ben Brick.
Arrestato un mese fa il giornalista, 49 anni, è stato
giudicato colpevole di violenze, danneggiamento di proprietà altrui e oltraggio al pudore reati commessi dopo un incidente stradale con l'auto di Rym Nasraoui, una donna d'affari di 28 anni che lo ha denunciato. Secondo il suo difensore Moktar Trifi, Ben Brik ha respinto le accuse dicendosi vittima di una trappola della polizia politica come conseguenza dei suoi articoli critici nei riguardi del regime pubblicati dalla stampa
francese nei giorni delle elezioni presidenziali che si sono tenute il 25 ottobre.
Con questa sentenza la Tunisia entra nuovamente a far parte del club poco frequentabile dei Paesi che mettono in prigione i giornalisti per reati d'opinione - ha scritto il segretario generale di Rsf Jean-Francois Julliard - spero che i paesi occidentali chiedano ora pubblicamente la liberazione di Taufik Ben Brik. All'appello di Rsf ha aderito il governo francese che ha espresso il suo rammarico per la sentenza di condanna.
Ricordiamo l'attaccamento della Francia alla liberta di stampa, in Tunisia come nel resto del mondo, ha detto Bernard Valero, portavoce del ministero degli Esteri. Qualche giorno fa era intervenuto lo stesso Bernard Kouchner dicendosi deluso per gli arresti di giornalisti in Tunisia inutili di fronte alla rielezione di Ben Ali con il 89,62 percento dei voti. Il presidente tunisino aveva reagito rifiutando ogni ingerenza interna negli affari del paese e aveva ringraziato il leader libico Muammar Gheddafi per la sua dichiarazione di sostegno contro ogni ingerenza di Stati o gruppi stranieri negli affari interni degli Stati sovrani
dellAfrica. Anche Amnesty International da Londra aveva protestato per l'arresto e il processo contro Ben Brik chiedendone la liberazione immediata e senza condizioni. Le autorita tunisine devono liberare immediatamente il giornalista e lasciar cadere
le accuse prefabbricate - ha detto Malcom Smart, direttore di Amnesty per il Medio Oriente e lAfrica del nord - Taufik Ben Brik viene perseguito per le sue critiche al governo e la sua opposizione alla rielezione, per il quinto mandato, di Ben Alialla guida della Tunisia. (ANSA)